Time and space? From the point of view of the "ultimate truth" Einstein's Theory of Relativity is like the discovery of hot water, in fact it is in the experience of every living being that consciousness is fixed in the present. The past is in memory and the future in the imagination. The sense of presence is constant in the immediacy of the moment lived. This is a substantial demonstration that time and space are just "concepts".
And this "truth" was affirmed millennia ago by some Indian sage who in the mantra of "perfection" affirmed: "That's all, if from that all is removed the all rest." And what does it mean? It means that nothing can be abstract from what it is, so the hypothetical division in name and form, space and time, etc. it's just a hypothesis, a convention. Indeed, as Ramana Maharshi asserted, "The past and the future exist only in relation to the present. They too are present as they stretch. Trying to know the past and the future, without knowing the truth of the present is how to count without the unity, one. "
In the conventional description of time, we have the past, present, and future triad. But by analyzing better, we find that these divisions are in fact meaningless. The part of time we are immediately aware of is the present, but this present is not a "point" but a continuous flow. In it both the past and the future melt and it is not possible to determine the end of one and the start of the other. Evidently past, present and future are time distinctions but in fact they can not be distinguished in experience. Because experience or awareness is always present. It is the eternity of the present moment, where the past and the future are only superimposed concepts. And in overcoming such concepts one finds the eternal reality.
So where are this time and space separate from us? We are permanet consciousness. Being is substance while time and space are images.
That's right, space and time together as two cheaters, a cat and a fox who try to fool the credulous Pinocchio: "Sow in us your desires and become rich ...". But they are not real, they are produced by the empirical mind that needs a plot to handle its creations. They do not have an independent state separate from the awareness of the present.
Forward and backward, up and down, near and far, have no value if you look out of here and now. And if we investigate the nature of the here and now we find that it is unintelligible, indivisible, indecipherable ... it is only present, it is just constant and continuous experience. And this experience is common to all, it is the background of every individual consciousness, so it is the matrix that everyone shares.
But we see that the hypothetical separation of space and time is necessary in the deterministic consideration of empirical analysis, in relation to the names and forms we recognize in the world.
Spatial positions of above and below, right and left, etc. are accepted in reference to a given point and at a given moment, as well as past, present, and future are changes of distinction in mental flow. So what is involved in the concept of space and time is just the "point" that we refer to, the body or the mind. So the body or mind can change as the state of consciousness never changes .. it is in being, eternally present in here and now.
"I am, time and space are not!"
Perhaps we feel a little tired of this journey without a start or a goal? Here comes to our help, to quell the doubts that the mind puts us, a good lesson of sage Nisargadatta Maharaj: "... what makes the present so full? Obviously my presence, I am real because I am always in the present, and everything that I experience shares my reality. The current event has a peculiarity that can not have that remembered or imagined. One thing centered in now and here is totally with me, it is my own reality that gives reality to the experience lived "
So we find that so-called "casuation" is contained in the mind, a sort of reflection or process induced by the progress of events observed in space time, which does not exist...
And the Big Bang theory, creation, etc.? Well, the mind needs to believe in something solid to maintain its fictitious integrity...
Paolo D'Arpini - spiritolaico@gmail.com
Testo Italiano
Tempo e spazio? Dal punto di vista della “verità ultima” la Teoria della relatività di Einstein è come la scoperta dell’acqua calda, infatti è nell’esperienza di ogni essere vivente che la coscienza è fissata nel presente. Il passato è nella memoria ed il futuro nell’immaginazione. Il senso di presenza è costante nell’immediatezza del momento vissuto. Questa la prova sostanziale che il tempo e lo spazio sono solo “concetti”.
