martedì 7 novembre 2017

Illnesses. Healing without medicine is possible! - Malattie. Guarire senza medicine è possibile!


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During my stay in some primitive societies, in Africa and Asia, where traditional medical art was still alive and present, I learned some basic secrets about simple healing methods (hence the term "simplistic"  addressed to healers who use natural herbs) integrated with various natural branches of medical knowledge. To tell the truth, I found this knowledge even in Italian rural communities, where herbal care and unpublished "empirical" systems were (and are) still in use in many villages.
I remember my first teacher, Irmo,  a goatherd of Calcata, who, in addition to producing a good  cheese, had a thousand remedies for various metabolic dysfunctions and other ailments, having learned the secrets of "animal medicine" by observing  which herbs were favored by goats under certain conditions . Who has not seen cats, for example, cure themselves by getting the vomit with particular herbs? The wild animals are a striking example of how to be healthy without ever resorting to medical care, because the animal spontaneously "prevents" diseases with a balanced diet and consonant with its conformation, and cures any poisoning or dysfunction with those plants that instinctively recognize fit.
In traditional Indian or Chinese medicine, the basic system is practically the same as the animal one. First of all  prevention is used   and when necessary the rebalancing takes place through simple natural systems. To figure out that there was almost no "medicine" in the past, there were only detoxifying and re-balancing "diets" of vital functions. This applies to Ayurveda, the oldest school known in the world, and also to the Chinese Elemental System (based on the five elements).
Eg, in India and China, the doctor was paid to keep the assisted in good health,  as soon as he became ill he was interrupted the payment, unless a fine  imposed. However, prior to each consultation, the physician used to frame the assisted zodiacal aspects to know the innate tendencies and thus the propensity to certain types of illness or organic scum. First of all, he cared for signs of rebalancing, for example, drawing attention to some neglected or deficient elements, in serious cases it was advised to hire basic elemental substances, in even more serious cases he was involved with the imposition of hands, massages , pressure at the feet and other parts of the body, acupuncture, etc.
In fact, what we call "disease" is not just a lack of health, but an interruption of the internal / external equilibrium state. A lack of harmony between internal drives with the necessary external environmental impulse response. We are the indivisible part of the great living organism, the vital set that distinguishes life in all its forms, so when we are unable to harmonize the internal / external movement automatically it becomes a condition of "disease." Defining it at this point psychosomatic or organic is totally irrelevant. Illness is indeed a state of "malaise" that finds expression through somatization in the body. When the disease appears it means that one or more of the elemental energy aspects are tampered with.
With the current  allopathic medical system, based on vaccinations and on the taking of chemical medicines, you will never be able to achieve a real balance. As medical "forcing" adjusts one side and breaks on the other, and also creates dependencies and makes spontaneous forms of self-healing impossible. "True medicine is all that helps to restore harmony without other alterations," affirms the herbalist Carlo Signorini. Of course, even the simpleist or the ayurvedic doctor or the shamanic healer can not ignore the symptoms of the illness, but he acts differently from the allopathic physician, for him symptomatology is a warning, a sign of something that is deeper.
A good healer, for example examines the iris, defined as the mirror of the soul, ticks the wrist, shakes the limbs, reads the lines of the hand, etc. so the manifest symptoms can not mislead him, he knows that signals always have a deeper root  that generate them. In truth, it is the same disease that encloses its medicine, this for the well-known law of "opposites."
Thus, in bioregional naturalism, health is based on natural healing systems, starting from the knowledge and message of the plants and the illness-related psychic manifestations.
Paolo D'Arpini

