mercoledì 27 marzo 2019

In difesa della spiritualità naturale (o laica) : “Il mio spirito è invitto, la mia anima eternamente libera…”


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Si dice che uno Stato laico sia l’unico ente “super partes” che consenta libertà di pensiero a tutti i cittadini. Nella Costituzione italiana tale libertà è garantita in diversi punti, questo perché la nostra costituzione è nata in un momento particolare della nostra storia patria, subito dopo la caduta del fascismo che aveva fatto del “concordato con la chiesa cattolica” una pietra miliare utile alla sua egemonia politica interna. Dopo la liberazione dal fascismo, per alcuni anni, si sperò che la divisione tra i poteri laici dello stato ed i dettami religiosi della chiesa avessero trovato un equilibrio, garantendo una libertà espressiva. Purtroppo non è stato così, a cominciare dai patti stilati da Bettino Craxi con il vaticano nel 1984 (Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Accordo_di_Villa_Madama) che andavano a sancire una sorta di rivincita religiosa nei confronti dello stato laico.

Ma a questo punto cerchiamo di capire il significato che viene dato al termine “laico”. Controllando sul vocabolario l’origine etimologica della parola viene fuori: “Laico”, dal latino “laicus” di derivazione dal greco “laikos” significa “del popolo, profano, estraneo al contesto strutturale sociale e religioso”, opposto a “clerikos” (dal greco) “del clero”! Al contrario nella terminologia religiosa cattolica questa parola assume tutt’altro significato, il termine “laico” è sostanzialmente travisato venendo a significare “persona appartenente alla religione ma non ordinata nel vincolo sacerdotale”. Questa differenza di vedute ha portato ad una contrapposizione tra la “cultura laicista” e quella “clericale”. Ma ciò non è benefico dal punto di vista  della ricerca della verità e della libertà di pensiero e dl dialogo che non andrebbero estrinsecate nella sola  funzione  oppositiva.

Mi spiego meglio. Perché darla vinta a chi storpia il significato invece di correggere le devianze (opera di strumentalizzazione)? Occorre restituire valore-verità alla parola “laico”, simbolo di autonomia da ogni sovrastrutturazione ideologica, compresa quella del “laicismo”. Non prestandosi al gioco delle ideologie politiche e religiose, la laicità si affranca da ogni tendenza alla diatriba, ritornando ad essere un’espressione priva di connotazioni (come specificato nel significato originario…”del popolo, estranea ad ogni costrutto sociale e religioso…”), insomma libera! Che altrimenti la battaglia per il mantenimento della laicità nello stato si presta ad interpretazioni deviate e di parte.

Fino a qualche anno fa la battaglia “laicista” in Italia si combatteva più che altro contro la chiesa, ed essenzialmente contro l’esibizione del crocifisso nei luoghi pubblici. Poi pian piano all’antagonismo contro la prevalenza del cristianesimo si sono aggiunti torme di “fedeli” di altre religioni, compresi i credenti nell’ateismo. Ogni fede concorrente vuole occupare un pezzetto dello stato ed ottenere maggiore influenza. Lo spirito laico deve oggi difendersi non solo dai cristiani ma da una grande ammucchiata ideologico-religiosa: ebrei, musulmani, protestanti di varie sette e congregazioni, buddisti, bahai, new age, etc. Ognuna di queste fedi con le proprie richieste ed intromissioni.

Ed ora i veri laici sono costretti a barcamenarsi e a difendersi non solo dalle arroganti pretese del cattolicesimo, che afferma la sua posizione di “religione di stato”, ma debbono osservare sgomenti l’avanzata di nuovi “compromessi storici”, mentre lo Stato deve cedere il passo al nuovo corso dettato dai mullah e dai rabbini, dagli atei,  etc.

Per un rispetto delle pari opportunità di tutte le espressività religiose e spirituali  presenti oggi in Italia e per una politica dell’accoglienza si tende ad accettare sempre più le richiese contrastanti di nuove religioni che bussano alle porte dello Stato, favorendo la costruzione di nuovi luoghi di culto e l’approvazione di simboli e regolamenti religiosi contrastanti con le leggi vigenti, vedi ad esempio la macellazione per sgozzamento senza stordimento, halal musulmana e kosher ebraica, o la legge della sharia o i dettami talmudici, etc. Tale avanzata, su più livelli di diverse nuove e vecchie religioni, porta ad un ulteriore indebolimento dello Stato laico.

