Several years ago I helped my friend Peter Boom make it to Italian "2020 - The New Messiah "a book of fanta-ecology in which he imagines the end of the world following a series of ecological disasters caused by man. At that time, early nineties of the last century, already I was part of the nascent bioregional and deep ecology line and I found interesting Peter's thesis, in which he imagined an awkward attempt by the men in power to save themselves from planetary destruction by means of "a new ark" (in which accomodate themselves and their women) but the project ended miserably in an atomic deflagration self-destructive.
In short the question was and is whether the humans will be able to inherit the earth ...
Man's worlds are manifold but all in thought. Only one is real: this Earth. If we can not keep ours lives honestly on earth as we can hope for salvation emigrating to other planets? How can we hope to be welcomed in extraterrestrial universal life if we have not been able not even to mantain life on our little planet? Thereby I believe that the experiment of our survival must be possible here where we are ... Needless to hope in colonies on the moon, on Mars or Venus ... Needless to look for water on those desolate worlds if here-where there is so much-we can not keep it clean.
Yet there were already several illuminated scientists and spiritualists who from the dawn of the consumer society warned the man of the the risk of coming out of the science / life equilibrium. Today the human train is derailing with a glitter of crazy shards: GMO, methodical chemical and soil poisoning of earth and water, atomic energy dirty, social and moral depravation, wild urbanization, destruction of the resources accumulated in millennia by nature, etc.
Man in his brief history has enormously transformed the face of the Earth, because he can deliberately modify almost all that constitutes its natural environment and control that grows and lives in it.
The warp of life is, however, so delicate and so linked are among them the climate, the soil, the plants and the animals, that if a component of this complex is violently modified, if some threads are cut off suddenly, the entire complex undergoes a modification. This is the underlying meaning of Bioregionalism and Deep Ecology.
For hundreds of years - and especially in this last century - man has been the cause of detriments, deaths and deep alterations ... despite its contemporary ability to create embellishment and harmony. The intellectual power that allows man to design and to build is the same that allows him to destroy. With the increase of the human population the damage to materials as well as the refinement of thought and reflection they grew exponentially.
Unfortunately, this our Earth is not a Bengodi's land or a cornucopia of eternal abundance ... The resources of the planet, patiently accumulated and preserved in his belly, are now in progressive exhaustion. The biodiversity and purity of the living genome are more and more at risk ... many animal species only stand in the zoo or in botanical gardens. Everywhere in the modern world all new business and economic and scientific enterprices are followed by plague and malady, Continuous growth is equivalent to the accelerated consumption of goods, the inability to environmental recovery and restoration by nature.
It is necessary immediately and with the utmost seriousness and determination to stop the fall, saving the residual resources and what remains of life wild, not just for the preservation of natural beauty but because of the overall harmony, that is, the real survival of the community of all living beings (and of man himself) depends from those precautions .
The future of humanity, as mentioned, is not in its colonization of other planets in the solar system but in its ability to conserve life on planet Earth.
For this reason, biology, deep ecology, natural spirituality are essential aspects of the new consciousness paradigm. One of the greatest vital mysteries we have a duty to face and to solve it is about our true nature. But religions and science will never be able to give us an answer, if we do not start looking for it directly in us and around us. Otherwise, we will not be able to overstep the repetitive mechanism of wars, insensitive exploitation, racial and among specimens conflicts.
Humanity is not only symbolized by these anthropomorphic bipeds and is not only an organic agglomeration called "body". We can say that Humanity is the ability to recognize itself with everything that lives and pulsates energetically inside and outside us. Earth is our home, we have inherited it from a slow and laborious global process of life, but are we sure that we can leave it to our future generations in the same integrity and opulence in which we have received it?
Human dignity is also demonstrated in this. Let us therefore accept the challenge posed to ours intelligence.
Evolution has a unique direction, the expansion of Consciousness, stay in it!
Paolo D'Arpini - Bioregional Italian Network
Testo Italiano
Parecchi anni fa aiutai l'amico Peter Boom a rendere in italiano “2020
- Il nuovo Messia” un libricino di fanta-ecologia in cui si immagina
la fine del mondo in seguito ad una serie di catastrofi ecologiche
causate dall'uomo. A quel tempo, primi anni '90 del secolo scorso, già
facevo parte del nascente filone bioregionale e della “deep ecology”
(come allora si diceva), e trovai interessanti le tesi di Peter, che
immaginava un goffo tentativo da parte dei potenti di salvarsi dalla
distruzione planetaria per mezzo di “una nuova arca” (che accogliesse
loro stessi e le loro donne) e finì miseramente in un boato atomico
autodistruttivo. Insomma l'interrogativo era ed è se gli umani saranno
in grado di ereditare la terra..
I mondi dell'uomo sono molteplici ma tutti nel pensiero.. uno solo è
reale: questa Terra. Se non siamo in grado di conservare la nostra
vita onorevolmente sulla Terra come potremo sperare la salvezza
emigrando su altri pianeti? Come potremo sperare di essere accolti nel
consesso della vita universale extraterrestre se non siamo stati in
grado nemmeno di mantenere la vita sul nostro piccolo pianeta? Con ciò
ritengo che l'esperimento della nostra sopravvivenza deve potersi
avverare qui dove siamo... Inutile sperare in colonie sulla Luna, su
Marte o su Venere.. inutile cercare l'acqua su quei mondi desolati se
qui -dove ce ne è tanta- non siamo in grado di mantenerla pulita.
