venerdì 27 ottobre 2017

The non-transmissibility of bioregional and spiritual experience - La non trasmissibilità dell'esperienza bioregionale e spirituale




A basic point, which often emerges from the  questions of people approaching bioregionalism and lay spirituality, is that of non-transmissibility of the practice. That is, each of us should see in himself the appropriate way to manifest his spiritual and ecological nature, knowing how to adapt it to all that surrounds us, in question and in answer .

In bioregionalism and in lay spirituality there are no dogmas but only harmonic adjustments between the various components, the inside and the outside, the one and the many.

The only help we can afford to travel companions, as "old" practitioners, is that of a non-voluntary example, or of fair conduct, in full sincerity and honesty, which is not intended to show anything but simply to express ourselves in our truth.

If   appropriateness  in response was not intrinsic in our  action  as we could discover it in universal life?

Perfection is our true nature, but we are unable to recognize it and we are terribly worn out thinking that we have to do "coded" actions to "appropriate" it.

I recall a saying that the old Calcata peasants used to say to me: "the best is the enemy of good" ... And that is just so, weaving and trying to improve we can not perceive the good that is already in us ... The good that only requires to be recognized by renouncing superstructures and impositions that do not belong to us.

And what does it mean to be perfect?

Simply be what you are without remorse or regret, without looking for someone's approval, because if we are what we are obviously  it is our own competence. From this comes spontaneity and naturalness ...

Unfortunately, what is lacking is confidence ... and from this shortage arises the desire and the fear and thus drives that "diabolical" mechanism of wanting to organize our actions and feelings, as is done with a machine.

This attitude makes us commit a mistake after another ... and more we are mistaken and more (trying a remedy) we make other mistakes ... so other fears and other desires are added. In the meantime, human society (and ourselves as people) rolls away because it can not function as a mechanism, it is not made up of mere gears and numbers.

Paolo D'Arpini



Post Scriptum - ...the beautiful photo above, chosen by Federica Camillo, who accompanies the post, makes it clear that the message can only be transmitted by empathy! The choice of the image helps to make clear the meaning of the text and thus offers a concrete possibility of cumpartecipation and sharing ...


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Testo Italiano

Un punto basilare, che spesso emerge in seguito alle domande di persone che si avvicinano al bioregionalismo e alla spi
ritualità laica, è quello della non trasmissibilità della pratica. Ovvero ognuno di noi dovrebbe vedere in se stesso il modo idoneo per manifestare la sua natura spirituale ed ecologica sapendo poi adattarla a tutto ciò che ci circonda, nella domanda e nella risposta.

Nel bioregionalismo e nella spiritualità laica non esistono dogmi ma solo adeguamenti armonici fra le varie componenti, l'interno e l'esterno, l'uno e i molti.

L'unico aiuto possibile che possiamo fornire ai compagni di viaggio, in quanto praticanti "anziani", è quello dell'esempio non volontario, ovvero del retto comportamento, in piena sincerità e onestà, non indirizzato a dimostrare alcunché bensì semplicemente ad esprimere noi stessi nella nostra verità.

Se la perfezione non fosse a noi intrinseca come potremmo scoprirla nella vita universale?

La perfezione è la nostra vera natura ma non siamo in grado di riconoscerla e ci logoriamo tremendamente pensando che dobbiamo compiere azioni "codificate" per "appropriarcene".

Ricordo un proverbio che mi citavano i vecchi contadini di Calcata: “il meglio è nemico del bene”… Ed è proprio così, arrabattandoci e cercando di migliorare non riusciamo a percepire il bene che già c’è in noi… Quel bene che richiede solo di essere riconosciuto rinunciando alle sovrastrutture e alle imposizioni che non ci appartengono.

E in fondo cosa significa essere perfetti?

Semplicemente essere quel che si è senza remore né rimpianti, senza cercare l’approvazione di qualcuno, perché se siamo quel che siamo evidentemente ci compete. Da ciò nasce spontaneità e naturalezza…


Purtroppo quel che ci manca è la fiducia… e da questa carenza sorge il desiderio e la paura e in tal modo si aziona quel meccanismo “diabolico” del voler organizzare il nostro agire e sentire, come si fa con una macchina.

Questo atteggiamento ci fa commettere un errore dopo l’altro… e più sbagliamo e più (cercando di rimediare) commettiamo altri errori… altre paure e altri desideri si aggiungono. E intanto la società umana (e noi stessi come persone) va a rotoli, perché non può funzionare come un meccanismo, non è fatta di semplici ingranaggi e di numeri.

Paolo D'Arpini



Post Scriptum -  ...bella la foto, scelta da Federica Camillo, che accompagna il post, fa intuire che il messaggio può essere trasmesso solo per empatia! La scelta dell'immagine aiuta a fare chiarezza sul significato del testo e quindi offre una possibilità concreta di compartecipazione e condivisione...

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