Contro l’abuso delle religioni. Mi scriveva l’amico Nico Valerio: “Contro gli abusi lessicali suggeriti dalla Chiesa (pensiamo p.es. all’inesistente distinzione semantica-politica tra Stato “laico” o scuola “laica”, e “laicista”, nel senso di seguace di quella stessa idea; mentre i preti danno a intendere che il secondo termine sia un rafforzativo o peggiorativo del primo…) con papa Giovanni Paolo II in testa e qualche politologo finto-laicista a fargli da contorno, per cui i “laici” sarebbero loro, cioè preti e clericali nientemeno…”

Ma sostanzialmente la laicità, intesa nel senso originario, non dovrebbe assolutamente essere confusa con una “non religiosità” ma come espressione di una spontanea “spiritualità naturale”, che deriva da Naturismo o filosofia della Natura. Com’è noto agli antropologi e storici le forme antiche di spiritualità sono tutte naturalistiche. Nei dizionari migliori il termine “Naturismo” ha anche questo antico significato. Ripreso  recentemente dal filone di pensiero dell'ecologia profonda od ecosofia.

Tra le differenze d’impostazione che contraddistinguono le filosofie naturalistiche e le religioni di matrice giudaico-cristiana-musulmana, va considerata l’aderenza alla vita e la non differenziazione tra spirito e materia che prevale nelle forme pensiero naturalistiche, cioè libere da dogmi teisti, mentre nelle fedi del “lito-libro” prevale la condanna della naturalità e la separazione tra spirito e materia.

La causa di questo allontanamento dalla Natura  è una conseguenza della nostra  conversione ai dettami biblici, e sue  successive elaborazioni in termini cristiani e maomettani, che ha provocato la progressiva corruzione e cancellazione della originaria visione naturalistica.

Tra l’altro la parola “religione” sta a significare “riunire ciò che è diviso” mentre nella natura non c’è mai stata alcuna divisione in ciò che è. Il tutto è sempre presente nel tutto: Natura naturans e Natura Naturata. Questa è anche una vera espressione di laicità, una laicità pura,  non macchiata da una rivalsa nei confronti del  sentire spirituale.


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Laicità come emblema di libertà 


Il significato stesso di “laicità” impedisce l’assunzione di un modello, di un pensiero definito e specifico. Ciò vale anche per la cosiddetta Spiritualità Laica, che è sincretica nell’accettazione delle varie forme di pensiero ma non riveste i panni di alcune d’esse, si tiene in sospensione, in una condizione di trascendenza.

Ovviamente la laicità per essere genuina deve essere distaccata persino dal concetto stesso di “laicità” ovvero non deve considerare questo atteggiamento di distacco come un prerequisito di verità. Ciò è comprensibile se osserviamo i vari aspetti della ricerca di sé nel dominio dell’esperienza diretta e quindi dell’indescrivibilità del suo processo conoscitivo. In un certo senso la “laicità” è una forma di osservazione che denota assoluta libertà, una libertà che non può essere mai racchiusa in una descrizione.

Secondo i grandi saggi l’opinione è solo un riflesso personale della percezione individuale della verità. Insomma l’opinione è sempre e comunque parziale ed incapace di riferire un’interezza. Ma se siamo in grado di interpretare ogni opinione come un tassello del pensiero universale e cerchiamo di integrarla nell’insieme del conosciuto forse stiamo mettendo in pratica quel “sincretismo” di pensiero auspicabile per il superamento delle ideologie e delle religioni precostituite.

Unica discriminante dovrebbe essere la qualità della sincerità in cui l’opinione viene  espressa…

Infatti se un’opinione è solo “strumentale” allora non vale nemmeno la pena di considerarla, essa non è nemmeno etichettabile come “opinione”… Ciò avviene quando si mente sapendo di mentire, a fini speculativi.

Ma secondo me la vera  “laicità” deve presupporre anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro e non possiamo usare la laicità per continuamente controbattere sui punti che a noi sembrano ledere tale principio…

Questo è un atteggiamento che conduce al “sincretismo” ed all'accettazione dell'altro, accomunando noi tutti esseri umani nel riconoscimento del pari valore del pensiero che in ognuno si manifesta…

L’idea sincretica è la più laica… e questa idea, che era presente anche nelle antiche civiltà del  Mediterraneo, in India, in Cina, etc.   è l’unica forma di spiritualità laica  che garantisce pari dignità ad ogni credo religioso, considerandolo parte del patrimonio morale, storico  e filosofico dell’umanità.

In questo sincretismo -secondo me- andrebbe considerata anche la "forma mentis" dei cosiddetti animali. Poiché  l’ipotetica differenza fra Uomini ed Animali è solo un fatto di gradiente intellettivo, di diversa espressività psichica,  ma la coscienza che tutti  li anima è la stessa, la possibilità di auto-conoscenza è pure la stessa… Ciò non ostante, essendo io  un uomo, mi occupo della mia auto-conoscenza e lascio agli altri esseri (umani o non umani che siano) di fare la parte che ad ognuno compete, in piena autonomia e capacità! D'altronde come possiamo pretendere di "insegnare" agli altri?

Al massimo, e qui ritorno al discorso della laicità, ognuno può fungere da esempio all'altro, sul piano evolutivo in cui si trova...