Eppure già ci furono diversi scienziati e spiritualisti illuminati che
sin dagli albori della società dei consumi avvertivano l'uomo del
rischio di uscir fuori dai binari dell'equilibrio scienza/vita. Oggi
il treno umano sta deragliando con scintillio di schegge impazzite:
OGM, avvelenamento chimico metodico della terra e dell'acqua, energia
atomica sporca, deperimento sociale e morale, urbanizzazione
selvaggia, distruzione delle risorse accumulate in millenni dalla
natura, etc.
L'uomo nel corso della sua breve storia ha enormemente trasformato la
faccia della Terra, perché egli può deliberatamente modificare quasi
tutto quel che costituisce il suo ambiente naturale e controllare quel
che cresce e vive in esso.
La trama della vita è però tanto delicata e tanto legati sono tra loro
il clima, il terreno, le piante e gli animali, che se una componente
di questo complesso viene violentemente modificato, se alcuni fili
vengono tagliati all'improvviso, l'intero complesso subisce una
modificazione. Questo è il significato intrinseco del Bioregionalismo
e dell'Ecologia Profonda.
Per centinaia di anni -e soprattutto nell'ultimo secolo- l'uomo è
stato la causa di deturpazioni, stermini ed alterazioni profonde... e
questo malgrado la sua contemporanea capacità di creare abbellimento
ed armonia. Il potere intellettivo che consente all'uomo di progettare
e costruire è lo stesso che gli consente di distruggere. Con l'aumento
smisurato della popolazione umana la capacità di procurare danni
materiali come pure l'affinamento del pensiero e della riflessione
sono cresciuti esponenzialmente.
Purtroppo questa nostra Terra non è un Paese di Bengodi od un corno
dell'eterna abbondanza... le risorse del pianeta, pazientemente
accumulate e risparmiate nel suo ventre, sono ora in fase di
esaurimento. La biodiversità e la purezza del genoma vitale sono
sempre più a rischio... molte specie animali resistono solo negli zoo
o nei giardini botanici. In tutto il mondo moderno ogni nuova impresa
economica e scientifica viene seguita da peste e malanni, lo sviluppo
continuo equivale al consumo accelerato dei beni, nella incapacità di
recupero ambientale e ripristino da parte della natura.
Occorre da subito e con la massima serietà e determinazione fermare la
caduta, preservando le risorse residue e quel che rimane della vita
selvatica, non solo per il mantenimento della bellezza naturalistica
ma soprattutto perché l'armonia complessiva, cioè la reale
sopravvivenza della comunità dei viventi (e dell'uomo stesso) dipende
da quelle componenti.
Il futuro dell'umanità, infatti, non sta nella sua colonizzazione di
altri pianeti del sistema solare bensì nella sua abilità di conservare
la vita sul pianeta Terra.
Per questa ragione la biologia, l'ecologia profonda, la spiritualità
della natura sono aspetti essenziali del nuovo paradigma coscienziale.
Uno dei più grandi misteri vitali, che abbiamo il dovere di affrontare
e risolvere, è quello relativo alla nostra vera natura. Ma le
religioni e la scienza non saranno mai in grado di darci una risposta
se non cominciamo a cercarla direttamente in noi ed attorno a noi.
Altrimenti non saremo in grado di uscire dal meccanismo ripetitivo
delle guerre, dello sfruttamento insensibile, dei conflitti razziali e
interspecisti.
Umanità non è solo simbolizzata da questi bipedi antropomorfi e non è
solo un agglomerato organico definito “corpo”. Possiamo dire che
Umanità è la capacità di riconoscersi con tutto ciò che vive e pulsa
energeticamente dentro e fuori di noi.
La Terra è la nostra casa, l'abbiamo avuta in eredità da un lento e
laborioso processo globale della vita, ma siamo sicuri di poterla
lasciare a nostra volta alle generazioni future nella stessa integrità
e opulenza nella quale noi l'abbiamo ricevuta? La dignità umana si
gioca anche in questo, accettiamo dunque la sfida posta alla nostra
intelligenza.
L'evoluzione ha una direzione univoca, la crescita della Coscienza,
restiamo in essa!
Paolo D'Arpini - Rete Bioregionale Italiana
- Il nuovo Messia” un libricino di fanta-ecologia in cui si immagina
la fine del mondo in seguito ad una serie di catastrofi ecologiche
causate dall'uomo. A quel tempo, primi anni '90 del secolo scorso, già
facevo parte del nascente filone bioregionale e della “deep ecology”
(come allora si diceva), e trovai interessanti le tesi di Peter, che
immaginava un goffo tentativo da parte dei potenti di salvarsi dalla
distruzione planetaria per mezzo di “una nuova arca” (che accogliesse
loro stessi e le loro donne) e finì miseramente in un boato atomico
autodistruttivo. Insomma l'interrogativo era ed è se gli umani saranno
in grado di ereditare la terra..
