"I received a melancholy comment from a friend of mine, Rossella, regarding the ways of karma, as they are cruel and apparently unjust: "If karma exists, individual or collective, it is another cruel law, in a cruel world desired by a God, in my opinion, cruel ".
It happens that precisely because of the instrumentalization of this alleged cruelty, all those dualistic ideological forms are born, which aim to prove the "reality" of the dream of becoming. These ideologies can be religious or atheists, it does not matter, they can be aimed at changing the quality of the dream or tout court ignoring its aspects, turning its attention to a hypothetical "afterlife". In one way or another it is taken for granted that what we live or "live" (in this world or the other) is the only possible reality ... and that is how karma is perpetuated, the destiny of man and everything around him. "The cruel destiny" defines Rossella and with her who knows how many others .... But to see well who is Rossella and who are those others and who is the one who writes and who you read?
"The trouble with the concept of" God "is that we consider it an alien entity, separated from us, for this reason, looking with the eyes of secular spirituality, I don't really appreciate theistic religions. In turning in a circle he shed what we are, in the "path" of the return to our fullness, which we have never lost but only forgotten, we seem to touch "stages". Sometimes we like to pause in the concept of ethics but the concept of good and evil is a counter-altar to be jumped at the same time. Yin and Yang are aspects related to manifestation, as the positive and negative pole of the electrical energy that moves the world.
Let us leave aside any moral explanation that would do nothing but create further confusion because it lies within the illusion, in the dual mirror of the mind, we leave aside all conceptualization, let's see if something remains ...
Something remains for sure, it is the Consciousness that allows every visualization and perception, which is the "perception" itself. In each of us it is the only real presence that illuminates the sense of self and you. Without this conscience nothing could exist. You are - I am - that consciousness and nothing else.
Consciousness is not what appears in the consciousness, it is not -for intenderci- sense, thought, emotion, intuition, vision but it is that light that makes every perception possible. Therefore even this explanation made of words cannot qualify or indicate the conscience. And even this mine is a futile attempt to define the indefinable, every definition is contained and never can be a container. As you can see, we cannot follow a solid path, but we can at least establish what "is not" consciousness, we deny every construct, axiom, assumption, claim to describe and embody consciousness. And it is precisely in these terms that my opposition to religions and ideologies takes shape. But there is no obligation to get bogged down in a "creed" (the moment you realized the consequences). Only he who insists in believing is a participant in the good and evil of that creed.
And yet, isn't believing also a thought? And didn't we just say that consciousness can never be "represented" by a thought, by an image?
So why hold on to something that is mere illusion, a dual symbol of "good and evil"? Furthermore, is it not even said in the Bible that man was removed from the earthly paradise for having wanted to feel the fruit of good and evil? And is it not said, again, this time in the Gospel, 'blessed are the poor in spirit because the kingdom of heaven is with them?' to that kingdom? Everything comes from everything, if you remove everything from the whole, everything remains!
Paolo D'Arpini
spiritolaico@gmail.com
Testo italiano
Ho ricevuto un malinconico commento dalla mia amica Rossella in proposito delle vie del karma, per come esse sono crudeli ed apparentemente ingiuste: "Se esiste il karma, individuale o collettivo, è un'altra legge crudele, in un mondo crudele voluto da un Dio, secondo me, crudele".
Succede che proprio per la strumentalizzazione di questa presunta crudeltà nascono tutte quelle forme ideologiche dualistiche che si prefiggono di comprovare la "realtà" del sogno del divenire. Queste ideologie possono essere religiose od atee, non ha importanza, possono essere rivolte a modificare la qualità del sogno oppure tout court ad ignorarne gli aspetti rivolgendo la propria attenzione al un ipotetico "aldilà". Insomma in un modo o nell'altro si da per scontato che quello che viviamo o "vivremo" (in questo mondo o nell'altro) sia l'unica realtà possibile... ed è così che si perpetua il karma, il destino dell'uomo e di tutto ciò che lo circonda. "Il destino crudele" lo definisce Rossella e con lei chissà quanti altri.... Ma a veder bene chi è Rossella e chi sono quegli altri e chi quell'io che scrive e il tu che leggi?
“Il guaio del concetto di "Dio" è che noi lo riteniamo un ente alieno, separato da noi, per questo, guardando con gli occhi della spiritualità laica, io non apprezzo molto le religioni teiste. Nel girare in tondo versò ciò che siamo, nel "percorso" del ritorno alla nostra pienezza, che non abbiamo mai perso ma solo dimenticato, ci sembra di toccare delle "tappe". Talvolta ci piace sostare nel concetto dell'etica ma il concetto di bene e di male è un contro-altare da saltare a piè pari. Yin e Yang sono aspetti relativi alla manifestazione, come il polo positivo e negativo dell'energia elettrica che fa muovere il mondo.
Lasciamo da parte ogni spiegazione morale che non farebbe altro che creare ulteriore confusione poiché sta all'interno dell'illusione, nello specchio duale della mente, lasciamo da parte ogni concettualizzazione, vediamo se resta qualcosa...
Qualcosa resta di sicuro, è la Coscienza che consente ogni visualizzazione e percezione, che è la "percezione" stessa. In ognuno di noi è la sola presenza reale che illumina il senso dell'io e del tu. Senza detta coscienza non potrebbe esistere alcunché. Tu sei -io sono- quella coscienza e basta.
La coscienza non è ciò che appare nella coscienza, non è -per intenderci- sensazione, pensiero, emozione, intuizione, visione ma è quella luce che rende possibile ogni percepire. Perciò anche questa spiegazione fatta di parole non può qualificare o indicare la coscienza. E perfino questo mio, è un futile tentativo di definire l'indefinibile, ogni definizione è contenuto e mai può essere contenitore. Come vedi, non possiamo seguire un tracciato solido, ma possiamo almeno stabilire ciò che "non" è coscienza, neghiamo ogni costrutto, assioma, assunzione, pretesa di descrivere ed incarnare la coscienza. Ed è proprio in questi termini che si configura la mia opposizione nei confronti delle religioni e delle ideologie. Ma non vi è alcun obbligo a restare impantanati in un "credo" (il momento che ne hai capito le conseguenze). Solo colui che insiste nel voler credere è compartecipe del bene e del male di quel credo.
Eppure, non è il credere anch'esso un pensiero? E non dicevamo poco fa che la coscienza non può mai essere "rappresentata" da un pensiero, da una immagine?
Quindi, perché restare avvinghiati a qualcosa che è mera illusione, un simbolo duale del "bene e male"? Ed inoltre, non è forse detto persino nella bibbia che l'uomo fu allontanato dal paradiso terrestre per aver voluto tastare il frutto del bene e del male? E non è detto, ancora, stavolta nel vangelo, ‘beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli?’ Ed in questo caso non è forse lo spirito della caparbietà e dell'illusione di considerarsi separati che impedisce l'accesso a quel regno? Dal tutto sorge il tutto, se dal tutto togli il tutto solo il tutto rimane!
Paolo D'Arpini
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.