Natura, erotismo, arte, ecologia, filosofia, canto, danza, cibo, lacrime, risa, ululati.. evidentemente ci sta tutto dentro…

Solo una società che non è succube di pressioni  ideologiche  e  religiose   è in grado di comprendere il bene comune e la libertà espressiva. Infatti la parola “laicità”  indica  ciò che è necessario alla vita dell’uomo  comune…  in senso di “ordinario, semplice,  popolare”. Quindi occorre sempre partire dalle necessità vitali e non da  interessi “altri”, legati cioè a indicazioni moralistiche ed occlusive….

In questo momento in cui la libertà  di espressione è seriamente compromessa da un sistema fagocitante e livellatore è importante e necessario che le libere voci si affianchino, pur nelle differenze di predicato, per mantenere viva l’autonomia filosofica-spirituale e dei valori della laicità.



Paolo D'Arpini

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lunedì 18 marzo 2019

Collective psyche. Intellectual evolution in the two genders - Psiche collettiva. Evoluzione intellettiva nei due generi


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The mental evolution of our species, as Ramana Maharshi himself said, never ends. Attention we speak of "mind" not of "pure awareness". The individual mind and also the collective mind are constantly in a process of knowledge - in becoming -, so the path is unlimited and perfectible, while the "pure awareness" (the Self) is beyond space time and cannot be measured in any way. In China it is called Tao, in India they call it Atman, we lay spiritualists know it as Spirit.

Returning to the mind, we say that at some point in our history the intellectual maturation process had allowed the woman (primarily) to assume psychophysical self-awareness and therefore to become aware of the ego, a stage that all zoologists know good when they analyze the behavior of the animals, to see if they are able to recognize themselves in the mirror, for example.

Obviously it is not the self-awareness of the Self (in the higher and universal sense) but of the awareness of representing a specific form name, that is the mind and the body ... in short, it is the ego. But the ego is an important milestone for the development of consciousness. In any case, intellectual growth must start from the ego.

So when this stage was reached by a hypothetical "first woman" (that Eve that scientists call the mother of all mothers, based on the mitochondrial DNA message contained in the female spinal cord), the problem arose of how to elevate in humans (means the male) the state of self-awareness and judgment.

To do this the only genetic way was possible, that of the transmission of certain characteristics considered advanced. But in ancient matriarchal societies man could not exercise (because he was not able) roles of social responsibility, or he could do it very limitedly, so that it became necessary in the game of the evolution of the species that man assumed on himself the conduction of human society. Hence the birth of patriarchy, with the good and evil that follows. Good is the reason brought to its heights, abstract thought, philosophy, etc. the evil is the dominance and the "utilitarian" exploitation not only of women but also of other species and natural resources.

Today we have reached the point where the man (the male) has taken the necessary steps to equalize his level of self-awareness and intelligence to that of the woman. Therefore it is no longer necessary to maintain the patriarchy, which was however useful in the global development plan of the human species - as was the previous matriarchy.

Now the masculine and the feminine can walk side by side using both mental capacities in unison. The analogical capacity (female) and the logical one (male). The integration of these two forms of intelligence will allow - as the psychologist Michele Trimarchi also states - the human species to take the next evolutionary step  towards a more mature "spiritual" (lay) consciousness.

Paolo D'Arpini

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Testo italiano:

L'evoluzione mentale della nostra specie, come diceva lo stesso Ramana Maharshi, non ha mai fine.. Attenzione si parla di "mente" non di " pura consapevolezza". La mente individuale ed anche quella   collettiva sono  costantemente in un processo di conoscenza -in divenire-, quindi il  percorso è illimitato e perfettibile, mentre la "pura consapevolezza" (il Sé) è al di là dello spazio tempo e non può essere misurata in alcun modo.  In Cina viene definita Tao, in India la chiamano Atman, noi  spiritualisti laici la conosciamo come  Spirito. 

Tornando alla mente, diciamo  che ad un certo punto della nostra storia  il processo di maturazione intellettiva aveva consentito alla donna (in primis) di assumere l'auto-consapevolezza psicofisica e quindi di prendere coscienza dell'io, uno stadio che tutti gli zoologi conoscono bene quando analizzano i comportamenti degli animali, per vedere se essi sono in grado di riconoscersi allo specchio, ad esempio.  

Ovviamente non si tratta dell'auto-consapevolezza del Sé (nel senso superiore ed universale) ma della coscienza di rappresentare uno specifico nome forma, ovvero la mente ed il corpo... insomma si tratta dell'ego. Ma l'ego è una pietra miliare importante per lo sviluppo della coscienza. In ogni caso la crescita intellettuale deve partire dall'ego. 

Quindi allorché questo stadio venne raggiunto da un'ipotetica "prima donna" (quella Eva che gli scienziati definiscono la madre di tutte le madri, sulla base del  messaggio DNA mitocondriale contenuto nel midollo spinale femminile), sorse il problema di come elevare nell'uomo (s'intende il maschio) lo stato di autocoscienza e giudizio.