I mondi dell'uomo sono molteplici ma tutti nel pensiero.. uno solo è
reale: questa Terra. Se non siamo in grado di conservare la nostra
vita onorevolmente sulla Terra come potremo sperare la salvezza
emigrando su altri pianeti? Come potremo sperare di essere accolti nel
consesso della vita universale extraterrestre se non siamo stati in
grado nemmeno di mantenere la vita sul nostro piccolo pianeta? Con ciò
ritengo che l'esperimento della nostra sopravvivenza deve potersi
avverare qui dove siamo... Inutile sperare in colonie sulla Luna, su
Marte o su Venere.. inutile cercare l'acqua su quei mondi desolati se
qui -dove ce ne è tanta- non siamo in grado di mantenerla pulita.
Eppure già ci furono diversi scienziati e spiritualisti illuminati che
sin dagli albori della società dei consumi avvertivano l'uomo del
rischio di uscir fuori dai binari dell'equilibrio scienza/vita. Oggi
il treno umano sta deragliando con scintillio di schegge impazzite:
OGM, avvelenamento chimico metodico della terra e dell'acqua, energia
atomica sporca, deperimento sociale e morale, urbanizzazione
selvaggia, distruzione delle risorse accumulate in millenni dalla
natura, etc.
L'uomo nel corso della sua breve storia ha enormemente trasformato la
faccia della Terra, perché egli può deliberatamente modificare quasi
tutto quel che costituisce il suo ambiente naturale e controllare quel
che cresce e vive in esso.
La trama della vita è però tanto delicata e tanto legati sono tra loro
il clima, il terreno, le piante e gli animali, che se una componente
di questo complesso viene violentemente modificato, se alcuni fili
vengono tagliati all'improvviso, l'intero complesso subisce una
modificazione. Questo è il significato intrinseco del Bioregionalismo
e dell'Ecologia Profonda.
Per centinaia di anni -e soprattutto nell'ultimo secolo- l'uomo è
stato la causa di deturpazioni, stermini ed alterazioni profonde... e
questo malgrado la sua contemporanea capacità di creare abbellimento
ed armonia. Il potere intellettivo che consente all'uomo di progettare
e costruire è lo stesso che gli consente di distruggere. Con l'aumento
smisurato della popolazione umana la capacità di procurare danni
materiali come pure l'affinamento del pensiero e della riflessione
sono cresciuti esponenzialmente.
Purtroppo questa nostra Terra non è un Paese di Bengodi od un corno
dell'eterna abbondanza... le risorse del pianeta, pazientemente
accumulate e risparmiate nel suo ventre, sono ora in fase di
esaurimento. La biodiversità e la purezza del genoma vitale sono
sempre più a rischio... molte specie animali resistono solo negli zoo
o nei giardini botanici. In tutto il mondo moderno ogni nuova impresa
economica e scientifica viene seguita da peste e malanni, lo sviluppo
continuo equivale al consumo accelerato dei beni, nella incapacità di
recupero ambientale e ripristino da parte della natura.
Occorre da subito e con la massima serietà e determinazione fermare la
caduta, preservando le risorse residue e quel che rimane della vita
selvatica, non solo per il mantenimento della bellezza naturalistica
ma soprattutto perché l'armonia complessiva, cioè la reale
sopravvivenza della comunità dei viventi (e dell'uomo stesso) dipende
da quelle componenti.
Il futuro dell'umanità, infatti, non sta nella sua colonizzazione di
altri pianeti del sistema solare bensì nella sua abilità di conservare
la vita sul pianeta Terra.
Per questa ragione la biologia, l'ecologia profonda, la spiritualità
della natura sono aspetti essenziali del nuovo paradigma coscienziale.
Uno dei più grandi misteri vitali, che abbiamo il dovere di affrontare
e risolvere, è quello relativo alla nostra vera natura. Ma le
religioni e la scienza non saranno mai in grado di darci una risposta
se non cominciamo a cercarla direttamente in noi ed attorno a noi.
Altrimenti non saremo in grado di uscire dal meccanismo ripetitivo
delle guerre, dello sfruttamento insensibile, dei conflitti razziali e
interspecisti.
Umanità non è solo simbolizzata da questi bipedi antropomorfi e non è
solo un agglomerato organico definito “corpo”. Possiamo dire che
Umanità è la capacità di riconoscersi con tutto ciò che vive e pulsa
energeticamente dentro e fuori di noi.
La Terra è la nostra casa, l'abbiamo avuta in eredità da un lento e
laborioso processo globale della vita, ma siamo sicuri di poterla
lasciare a nostra volta alle generazioni future nella stessa integrità
e opulenza nella quale noi l'abbiamo ricevuta? La dignità umana si
gioca anche in questo, accettiamo dunque la sfida posta alla nostra
intelligenza.
L'evoluzione ha una direzione univoca, la crescita della Coscienza,
restiamo in essa!
Paolo D'Arpini - Rete Bioregionale Italiana
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