venerdì 31 maggio 2019

Il Libro dei mutamenti e lo Zodiaco Cinese - Presentazione

Il Libro dei Mutamenti e lo Zodiaco Cinese
Un antichissimo specchio caratteriale per conoscere la nostra persona e  relazionarci con ciò che ci circonda

I Ching 0_Monete

Con questa presentazione forniamo gli strumenti, mediante spiegazione e schemi, per individuare il proprio segno (l’archetipo animale) zodiacale cinese per anno di nascita con  l’esagramma I Ching associato, l’animale zodiacale per mese, per giorno, per ora, l’elemento, il segno yin o yang. Quindi, attraverso successivi incontri,  andremo alla scoperta delle caratteristiche archetipali ed elementali collegate ad ognuno di noi ed a tutte le cose che ci circondano. Un metodo di auto-conoscenza e di risveglio delle nostre capacità  per rispondere adeguatamente alle situazioni, alle  condizioni ambientali e sociali, in cui veniamo a trovarci nella vita. 

La storia
Esiste in Cina un libro che rappresenta sinteticamente tutto ciò che sta fra Cielo e Terra, si chiama I Ching, ovvero il Libro dei Mutamenti. Questo libro è un compendio di consigli pratici e di comportamento nella vita quotidiana, un prontuario di saggezza attiva che affonda le sue radici nell’antichissima filosofia di vita e la cultura tramandata dalla tradizione orale cinese e dagli antichi testi sacri, partendo dal periodo matristico sino all’affermazione buddista, dove Confucianesimo e Taoismo si integrano. La morale confuciana, come pure quella taoista e buddista, è fondata unicamente sulla ragione e sul buon senso: Confucio (nato nel 551 a.C.) ha sempre parlato da uomo ad altri uomini e mai come messaggero di una divinità che l’avesse eletto messia o profeta, divulgando un metodo per stabilire il benessere sociale delle masse e per mantenere la struttura familiare. Per questa ragione il Confucianesimo non è mai stato sconfessato dal comunismo maoista, e viene ancora oggi onorato in Cina come una religione. Nei suoi insegnamenti l’uomo fu creato per vivere secondo ragione, cioè lottando contro le forze avverse e basse dell’istinto, e vivendo in accordo con gli altri uomini, seguendo un codice di principi e doveri conformi alla nobiltà e dignità dell’essere umano. Le cinque virtù cardinali dell’uomo per Confucio sono: la bontà, l’equanimità, la convenienza (cioè il pronto adattamento al tempo ed alle circostanze), la saggezza e la sincerità. Ed è soprattutto alla sincerità che egli dedicò le lodi più alte. Egli raccomandò energicamente i doveri verso i parenti, il rispetto e la cura per i più vecchi, la dedizione verso gli amici, la coscienziosità in ogni atto compiuto, l’autocontrollo e la moderazione. “Il bene supremo dell’uomo non sono il piacere, né gli onori, né la ricchezza… ma è la virtù, sorgente di ogni bontà”. Confucio preferiva l’attenzione rivolta ai fatti concreti dell’esistenza piuttosto che alle meditazioni trascendentali: nell’I Ching il Cielo e la Terra sono i genitori di tutte le creature e invece delle preghiere viene indicato il retto comportamento come “bene supremo per l’uomo”. A proposito dell’aldilà egli affermava: “Se non si conosce ancora la vita come si potrà conoscere la morte?”. Egli stabilì una dottrina puramente laica, come diremmo oggi, basata su principi logici, etici, estetici e intellettivi, a buona ragione può essere definito un precursore e degno rappresentante della Spiritualità Laica. Confucio e i suoi seguaci, ovvero la stragrande maggioranza del popolo cinese, disprezzano perciò quel che non è cogente, che non rappresenta un fondamento e non ha radici nella vita comunitaria. Lo “spirito” di Confucio è il risultato dell’analisi comportamentale, psicologica, archetipale dell’uomo. Egli soleva dire: “Io non voglio fare dell’uomo un mistico, quando ne ho fatto un perfetto onest’uomo ciò mi basta”. Assai prima dello stoicismo greco egli insegnò l’amore per tutto il genere umano e “precorrendo” il cristianesimo disse “Non fate agli altri ciò che non volete fatto a voi!”.