Per far ciò era possibile la sola via genetica, quella della trasmissione di certe caratteristiche ritenute evolute. Però nelle società matriarcali antiche l'uomo non poteva esercitare (perché non in grado) ruoli di responsabilità sociale, o poteva farlo molto limitatamente, per cui si rese necessario nel gioco dell'evoluzione della specie che l'uomo assumesse su di sé la conduzione della società umana. Da qui la nascita del patriarcato, con il bene ed il male che ne consegue. Il bene è la ragione portata alle sue vette, il pensiero astratto, la filosofia, etc. il male è la dominanza e lo sfruttamento "utilitaristico" non solo delle donne ma anche delle altre specie e delle risorse naturali.

Oggi siamo arrivati al punto in cui l'uomo (il maschio) ha compiuto i passi necessari per pareggiare il suo livello di autocoscienza ed intelligenza a quello della donna. Pertanto non è più necessario il mantenimento del patriarcato, che è stato comunque utile nel  piano di sviluppo globale della specie umana -come lo fu il matriarcato precedentemente.  

Ora il maschile ed il femminile  possono camminare fianco a fianco utilizzando entrambe le  capacità mentali all'unisono. La capacità analogica (femminile) e quella logica (maschile). L'integrazione di queste due forme d'intelligenza consentirà -come anche afferma lo psicologo Michele Trimarchi- alla specie umana di compiere il successivo passo evolutivo.. verso una più matura coscienza "spirituale" (laica).

Paolo D'Arpini

sabato 16 marzo 2019

Natural spirituality is rooted in deep ecology - La spiritualità naturale è radicata nell'ecologia profonda


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Bernardino del Boca wrote: "The divine message of love and brotherhood of Jesus Christ, the philosophy of the Buddha, the wisdom of Socrates, the humility of Leonardo da Vinci, the example of saints, sages and thinkers of all epochs do not represent culture, they are like stars in the sky, bright and distant, often forgotten. Man forgets to contemplate the sky as if forgetting to listen to the voice of wisdom ".

Christianity was born as a pacifist philosophy of "turn the other cheek" and "love your neighbor as yourself", these are the main sayings of the Gospel of Jesus. Gandhi's nonviolence also arises from a profound faith towards the truth that we are all part of the same existence, men, plants and animals.

At the same time, with respect for the various elements of Nature, there remains the awareness that the earth, water, air, etc. they are common goods that must not be alienated to man and other animals. Perhaps as never before today I feel that the implementation of a profound ecological proposition, separated from religious belief, would be extremely necessary to guarantee the continuity of human civilization .. not to mention its "brute" survival (also in consideration of the increasingly alienation strong with natural cycles and habitat poisoning).

The human species is constantly evolving and so we should be able to become aware that our life takes place in an inseparable context. In fact it is so ... only that we must understand it and live it, first on a personal level and then on a community level. Everyone can and must "understand" the need to rebalance his diet and his lifestyle by not feeling obliged by an ideology or by an ethical push ... maturation must take place through ecological and physiological self-awareness.

Who is aware of the Self? He who merges in this "knowledge" comes to self-realization and liberation from identification with the agent. For this liberated living actions take place spontaneously and on him the functions of the senses and their impressions have no foothold. For him there are no sense organs, no body, no mind, for him there is no world of duality. His knowledge is the Sacred Fire, which burns every latent impression of the ego. He who has realized the Self is not conditioned by time, he is the Death of death, he is the true hero who is not afraid of anything, because there is no "other" that he can fear ..

It is not religion that can save man but the awareness of Self

I understand that this existential condition requires an individual maturation and a rapprochement with one's original nature which cannot be the result of a "choice" or a "creed" ... Life at the right moment and with the ways that suit it will lead the man towards his original nature ..

This return, this consciousness of Self in universal Existence, is not a particular experience, it does not need names or attributes, it is easy to recognize oneself in what is ...

Paolo D'Arpini

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Testo italiano:

Scriveva Bernardino del Boca: "Il messaggio divino d’amore e di fratellanza di Gesù Cristo, la filosofia del Buddha, la saggezza di Socrate, l’umiltà di Leonardo da Vinci, l’esempio dei santi, dei saggi e dei pensatori di tutte le epoche, non rappresentano la cultura. Sono come le stelle in cielo, luminose e lontane, spesso dimenticate. L’uomo dimentica di contemplare il cielo come dimentica di ascoltare la voce della saggezza”.

Il cristianesimo è nato come filosofia pacifista del “porgi l’altra guancia” ed “ama il prossimo tuo come te stesso”, questi  sono i detti principali del Vangelo di Gesù. La nonviolenza di Gandhi nasce egualmente da una profonda fede verso la verità che tutti siamo parte della stessa esistenza, uomini piante ed animali.