E questa “verità” fu affermata millenni addietro da alcuni saggi indiani che nel mantra della “perfezione” affermarono: “Questo è tutto, quello è tutto se dal tutto togli il tutto solo il tutto rimane”. E cosa significa? Significa che nulla può essere astratto da ciò che è, quindi la ipotetica divisione in nome e forma, spazio e tempo, etc. è solo un’ipotesi, una convenzione. Infatti, come affermava il saggio Ramana Maharshi: “Il passato ed il futuro esistono solo in relazione al presente. Anch’essi sono presente mentre si protraggono. Cercare di voler conoscere il passato ed il futuro, senza conoscere la verità del presente è come voler contare senza l’unità, uno”.
Nella descrizione convenzionale del tempo abbiamo la triade passato, presente, futuro. Ma analizzando meglio scopriamo che queste divisioni sono in realtà prive di significato. La parte di tempo di cui siamo immediatamente consapevoli è il presente, ma tale presente non è un “punto” bensì uno scorrere continuo. In esso si sciolgono sia il passato che il futuro e non è possibile stabilire ove termini l’uno ed inizi l’altro. Evidentemente passato, presente e futuro sono distinzioni temporali ma di fatto esse non possono venir distinte nell’esperienza. Poiché l’esperienza o consapevolezza è sempre presente. Essa è l’eternità del momento presente, laddove il passato ed il futuro sono solo concetti sovrimposti. Ed nel superamento di tali concetti si scopre la realtà eterna.
E allora dove sono questo tempo e questo spazio separati da noi, che siamo coscienza? L’essere è sostanza mentre il tempo e lo spazio sono immagini.
E’ proprio così, spazio e tempo vanno assieme come due compari imbroglioni, gatto e volpe che cercano di ingannare il credulo Pinocchio: “semina in noi i tuoi desideri e diverrai ricco…”. Ma essi, non sono reali, sono prodotti dalla mente empirica che abbisogna di un intreccio per gestire le sue creazioni. Essi non hanno uno stato indipendente separato dalla consapevolezza del presente.
Avanti ed indietro, sopra e sotto, vicino e lontano non hanno valore se considerati fuori dal qui ed ora. E se noi indaghiamo sulla natura del qui ed ora scopriamo che è inintelligibile, indivisibile, indecifrabile… è solo presente, è solo esperienza costante e continua. E questa esperienza è comune a tutti, è il sottofondo di ogni coscienza individuale, quindi è la matrice che tutti ci accomuna.
Ma vediamo che la separazione ipotetica di spazio e tempo è necessaria nella considerazione determinista dell’analisi empirica, in relazione ai nomi ed alle forme che noi riconosciamo nel mondo.
Le posizioni spaziali sopra e sotto, destra e sinistra, etc. sono accettate in riferimento ad un dato punto ed a un dato istante, come pure passato, presente, futuro sono mutamenti di distinzione nel flusso mentale. Perciò quello che viene implicato nel concetto di spazio e tempo è solo il “punto” identificativo al quale ci riferiamo, dicasi il corpo o la mente. Quindi il corpo o la mente possono cangiare mentre lo stato di consapevolezza non muta mai.. è nell’essere eternamente presente nel qui ed ora.
“Io sono, tempo e spazio non sono!”
Forse ci sentiamo un po’ snarriti in questo viaggio senza inizio né meta? Ecco che giunge in nostro aiuto, per sedare i dubbi che la mente ci pone, una bella lezione del saggio Nisargadatta Maharaj: “.…cosa rende il presente così pieno? Ovviamente la mia presenza, io sono reale perché sono sempre ora, nel presente, e ogni cosa che esperimento condivide la mia realtà. L’evento corrente, ha una peculiarità che non può avere quello ricordato o quello immaginato. Una cosa centrata nell’ora e nel qui è totalmente con me, è la mia stessa realtà che impartisce realtà all’esperienza vissuta”
Scopriamo così che la cosiddetta “casuazione” è riposta nella mente, una sorta di riflesso o processo indotto dallo svolgimento osservato degli eventi nello spazio tempo, che non esiste…
E la teoria del Big Bang, della creazione, etc.? Beh, la mente ha pur bisogno di credere in qualcosa di solido per mantenere la sua integrità fittizia...
Paolo D’Arpini - spiritolaico@gmail.com
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