I Mutamenti
L’I Ching insegna che è necessario imparare a “orizzontarsi”: la realtà in cui viviamo è in continuo movimento, e cosa naturale e propizia è adeguarsi, adattarsi, mentre sfavorevole è agire contro il contesto in cui ci si “muove”. I principi fondamentali dell’esistenza vengono rappresentati graficamente con linee: la linea intera è Cielo, lo Yang, il polo positivo, mascolino, attivo. Poi c’è la linea spezzata, Terra, lo Yin, il polo negativo, femminile, il passivo. Per descrivere le relazioni fra questi due opposti che esprimono gli archetipi base, si combinano queste linee, intere e spezzate a gruppi di tre ottenendo così otto diversi trigrammi: avremo la prima linea sotto, che descrive la terra, la seconda centrale l’uomo, quella sopra il cielo 
Combinando ancora tra loro i trigrammi, si otterranno 64 esagrammi, composti cioè da sei linee, che andranno letti sempre dal basso all’alto, cioè dalla terra al cielo. 

Nella consultazione  dell'I Ching, il metodo più conosciuto è quello del lancio di tre monetine a due facce, yin e yang,  in modo da ottenere l’esagramma del quale si andrà a leggere il significato, che sarà l’oracolo, il messaggio sincronico a noi diretto. Ma qui se ne farà un altro utilizzo, quello di considerare i diversi esagrammi a noi connessi  (sia in positivo che in negativo) attraverso l'analisi dei vari aspetti di nascita,  descritti più avanti, associando inoltre agli archetipi incarnati nello zodiaco cinese agli  esagrammi del calendario: 12 esagrammi in sequenza, uno per ogni mese, che rappresentano il ciclo delle stagioni, dove le linee intere rappresentano la luce che cresce fino al culmine nella bella stagione, per essere poi sostituiti dalle  linee spezzate che, rappresentando l’oscurità,  che aumenteranno con l’avvicinarsi dell’inverno .


Lo zodiaco cinese è rappresentato da 12 animali, che già intuitivamente descrivono le caratteristiche dei nati in quel segno. 

Per comporre un quadro personale sarà necessario considerare alcuni aspetti sostanziali: in primis  l'anno di nascita  (tenendo presente che per i cinesi l’anno non è solare, ma lunare, quindi inizia tra il 21 gennaio e il 19 febbraio), l’anno di nascita  rappresenta il senso di identità, l’io, quello che siamo nei rapporti interpersonali e nei modi manifestativi.

Poi c’è l’ascendente, stabilito dall’ora in cui si è nati: si riferisce all’intelletto e alla volontà dell’individuo, svela chi siamo veramente senza le influenze forniteci dall’ambiente e dalla formazione. Per il calcolo dell’ascendente  le ventiquattro ore sono divise in fasce di due ore, ad ognuna delle quali è associato uno dei dodici animali: dalle 23:00 all’1:00 il topo, dall’1:00 alle 3:00 il bue, dalle 3:00 alle 5:00 la tigre, dalle 5:00 alle 7:00 il coniglio, dalle 7:00 alle 9:00 il drago, dalle 9:00 alle 11:00 il serpente, dalle 11:00 alle 13:00 il cavallo, dalle 13:00 alle 15:00 la capra, dalle 15:00 alle 17:00 la scimmia, dalle 17:00 alle 19:00 il gallo, dalle 19:00 alle 21:00 il cane, dalle 21:00 alle 23:00 il maiale.