Contemporaneamente, nel rispetto dei vari elementi della Natura, permane la coscienza che la terra, l’acqua, l’aria, etc. sono beni comuni che non debbono essere alienati all’uomo ed agli altri animali. Forse come non mai oggi sento che la attuazione di una proposizione ecologista profonda, disgiunta dal credo religioso, sarebbe oltremodo necessaria per garantire la continuità della civiltà umana.. per non parlare della sua sopravvivenza “bruta” (anche in considerazione dell’alienazione sempre più forte con i cicli naturali e l’avvelenamento dell’habitat).

La specie umana è in continua evoluzione e così dovremmo poter prendere coscienza che il nostro vivere si svolge in un contesto inscindibile. Di fatto è così... solo che dobbiamo capirlo e viverlo, prima a livello personale e poi a livello di comunità. Ognuno può e deve "comprendere" la necessità di riequilibrare la sua alimentazione ed il suo stile di vita non sentendosi però obbligato da una ideologia o da una spinta etica... la maturazione deve avvenire per auto-consapevolezza ecologica e fisiologica.


Chi è consapevole del Sé? Colui che si fonde in questa "conoscenza" giunge all'auto-realizzazione e alla liberazione dall'identificazione con l'agente.  Per tale liberato vivente le azioni si svolgono spontaneamente e su di lui  le funzioni dei sensi e le loro impressioni non hanno appiglio alcuno.  Per lui non ci sono organi di senso, né corpo, né mente, per lui non esiste il mondo della dualità. La sua conoscenza è il Fuoco Sacro, che brucia ogni impressione latente espressione dell'ego. Colui che ha realizzato il Sé non è condizionato dal tempo, egli è la Morte della morte, è il vero eroe che non ha paura di nulla, perché non c’è un “altro” che lui possa temere..

Non è la religione che può salvare l'uomo ma la consapevolezza di Sé 

Capisco che questa condizione esistenziale richiede una maturazione individuale ed un riavvicinamento alla propria natura originale che non può essere il risultato di una “scelta” o di un “credo” … La vita al momento opportuno e con i modi che gli sono consoni  condurrà l'uomo verso la sua natura originale..

Questo ritorno, questa coscienza di Sé  nell'Esistenza universale, non è una esperienza particolare, non ha bisogno di nomi o di attributi, è semplice riconoscersi in ciò che è...


Paolo D'Arpini

domenica 10 marzo 2019

Giordano Bruno's thought in synthesis - Il pensiero di Giordano Bruno in sintesi


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Giordano Bruno's pantheist theory, according to which the universe is eternal, excludes the concept of a creative God, approaching Eastern thought in this way and completely exiting theism. And this the church could not accept it because it questioned its very reason for existing.

The substantial difference in religious expression between East and West is that in the West religion is considered with a beginning and an end while in the East it is recognized as "eternal", without beginning or end.

Judaism, Christianity and even Islamism, in fact, are religions that start with the birth of their respective prophets, Moses, Christ and Muhammad, and they are expected to end with the apocalypse. In India, China and the rest of Asia, on the other hand, the Spirit is declared antecedent and successive to every vital manifestation and at the same time it is both immanent and transcendent. This difference of views leads to a substantial difference in the management of the religious fact.

In the East there are no structures of power recognized as legitimate custodians of religion, what is eternal take care  of itself. In the West, on the contrary, it is assumed that religion must be controlled and managed by  "nuclei" of ecclesiastical power, precisely in consideration of its finiteness and imperfection, and this to "avoid" deviances or heresies from the consolidated norm and from the scriptural creed.

Perhaps the ideological example of a centralized priestly power derived from the figure of Moses who brought order and rules into the "mother" religion, rules later made by both Christianity and Islamism. But centralized power is above all present in Christianity, forming over the centuries an established right of the bishop of Rome to manage in an autonomous and absolutistic way religious and worldly things related to the Christian creed.

This simple fact entailed a personalistic "care of interests" also in doctrinal facts and in the recognition of holiness or heresy. For example, it went well with Francis of Assisi who came to humble himself in Rome and therefore obtained papal authorization and subsequently also the recognition of sanctity.

Very bad, perhaps because at that time there were more narrow pontiffs, he went to Savonarola or Giordano Bruno who were sacrificed at the stake. In the historical period in which Giordano Bruno lived, in truth there was a certain enlightenment ferment with Galileo Galilei who studied the solar system and called it heliocentric, or with Tommaso Campanella who was inspired by the neo-Platonic theory to imagine his "City of the Sun" ".

Unfortunately for Giordano Bruno his intuition was too great and too uncontrollable to be accepted by the papacy, he even called the eternal and infinite universe, without center or circumference. Such a thing could not please a religious power that based its being on "finitude, on limitation, on original sin, on the difference between God and creatures, on the need for a specifically indicated savior".

Giordano Bruno was too close in his philosophical expression to the "Sanathana Dharma", to the eternal law of being and non-being, well described by the accomplished sage of the East ... And then what place would have a little pope, a little cardinal, a priest of the countryside in the context of this truth?

