Each individual self is a component, an aspect, of the psychic mass that contains all the mental tendencies experienced or liveable during the existence by all sentient beings. The single spark is defined as incarnation. At the death of the person, individual energy blends with the universal. But unfinished innate tendencies they aggregate into a lump (program) that attracts conscience towards new incarnations.
In short, it is not the same individual soul that reincarnates ... but the set of psychic trends that seek new evolutionary solutions. The problem is that during life the soul, meaning the individual consciousness, identifies itself with the mind body and consequently feels that the evolutionary process experienced belong to him, on the contrary instead the process of appearing in the manifested is entirely automatic (consequential) . The so-called "others" are just appearances of ourselves reflected in our mental mirror.
In any case, these "elucubrations" have no value from the point of view of absolute non-dual awareness but this disquisition in the relative domain can help us to detach our consciousness by identifying with the process of becoming ...
The individual self (soul) is the conscious reflection in the mind of that absolute awareness. And here one may wonders what is the individual mind or soul? It is an expression of that power of reflection that allows the Self to manifest itself in the infinite forms (Time Space Energy). Since the reflection of the displayed images has the Self as substrate (the absolute awareness ), one can say that the world is unreal if viewed as separate from the Self, but becomes real if seen as the Self. As any dream character at the time of awakening ceases to exist as "dream individual" and awakens as the dreamer.
Paolo D'Arpini
Testo italiano
Ogni io individuale è una componente, un aspetto, della massa psichica che contiene tutte le tendenze mentali vissute o vivibili durante l’esistenza da tutti gli esseri senzienti. La scintilla singola si definisce incarnazione. Alla morte della persona l’energia individuale si fonde con l’universale. Ma le tendenze innate incompiute si aggregano in un grumo (programma) che attira la coscienza verso nuove incarnazioni.
Insomma non è la stessa anima individuale che si reincarna… ma l'insieme delle pulsioni psichiche che cercano nuove soluzioni evolutive. Il problema è che durante la vita l’anima, intendendo la coscienza individuale, si identifica con il corpo mente e di conseguenza ritiene che il processo evolutivo vissuto le appartenga, al contrario tale processo di apparizione nel manifesto è del tutto automatico (conseguenziale). I cosiddetti “altri” sono solo sembianze di noi stessi riflesse nel nostro specchio mentale.
In ogni caso tali “elucubrazioni” non hanno valore dal punto di vista della consapevolezza non duale assoluta, ma disquisendo nell’ambito relativo possono aiutarci a distaccare la nostra coscienza dall'identificarsi con il processo del divenire…
Il sé individuale (anima) è il riflesso cosciente nella mente di quella consapevolezza. E qui ci si chiede cosa è la mente o anima individuale? E’ l'espressione di quel potere di riflessione che consente al Sé di manifestarsi nelle infinite forme (Tempo spazio energia). Siccome il riflesso delle immagini manifestate ha come substrato il Sé (l'assoluta consapevolezza), si può dire che il mondo è irreale se visto come separato dal Sé, ma diviene reale se visto come il Sé. Come un qualsiasi personaggio del sogno al momento del risveglio smette di esistere in quanto “individuo del sogno” e si risveglia come il soggetto sognatore.
Paolo D'Arpini
RispondiElimina...si presume, come è nella visione buddista e taoista, che l'anima -meglio definita mente- non abbia esistenza propria ma sia un semplice aggregato di pensieri in cui la coscienza s'identifica ... quindi la reincarnazione non appartiene all'anima individuale ma pertiene alle tendenze innate incompiute (desideri e repulsioni)... che appunto attirano la coscienza in una nuova incarnazione. Esistono miriadi di infinite forme autoprodotte ed intersecantesi nella coscienza, non c'è inizio non c'è fine. Se si esamina il singolo fotogramma (la singola incarnazione) sembra che ci sia un inizio ed una fine ma ciò è dovuto alla fissità della mente. Infatti la capacità della mente sta nel suo dare inizio e fine all'esperienza vissuta. Un "allucinante" potere, chiamato "maya". Altrimenti come farebbe l'assoluto a diventare relativo? Questo è il Gioco della Coscienza. Paolo D'Arpini
Il problema è che durante la vita l’anima, intendendo la coscienza individuale, si identifica con il corpo mente e di conseguenza ritiene che il processo evolutivo vissuto le appartenga, al contrario tale processo di apparizione nel manifesto è del tutto automatico (causa effetto). I cosiddetti “altri” sono solo sembianze di noi stessi riflesse nel nostro specchio mentale. In ogni caso tali “elucubrazioni” non hanno valore dal punto di vista della consapevolezza non duale assoluta, ma disquisendo nell’ambito relativo possono aiutarci a distaccare la nostra coscienza dal processo del divenire…
RispondiEliminaIl sé individuale (anima) è il riflesso nella mente di quella consapevolezza. E qui si chiede cosa è la mente o anima individuale? E’ quel potere di riflessione che consente al Sé di manifestarsi nelle infinite forme (Tempo spazio energia). Siccome il riflesso delle immagini manifestate ha come substrato il Sé (l'assoluta consapevolezza), si può dire che il mondo è irreale se visto come separato dal Sé, ma diviene reale se visto come il Sé. Come un qualsiasi personaggio del sogno al momento del risveglio smette di esistere in quanto “individuo del sogno” e si risveglia come il soggetto sognatore...