Infine  c’è il  giorno ed il mese di nascita che è l’animale che potremmo definire geneticoquello cioè che descrive il nostro aspetto psicosomatico, la memoria, le propensioni innate,  come appariamo  agli altri a primo impatto.  Queste caratteristiche combaciano in parte con quelle del  mese di nascita dell'astrologia occidentale, con inizio e fine come indicato  nei segni astrologici  conosciuti in occidente. Cioè: dal 21 gennaio al 19 febbraio Tigre (Acquario); dal 20 febbraio al 20 marzo Lepre o Coniglio (Pesci); dal 21 marzo al 19 aprile Drago (Ariete); dal 20 aprile al 20 maggio Serpente (Toro); dal 21 maggio al 21 giugno Cavallo (Gemelli; dal 21 giugno al 21 luglio Capra o Pecora (Cancro); dal 22 luglio al 21 agosto Scimmia (Leone); dal 22 agosto al 21 settembre Gallo (Vergine); dal 23 settembre al 22 ottobre Cane (Bilancia); dal 23 ottobre al 21 novembre Cinghiale o Maiale (Scorpione); dal 22 novembre al 21 dicembre Topo (Sagittario); dal 22 dicembre al 20 gennaio Bue o Bufalo (Capricorno).  Ovviamente vanno anche considerate le posizioni di nascita all'interno del mese (come i nostri decani) ed anche il giorno preciso di nascita, il tutto calcolando una sequenza che parte con un punto in espansione e termine con una magnificazione. Va considerata anche la vicinanza o la lontananza dai quattro movimenti principali ovvero gli equinozi ed i solstizi.

C'è quindi da considerare il luogo di nascita che è quello che stabilisce la nostra forma mentis sociale, il tipo di educazione e l'adeguamento a norme collettive, etc. insomma per noi italiani possiamo definirla "l'italianità che è in noi". Ogni paese ha un suo speciale oroscopo che influenza in diversi gradienti ognuno dei nati in quel paese.

Dopo l'analisi di questi aspetti si deve verificare il principio a noi riferito,  yin o yang, gli anni dispari sono considerati yin, (il segno -, la femminilità, la passività, il freddo, la ricettività) mentre gli anni pari sono yang (il segno +, la mascolinità, l’attività, il calore, l’aggressività). Di conseguenza il bue, il coniglio, il serpente, la capra, il gallo e il maiale sono yin, mentre il topo, la tigre, il drago, il cavallo, la scimmia e il cane sono yang. Questi segni vanno poi suddivisi in triangoli di affinità e di opposizione, sia per i segni yin che per quelli yang. In ogni persona  queste due definizioni sono presenti, ma a seconda che si sia nati in un anno yin o in un anno yang, in un'ora yin od in un'ora yang, in un mese yin od in un mese yang, in un elemento  maggiormente qualificato yin o yang, uno dei due principi sarà preponderante nella personalità. Questa distinzione può essere avvicinata a quella che viene fatta nell’astrologia occidentale tra segni maschili e segni femminili.

L’ultimo elemento, ma forse il più significativo dal punto di vista delle propensioni innate,  che influenza il quadro astrologico è l’associazione del segno zodiacale a uno degli elementi costitutivi dell’universo, che nello zodiaco cinese sono cinque: terra, metallo, acqua, legno e fuoco. 

Dalla Terra si ricava il Metallo, dal Metallo viene l’Acqua, dall'Acqua  sorge il Legno, il Legno brucia e genera il Fuoco, il Fuoco produce la cenere cioè la Terra, questo l’ordine in sequenza armonica. Ogni elemento caratterizza un biennio, in cui  l’anno pari è yang e l’anno dispari è yin. Per conoscere l’elemento associato al proprio segno, basta considerare l’ultimo numero del proprio anno di nascita. Se termina in 0 o 1 l’elemento è metallo, in 2 o 3 è acqua, in 4 o 5 è legno, in 6 o 7 è fuoco e in 8 o 9 è terra. Dal punto di vista zodiacale, i cinque elementi influiscono sull’andamento dell’anno, interagendo con l’elemento individuale.


Immagine correlata

I Ching e lo zodiaco Cinese
Integrando 12 esagrammi I Ching con i corrispondenti 12 simboli dello zodiaco cinese e con i 12 mesi dell’anno, si ottiene un quadro di nascita particolarmente accurato: l’analisi dei simboli e dei significati consentirà di comprendere la nostra vera natura, conoscere le nostre propensioni e in generale ciò che sentiamo di essere  e quale è il  nostro dharma. 