Simple figures imagined and pretentiously constituted in an institutional dress. Unfortunately, the abyss in thought and the risk that this would have led to the Christian religious continuity was insurmountable for the petty religious leaders of Christendom (a religion otherwise invented at the table). So it was necessary that Giordano Bruno was immolated at the stake, in an attempt to destroy his thought together with his tormented body.

But did it go like this? No, the truth is always afloat and even if still trampled and misinterpreted it will eventually triumph, and in reality it is already triumphing, since the finite can not absolutely condition the infinite.

Paolo D'Arpini

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Testo italiano:

La teoria panteista di Giordano Bruno, secondo la quale l'universo è eterno, esclude il concetto di un Dio creatore, avvicinandosi in ciò al pensiero orientale   ed  uscendo completamente dal teismo.  E questo la chiesa non poté accettarlo poiché metteva in discussione la sua stessa ragione di esistere.

La differenza sostanziale nell'espressione religiosa fra oriente ed occidente è che in occidente la religione si considera con un inizio ed una fine mentre in oriente essa viene riconosciuta come "eterna", senza inizio né fine.

L'ebraismo, il cristianesimo ed anche l'islamismo, infatti, sono religioni che prendono l'avvio con la nascita dei loro rispettivi profeti, Mosè, Cristo e Maometto, e ci si aspetta che si concludano con l'apocalisse. In India, in Cina e nel resto dell'Asia, invece, lo Spirito viene dichiarato antecedente e successivo ad ogni manifestazione vitale ed allo stesso tempo esso è sia immanente che trascendente. Questa differenza di vedute porta ad una sostanziale differenza nella gestione del fatto religioso.

In oriente non esistono strutture di potere riconosciute come legittime custodi della religione, ciò che è eterno pensa a se stesso. In occidente al contrario si presuppone che la religione debba essere controllata e gestita da nuclei di potere ecclesiastico, proprio in considerazione della sua finitezza ed imperfezione, e questo per "evitare" devianze o eresie dalla norma consolidata e dal credo scritturale.

Forse l'esempio ideologico di un potere sacerdotale centralizzato derivò dalla figura di Mosè il quale riportò ordine e regole nella religione "madre", regole fatte in seguito proprie sia dal cristianesimo che dall'islamismo. Ma il potere centralizzato è soprattutto presente nel cristianesimo, formandosi nei secoli un diritto assodato del vescovo di Roma di gestire in modo autonomo ed assolutistico le cose religiose e mondane connesse al credo cristiano.

Questo semplice fatto ha comportato una "cura d'interessi" personalistica pure nei fatti dottrinali e nel riconoscimento di santità od eresia. Ad esempio andò bene a Francesco d'Assisi che venne ad umiliarsi a Roma e perciò ottenne l'autorizzazione papale e successivamente anche il riconoscimento di santità.

Molto male, forse perché in quel periodo regnavano pontefici più gretti, andò al Savonarola od a Giordano Bruno che furono sacrificati sul rogo. Nel periodo storico in cui visse Giordano Bruno, in verità vi fu un certo fermento illuminista con Galileo Galilei che studiò il sistema solare e lo definì eliocentrico, oppure con Tommaso Campanella che si ispirò alla teoria neo-platonica per immaginare la sua "Città del Sole".

Purtroppo per Giordano Bruno la sua intuizione fu troppo grande e troppo incontrollabile per poter venir accettata dal papato, addirittura egli chiamò l'universo eterno ed infinito, senza centro né circonferenza. Una cosa del genere non poteva piacere ad un potere religioso che basava il suo essere sulla "finitudine, sulla limitatezza, sul peccato originale, sulla differenza fra Dio e creature, sulla necessità di un salvatore specificatamente indicato".

Giordano Bruno fu troppo vicino nella sua espressione filosofica al "Sanathana Dharma", all'eterna legge dell'essere e del non essere, ben descritta dai saggi realizzati dell'oriente… Ed allora che posto avrebbe avuto un papetto qualsiasi, un cardinaletto, un curato di campagna nel contesto di tale verità?

Semplici figure immaginate e pretenziosamente costituite in veste istituzionale. Purtroppo l'abisso nel pensiero ed il rischio che questo avrebbe comportato alla continuità religiosa cristiana fu insormontabile per i meschinelli capi religiosi della cristianità (una religione per altro inventata a tavolino). Così fu necessario che Giordano Bruno fosse immolato sul rogo, nel tentativo di distruggere assieme al suo corpo martoriato anche il suo pensiero.

Ma andò così? No, la verità viene sempre a galla e sia pur ancora calpestata e misinterpretata essa alla fine trionferà, ed in realtà sta già trionfando, poiché il finito non può assolutamente condizionare l'infinito.


Paolo D'Arpini 

sabato 2 marzo 2019

Maha Shivaratri, the mystical union of Shiva and Parvati - Maha Shivaratri, la mistica unione di Shiva e Parvati


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In India in the month of Phalguna (February - March), from the beginning of the present  age of  Kali Yuga, but perhaps also in the previous eras and times, the Shivaratri is celebrated, literally the night of Shiva, in the days immediately prior to the new moon. This sacred night is dedicated to the mystical union of Shiva and Parvati, the masculine and the feminine, the consciousness of intelligence and the manifestative energy of life.