Testo italiano
Durante le mie permanenze in alcune società primitive, in Africa ed in Asia, dove la tradizionale arte medica era ancora viva ed attuale, ho appreso alcuni segreti basilari sui metodi semplici di guarigione (da qui il termine “semplicista” utilizzato per i curatori con le erbe officinali) integrati con varie branche di conoscenza naturalistica. A dire il vero queste conoscenze le ho ritrovate anche nelle comunità rurali italiane, ove la cura con le erbe ed i sistemi “empirici” non ufficializzati erano (e sono) ancora in auge in molti paesini.
Ricordo il mio primo maestro, il capraio Irmo di Calcata, che oltre a produrre un buon cacio aveva mille rimedi per varie disfunzioni metaboliche ed altri acciacchi, avendo appreso, osservando le erbe predilette dalle capre, i segreti della “medicina animale”. Chi è che non ha visto i gatti, ad esempio, curare se stessi procurandosi il vomito con particolari erbe? L’animale selvatico è un esempio lampante di come si possa stare in buona salute senza mai ricorrere a cure mediche, infatti l’animale spontaneamente “previene” le malattie con una dieta equilibrata e consona alla sua conformazione, e cura gli eventuali avvelenamenti o disfunzioni con quelle piante che istintivamente riconosce idonee.
Nella medicina tradizionale indiana o cinese il sistema di base è praticamente lo stesso di quello animale. Innanzi tutto vale la prevenzione poi subentra il riequilibrio attraverso semplici sistemi naturali. Figuratevi che anticamente non esistevano quasi “medicine” c’erano solo “diete” disintossicanti e riequilibriatrici delle funzioni vitali. Ciò vale per l’Ayurveda, la scuola più antica conosciuta al mondo, ed anche per il Sistema elementale cinese (basato sui cinque elementi).
Ad esempio sia in India che in Cina il medico era pagato per mantenere in buona salute l’assistito, appena esso si ammalava veniva interrotto il pagamento, se non comminata una multa. Comunque prima di ogni consulto il medico soleva inquadrare gli aspetti zodiacali dell’assistito, per conoscerne le tendenze innate e quindi le propensioni a certi tipi di malattia o di scompenso organico. Innanzi tutto egli curava con indicazioni di riequilibrio, ad esempio riportando l’attenzione su alcuni elementi trascurati o carenti, in casi gravi si consigliava l’assunzione di sostanze elementali basilari, in casi ancora più gravi si interveniva con l’imposizione delle mani, massaggi, pressione ai piedi ed altre parti del corpo, agopuntura, etc.
In effetti quello che noi chiamiamo “malattia” non è solo una mancanza di salute bensì un’interruzione della condizione di equilibrio interno/esterno. Una mancanza di armonia fra le pulsioni interne con le necessarie risposte agli impulsi ambientali esterni. Noi siamo parte indivisibile del grande organismo vivente, l’insieme vitale che contraddistingue la vita in ogni sua forma, perciò allorché non siamo in grado di armonizzare il movimento interno/esterno automaticamente subentra una condizione di “malattia”. Definirla a questo punto psicosomatica od organica è del tutto irrilevante. La malattia è invero uno stato di “malessere” che trova espressione attraverso la somatizzazione nel corpo. Quando la malattia appare significa che uno o più degli aspetti energetici elementali sono manomessi.
Con il sistema medico attuale, basato su vaccinazioni e sull’assunzione di medicinali chimici, non si potrà mai raggiungere un saldo equilibrio. In quanto la “forzatura” medicinale aggiusta da una parte e rompe dall’altra, ed inoltre crea dipendenze e rende impossibile le forme spontanee di auto-guarigione. “Vera medicina è tutto ciò che contribuisce a ristabilire armonia senza altre alterazioni” afferma l’erborista Carlo Signorini. Certo, anche il semplicista od il medico ayurvedico od il guaritore sciamanico non può ignorare la sintomatologia del male, egli però agisce diversamente dal medico allopatico, per lui la sintomatologia è una avvisaglia, un segnale di qualcosa che sta più in profondità.
Un bravo guaritore, esamina ad esempio l’iride, definita lo specchio dell’anima, tasta il polso, scuote le membra, legge le linee della mano, etc. per cui i sintomi manifestati non possono trarlo in inganno, egli sa che i segnali hanno sempre una più profonda radice che li origina. In verità è la stessa malattia che racchiude la sua medicina, questo per la legge ben conosciuta degli “opposti”.
Così nel naturalismo bioregionale la salute si basa sui sistemi curativi naturali, partendo dalla conoscenza e dal messaggio delle piante e dalle manifestazioni psichiche connesse alla malattia.
Paolo D’Arpini

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