Stabiliti quindi gli aspetti  basilari qui descritti sinora descritti si può passare all’esame del proprio profilo, e affrontare anche l'analisi dell’anno in corso: considerando tutte le caratteristiche psichiche e le energie elementali da noi incarnate  per poterci  muovere  in armonia  con le condizioni insite nell'anno. 

Il significato di questa ricerca su quel che noi  rappresentiamo in quanto nome e forma.

“La casa è il corpo più grande” diceva il poeta e saggio Kalil Gibran ed è vero… perché sentire di stare a casa sorge dal senso di presenza in cui si riconosce la propria casa. Quindi la casa non è un luogo ma uno stato di coscienza.
Ma non è detto che questa condizione di totale “affrancatura” debba essere raggiunta con la morte, può avvenire anche nel corpo il momento in cui i legacci col mondo vengono recisi, il momento in cui il senso di identificazione con l’ego viene sciolto, per ritrovare la propria natura originaria nel Sé.
Questa scoperta di Sé, in verità, non è ottenibile in alcuna forma ma è solo un “riconoscimento”… Per aiutare questa “ricerca”  presento questo metodo di auto indagine, che parte dalla conoscenza delle propensioni innate manifestate nella propria mente. La mente personale è in realtà una sorta di immagine speculare, un riflesso non realmente esistente, ma dobbiamo partire da questa se vogliamo scoprire il reale “soggetto”.
Introduzione generale al discorso:
Semplici attori, finché separati, poi, superata la dualità, non ha più nessuna importanza… Il fiore non ha più nome né forma è solo un fiore unico ed irripetibile nel giardino della Coscienza.
Tema trattato durante il corso: La conoscenza di sé attraverso gli archetipi e lo studio dell'I Ching,  dello zodiaco e degli elementi cinesi  e  comparazioni e somiglianze con il sistema  elementale indiano. Indagine sulle componenti psichiche energetiche e come armonizzarle nelle varie condizioni della vita.
Premessa
La nostra vita è legata ad una serie di circostanze di cui non abbiamo il controllo ma, come diceva Nisargardatta, noi siamo parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati… Di conseguenza, essendo coscienza nella coscienza, siamo in grado di riconoscere il flusso energetico nel quale siamo immersi e far sì che il nostro pensiero e la nostra azione siano in sintonia con la qualità dello spazio-tempo vissuto. In questo perenne rimescolamento energetico, noi siamo come navigatori senza meta, o guerrieri –se preferite- liberi di affrontare il contingente senza paure.
Risultati immagini per samurai
“Se temi la sofferenza –diceva un samurai- come fai a combattere?”
Vediamo ora che dal tutto il tutto si dipana dinnanzi ai nostri occhi…. 12 animali si presentano al Buddha morente ed ognuno ottiene di incarnare le caratteristiche psichiche che contraddistinguono i tre aspetti di anno, mese e ora, in base alle propensioni naturali, di ogni essere vivente. Essi sono maschili e femminili e manifestano le loro caratteristiche tramite le 5 componenti fondamentali: Terra (devozione), Metallo (giustizia), Acqua (saggezza), Legno (etica), Fuoco (costumi).
Il funzionamento è più o meno quello del caleidoscopio. Alcuni elementi colorati e tre specchietti interni. Girando il tubo si ottengono diverse composizioni. Malgrado l’esiguità delle componenti i risultati possono essere infiniti. Questo stesso concetto (traslato ai 5 elementi ed ai tre aspetti psichici incarnati) mostra la variegazione di tonalità di colore e movimento attraverso la quale la coscienza individuale si manifesta (la forma ed il nome). La coscienza di sé, che noi chiamiamo persona, è un coordinatore interno, adattato all’individuazione, il quale si appropria delle funzioni messe in atto. Lo chiamiamo: io.
Questo ‘io’ (o assuntore interno) è l’apparenza identificativa individuale nella quale solitamente ci riconosciamo. Propriamente parlando questo “ego” è esso stesso la “conseguenza” delle energie messe in moto dai vari elementi e dai tre archetipi incarnati, quindi è inerte (come un programma), ed è un oggetto nella coscienza.
I tre archetipi psico-emozionali, inscindibili nel loro miscuglio, rappresentano:
Il senso dell’io, ego = anno di nascita;
l’intelletto o intuizione = ora di nascita;
la memoria o predisposizione = mese di nascita.
Capire il senso dell’abbinamento archetipale con le condizioni dell’ora e del mese di nascita, è facile da accettare giacché siamo abituati a pensare che ogni momento della giornata ed ogni stagione ha i suoi modi, e tutte le creature sono soggette a questi modi. Ma il primo aspetto dello zodiaco cinese, quello dell’anno, è più duro a digerirsi per la nostra mentalità razionalistica. Come è possibile che un dato anno possa essere qualitativamente diverso dall’altro solo sulla base di un calendario arbitrariamente deciso dall’uomo?