In 2019 the celebration of the Maha Shivaratri is scheduled for March 4  and that evening I will recite the Shiva Manasa Puja, a hymn dedicated to Shiva. The hymn was written by a demon, Ravana, emperor of Sri Lanka. The Shiva Manasa Puja is the hymn that since 1973 I sing every night before falling asleep. They say that its power is such that it completely purifies the reciter's mind, and erases any sin committed voluntarily or involuntarily during the day. I do not know if it is true, but I think so ... since as soon as recited the hymn leads into restful sleep and without effort ...

It is a hymn of very delicate musicality, it is a list of ritual actions, it is a vision of Bhakti, the non-devotional thought that makes us Bacchi, according to Danielou's lightning intuition, Bhakta is Bacchos, the one who is possessed by divine enthusiasm.


Part of the Sanskrit text transliterated with translation:

Rathnai Kalpitham asanam, Himajalai snanam cha divyambaram,Naana rathna vibhushitham mruga madha modhanvitham Chandanam,Jathi champaka bilwa pathra rachitham, pushpam cha dupam thathaa,Dipam deva dayanithe pasupathe, hrud kalpyatham gruhyatham.
I offer you an imaginary throne adorned with precious, a water bath of the Himalayan snows, silk garments to wear, and precious jewels to profusion. I offer you moss and sandal, and flowers of Bilwa and Champaka, the ritual lamp, and these gifts I offer them through the eye of the mind, O God the merciful and Lord of all beings. Accept my offer and grant me your blessing.

Souvarne nava rathna Ganda Rachithe, pathre Grutham Payasam,Bakshyam pancha vidam Payo dadhiyutham, rambha phalam panakam,Saaka namayutham jalam ruchikaram, karpura gandojwalam,Thamboolam manasa maya virachitham Bhakthyo prabho sweekuru.
I offer you the clarified butter and the sweet payasam in a golden vase with nine precious gems, I offer you five different dishes of curd and milk, bananas, vegetables, water and betel leaves, I offer you the burning camphor and tinkling bells, these gifts in my mind are offered with absolute devotion to You, Lord, please accept them and grant me your blessing.

Chathram Chamarayoryugam vyajanagam, chaa darshakam nirmalam,Vina bheri mrudanga kahala kala githa nruthyam thada,Sasthangam pranthi sthuthir bahu vidha, hyethat samastham maya,Sankalpena samapitham thava vibho, pujam gruhana prabho.
I offer you the right altar and decorated fans, a shining mirror, I offer you Vina, tympani, Mrudanga and a giant drum, I offer you songs, dances and big bows, all kinds of prayers, All these gifts I offer you, my Lord, mentally and Please accept this my adoration.

Aathma thwam Girija Mathi sahacharaa, prana sarreram gruham,Puja they vishayopa bhoga rachana, nidhra samadhi sthithi,Sanchara padayo pradakshina vidhi, sthothrani sarva giroh,Yadyath karma karomi thathad akhilam, shambho thavaradhanam.
My soul is your temple, my Lord. My works are your servants, my body is your home. The gratifications of my senses are acts of worship, my sleep is deep meditation on You, all my steps are circumambulations of You, what comes out of my mouth are prayers for You. Oh Lord, all I say and do is a form of devotion for You.

Kara charana krutham vaak kayajam karmajam vaa,Sravana nayanajam vaa maanasam vaa aparadham,Vihithamavihitham vaa sarva methath Kshamaswa,Jaya Jaya karunabdhe sri Mahadeva Shambho.
O Lord, forgive all that I have done with hands, with action, with body or hearing, with sight, or with mind, what is legitimate and what has not been. Oh Benevolent One, Ocean of Mercy,  Greatest of Gods. 

Matha cha Parvathi Devi,Pitha I have to Maheswara,Bandhava Shiva Bakthamscha,Swadeso Bhuvana thray. 
My mother is the goddess Parvati, my father is Lord Shiva, my friends are the devotees of Shiva and my native land extends over the three worlds.
(reddition by Beatrice Polidori)

Paolo D'Arpini

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Testo italiano:

In India nel mese di Phalguna (febbraio – marzo), dall'inizio della presente era Kali Yuga ma forse anche nelle ere e tempi precedenti, si celebra lo Shivaratri, letteralmente la notte di Shiva, nei giorni immediatamente antecedenti la luna nuova. Questa notte sacra è dedicata all’unione mistica di Shiva e Parvati, il maschile e il femminile, la coscienza intelligenza e l’energia manifestativa della vita.