Impostosi nella cultura cinese e dell’estremo oriente e provenendo da una tradizione plurimillenaria (sicuramente di origine matristica) il calendario ciclico, di 13 lune e di 12 archetipi animali (che rotano abbinati agli elementi in turni di 60 anni), è stato anno per anno vagliato e corroborato dall’esperienza di milioni e milioni di persone, in cui i comportamenti corrispondevano ai modelli indicati in un raffronto oggettivo e riscontrabile nei fatti. Alcuni analisti vedono un significato in un’altra coincidenza, il percorso dodecennale che la terra compie attorno al sole per fare un giro completo (una specie di viaggio in treno con 12 stazioni annuali). Si può anche fare a meno di credere a questa “qualità del tempo” ma stando ai risultati essa è confermata, ahimè! Quegli archetipi animali esistono e sono riconoscibili nelle caratteristiche variegate degli individui di tutto l’emisfero settentrionale (la nostra metà del mondo), senza peraltro sapere cosa succede nell’emisfero meridionale (che teoricamente dovrebbe avere valenze rovesciate).
Con tutti questi dubbi in testa, siamo un po’ come gli alchimisti che sperimentano onestamente e coraggiosamente con i loro tre elementi basici, inserendo all’occorrenza nuove figure e varianti. Questo è il lavoro ingrato e meraviglioso del “navigatore nel sé”. L’Ulisse in noi, disincantato e schietto, che “vede” e riesce ad orizzontarsi, avverte l’odore delle cose incombenti per come si stanno manifestando. Non per opporvisi ma per esprimersi al meglio e proseguire nel viaggio. Chiunque potrebbe farlo se sta attento ai segnali costanti e continui che la vita ci manda.
L’intelligenza intuitiva –lumen- non è propriamente basata sulla percezione sensoriale o sul raziocinio ma sulla abilità di orientarsi prima che la percezione sensoriale od il pensiero abbiano modo di esprimersi. Quindi è una capacità naturale –immediata- dell’intelligenza, che viene prima ancora dell’istinto. Un sentire ed allo stesso tempo una sintesi analogico-analitica. E’ l’intuizione innata che ci dice tutto quello che è, come è, senza analisi risolutive, bisogno di prove o riscontri.
Si procede a naso –dicevo- ed infatti l’olfatto appartiene all’elemento Terra, quello più solido. La matrice di ogni manifestazione concreta. E’ la Terra stessa che fa nascere tutti gli esseri e li nutre in se stessa. Mentre il Cielo energizza e vivifica con la coscienza tutte le forme. Ma attendiamo un po’ prima di affrontare il discorso dello Yin e dello Yang e degli elementi e torniamo ai tre archetipi. Essi “sembrano” tre in verità son tre aspetti della stessa personalità. Ognuno di noi manifesta una forma esemplare a tre facce (designanti le nostre caratteristiche). Sul come sopravviene l’influenza di una o l’altra di queste facce, sul perché capiti ad una piuttosto che un’altra, diremo che è destino!
Le tendenze innate che si riflettono nello specchio, perennemente cangianti, son le correnti in cui l’io si muove. Se vogliamo osservare una cosa piccola bisogna ingrandirla attraverso il microscopio, ma se vogliamo ampliare il campo di azione dobbiamo distaccarci il più possibile dalle cose attorno a noi, in modo da percepire il senso d’insieme. Questa corsa in tondo verso l’auto-conoscenza è un vagare trasognato, un’attenzione senza risposta, solitudine e silenzio, osservazione e contemplazione, fluire limpido nei mutamenti, sorridere nel rincorrere il vuoto. Ma allora di cosa continueremo a parlare?
La fase “intermedia” dell’illuminazione, quella del santo, rientra ancora nella sfera del mentale, delle cose che possono essere discusse e trasmesse. Flash di realizzazione, esperienze al limite del transpersonale, che contemporaneamente ci consentono di riconoscerci in sintonia elettiva, colori dello stesso arcobaleno, e di ciò possiamo ancora parlare, attraverso evocazioni consapevoli. La trasmissione, o meglio il riconoscimento, avviene per immagini (come succede ai bambini che riconoscono l’aggregazione concettuale, il senso, di parole sconosciute); questa “trasmissione” può essere fatta utilizzando vari modi comunicativi e sensoriali: per empatia emozionale, a voce, con lo sguardo, con il tatto, ed anche con lo scritto, se esso rispecchia fedelmente le qualità necessarie e si crea un’attenzione indisturbata al tema trattato.
Un detto Taoista per “cristallizzare” l’immagine: “Il santo comprende l’intrigo del mondo ed abbraccia l’universo senza sapere perché. Questo è il manifestarsi della sua natura”.
Ed ora una storiella:
Alcuni suoi seguaci domandarono al bandito Hòu: ”Anche per i ladri esiste una Via (Tao)?” – “Eh, certo che sì.. – rispose Hòu- Santità è intuire dove giace un tesoro nascosto, Eroismo è entrare per primo nella casa, Giustizia è uscirne per ultimo, Saggezza è distinguere il colpo che si può tentare, Umanità significa essere equanimi nel dividere il bottino. Al mondo non è mai esistito un gran ladro che non abbia manifestato queste qualità”. (Chuang Tze)
Risultati immagini per Chuang Tzu
Appendice 1. La visione nonduale 
Attraverso le capacità riflettenti dell’organo interno (antakharana) siamo in grado di manifestare energie psicofisiche in rispondenza a quelle percepite fuori di noi. Questa rispondenza è automatica ed inevitabile, è una legge naturale. Pensare di sfuggirne il corso è assurdo come pensare di cambiare il film mentre la pellicola viene proiettata. Ma l’atteggiamento interno è importante! Infatti l’accettazione del proprio destino scioglie l’attaccamento all’utile ed all’inutile che ci spinge nel ciclo delle rinascite.

Nell’ignoranza ci identifichiamo con i personaggi e ci consideriamo autori e responsabili del gioco vissuto, con guadagno e perdita, la verità è che il nostro io, la coscienza individuale, la persona da noi incarnata, è solo un’immagine. Il risultato di un automatismo distratto e di una identificazione illusoria. Questo dobbiamo comprendere bene se non vogliamo che la mente ci imbrogli. Non cadiamo nel delirio dell’io separato, anche se la coscienza che lo anima è vera sin d’ora e siamo già dotati del capitale iniziale per quella “conoscenza di sé” è assurdo e ridicolo pensare di “ottenerla” –strettamente parlando non è possibile. Essa è già integralmente manifesta qui ed ora e quindi non perseguibile come ottenimento altro. Presente sempre….. ma ne teniamo conto, ne siamo consapevoli?
Se ci sentiamo attratti da questa “conoscenza” occorre dire che non c’è corso o spiegazione o esperimento che possa trasmetterla, può essere solo riconosciuta (risvegliata) per simpatia nel momento della maturazione. Siccome non è un “conseguimento” continuiamo ad “andare avanti a fiuto”.
Appendice 2 – Sul messaggio  dell’I Ching (Libro dei Mutamenti)
Confucio andò a trovare Lao Tze e gli chiese: “Cos’è lo Yin e cos’è lo Yang?” Rispose Lao Tze: “Lo Yin è lo yin è lo Yang è lo yang”.
“Allora cos’è il Tao?” domandò ancora Confucio. E Lao Tze: “Il Tao entrambi li comprende ed entrambi li supera, altro non si può dire”.
E rimasero in silenzio.