Nel 2019  la celebrazione del Maha Shivaratri  è fissata al 4 marzo  quella sera reciterò lo Shiva Manasa Puja, un inno dedicato a Shiva. L'inno fu scritto da un demone, Ravana, imperatore di Sri Lanka.   Lo Shiva Manasa Puja è l’inno che dal 1973 canto ogni sera prima di addormentarmi. Dicono che la sua potenza sia tale da purificare completamente la mente del recitante, e cancellare ogni peccato commesso volontariamente od involontariamente durante la giornata. Non so se sia vero ma credo di sì.. poiché appena recitato l’inno piombo in un sonno ristoratore e senza sforzo…

E’ un inno dalla musicalità molto delicata, è un elenco di azioni rituali, è una visione della Bhakti, il non-pensiero devozionale che ci rende Bacchi, secondo la fulminea intuizione di Danielou, il Bhakta è il Bacchos, colui che è posseduto dal divino entusiasmo.

Shankaracharya: Shiva Manasa Puja.
http://www.dailymotion.com/video/x28um1u_shiva-manasa-pooja-stotram-shiva-manasa-pooja-stotram_music

Parte del testo sanscrito traslitterato con traduzione:

Rathnai Kalpitham asanam, Himajalai snanam cha divyambaram,
Naana rathna vibhushitham mruga madha modhanvitham Chandanam,
Jathi champaka bilwa pathra rachitham, pushpam cha dupam thathaa,
Dipam deva dayanithe pasupathe, hrud kalpyatham gruhyatham.

Ti offro un trono immaginario adorno di preziosi, un bagno d’acqua delle nevi dell’Himalaya, paramenti di seta da indossare, e gioielli preziosi a profusione. Ti offro muschio e sandalo, e fiori di Bilwa e Champaka, la lampada rituale, e questi doni li offro attraverso l’occhio della mente, Oh Dio misericordioso e Signore di tutti gli esseri. Accetta la mia offerta e concedimi la Tua benedizione.

Souvarne nava rathna Ganda Rachithe, pathre Grutham Payasam,
Bakshyam pancha vidam Payo dadhiyutham, rambha phalam panakam,
Saaka namayutham jalam ruchikaram, karpura gandojwalam,
Thamboolam manasa maya virachitham Bhakthyo prabho sweekuru

Ti offro il burro chiarificato e il dolce payasam in un vaso d’oro con nove gemme preziose, Ti offro cinque piatti diversi di cagliata e latte, banane, verdure, acqua e foglie di betel, Ti offro la canfora ardente e campanelli tintinnanti, questi doni nella mia mente sono offerti con devozione assoluta a Te, Signore, ti prego accettali e accordami la tua benedizione.

Chathram Chamarayoryugam vyajanagam, chaa darshakam nirmalam,
Vina bheri mrudanga kahala kala githa nruthyam thada,
Sasthangam pranthi sthuthir bahu vidha, hyethat samastham maya,
Sankalpena samapitham thava vibho, pujam gruhana prabho.

Ti offro il giusto altare e dei ventagli decorati, uno specchio lucente, Ti offro Vina, timpani, Mrudanga e un tamburo gigante, Ti offro canti, balli e grandi inchini, ogni tipo di preghiere, Tutti questi doni ti offro, mio Signore, mentalmente e Ti prego di accettare questa mia adorazione.

Aathma thwam Girija Mathi sahacharaa, prana sarreram gruham,
Puja they vishayopa bhoga rachana, nidhra samadhi sthithi,
Sanchara padayo pradakshina vidhi, sthothrani sarva giroh,
Yadyath karma karomi thathad akhilam, shambho thavaradhanam.

La mia anima è il tuo tempio, mio Signore. Le mie opere sono i tuoi servitori, il mio corpo è la tua casa. Le gratificazioni dei miei sensi sono atti di culto, il mio sonno è meditazione profonda su di Te, tutti i miei passi sono circumambulazioni di Te, ciò che esce dalla mia bocca sono preghiere per Te. Oh Signore, tutto quello che dico e faccio è una forma di devozione per Te.

Kara charana krutham vaak kayajam karmajam vaa,
Sravana nayanajam vaa maanasam vaa aparadham,
Vihithamavihitham vaa sarva methath Kshamaswa,
Jaya Jaya katunabdhe sri Mahadeva Shambho.

Oh Signore perdona tutto ciò che ho compiuto con le mani, con l’azione, con il corpo o l’udito, con la vista, o con la mente, ciò che è legittimo e ciò che non lo è stato. Oh Benevolo, Oceano di Misericordia, sia lode al più grande degli Dei, al Benevolo.

Matha cha Parvathy Devi,
Pitha devo Maheswara,
Bandhava Shiva Bakthamscha,
Swadeso Bhuvana thray.

Mia madre è la dea Parvati, mio padre è il Signore Shiva, i miei amici sono i devoti di Shiva e la mia terra natale si estende sui tre mondi.

(traduzione di Beatrice Polidori)

Paolo D'Arpini



Om namah shivaya: https://www.youtube.com/watch?v=s0JDuoeGMRQ&feature=related