In questo breve dialogo immaginato si condensa la saggezza cinese. E’ da queste premesse che dobbiamo partire se si vuol tentare di penetrare nel mondo archetipale del Libro dei Mutamenti. Penetrare non vuol dire “capire” ma “orizzontarsi”. In effetti non c’è una direzione da seguire ma solo un intuito legato alla coscienza del continuo mutamento. Senza mutamento non c’è vita.
Aggiustamento alle condizioni presenti è naturale e propizio, reagire contro il contesto in cui ci si muove è sfavorevole. Semplice no? Persino banale, anzi è inevitabile. E’ come coprirsi quando fa freddo e spogliarsi quand’è caldo. Ma è sempre così nella vita individualizzata di ognuno? Di fatto, dicono i saggi Cinesi, sì.
Ma come viverlo consapevolmente? La risposta è: Aderendo al Tao. Seguendo cioè la Virtù e la via del nobile, nel costante fluire dei mutamenti.
Nella coscienza tutto è in movimento nulla è fermo. Sono 64 questi modi espressivi della coscienza, definiti esagrammi, e nascono da 8 trigrammi primordiali che indicano le 8 direzioni e le otto tendenze innate del divenire, essi sono: Kien, il Creativo; Kun, il Ricettivo; Chen, l’Eccitante; Sun, il Penetrante; Kan, il Profondo; Li, il Luminoso; Ken, il Riflessivo; Tui, il Sereno. Ecco da questi trigrammi per moltiplicazione spontanea sorgono (8X8) i 64 esagrammi. Esemplificazioni, immagini, di stati di un mutamento ciclico ed allo stesso tempo evolutivo, in senso elicoidale. Ogni forma vivente nasce con alcuni di questi esagrammi, in evidenza congenita.
Come fare a sapere quali sono gli esagrammi correlati alla nostra particolare nascita, o incarnazione, è tuttavia molto semplice. Partendo dall’alternarsi dello Yin e dello Yang ognuno nasce con aspetti diversi sulla base dell’anno, ora, mese. Questi aspetti disegnano un trigramma, se poi si considerano gli stessi aspetti in chiave elicoidale ordinata essi possono cambiar posizione e darci quindi un altro trigramma. Questi due trigrammi sovrapposti, in basso il primo ed in alto il secondo, ci dicono quali sono gli esagrammi archetipali di nascita.
Poi occorre vedere gli esagrammi energetici, correlati ai 5 elementi. Anche qui è facile basta continuare a considerare gli aspetti Yin e Yang correlati ad ogni elemento che appare nel quadro della nascita. Primo aspetto è quello dell’anno, seguito dal fisso dell’archetipo incarnato, poi l’ora, il mese, il luogo e la condizione dell’ente (se maschile o femminile) otteniamo così un esagramma rovesciabile (diventano cioè due) che indicano le propensioni “elementali” della nascita. Sapersi orizzontare in questo mondo psichico a cosa serve? Semplicemente a riconoscere ciò che  si è.
Attraverso questo corso non è nelle mie  intenzioni promuovere alcunché o fissare delle immagini comparative. Dal tutto nasce un tutto che segue tutto. Il saggio che incarna questa visione non desidera cambiare nulla in funzione di un ipotetico ottenimento “altro”. In pratica significa: libertà espressiva e gioia di vita.

Paolo D’Arpini 

Risultati immagini per samurai paolo d'arpini
spiritolaico@gmail.com


1 commento:

  1. Questa presentazione non ha il solo fine di organizzare un corso specifico sul tema ma anche quello di proporre un libro... Le case editrici che fossero interessate prendano contatto con l'autore... Grazie

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.