venerdì 10 maggio 2019

"Self-realization is always present" - "La realizzazione del Sé è sempre presente"

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The Self is the spirit (or intelligence consciousness) that permeates everything, in the advaita Brahman or Atman or Paramatmam is defined. Precise: when we speak of the Self we are already in a state of duality. As Lao Tzu says: the Tao that can be said is not the true tao. From the conceptual point of view, therefore with a description within the dual mind, the Self represents the absolute awareness not aware of itself, or the Absolute one without a second. 

The individual self (soul) is the reflection in the mind of that awareness. And here we ask what is the mind? It is that power of reflection that allows the Self to manifest itself in the infinite forms (Maya or Shakti. - Time energy space). Since the reflection of the manifested images has the Self as its substratum, we can say - as Shankaracharya said - that the world is unreal if seen as separate from the Self, but becomes real if seen as the Self. 

The realized is not therefore a person but is the Self, Like any character of the dream at the moment of awakening stops existing as "individual of the dream" and wakes up as the dreaming subject. But event this  similitude is imperfect ... as mentioned above... 

Realization therefore is nothing but awakening to one's true nature, having always been that Self.

Paolo D'Arpini

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Testo italiano

Il Sé è lo spirito (o coscienza intelligenza) che tutto compenetra, nell'advaita si definisce Brahman od Atman o Paramatmam. Preciso: allorché si parla del Sé già siamo in uno stato di dualità. Come dice Lao Tzu: il Tao che può esser detto non è il vero tao. Dal punto di vista concettuale, quindi con una descrizione all'interno della mente duale, il Sé rappresenta l'assoluta consapevolezza non consapevole di sé, ovvero l'Assoluto uno senza secondo. Il sé individuale (anima) è il riflesso nella mente di quella consapevolezza. E qui si chiede cosa è la mente? E' quel potere di riflessione che consente al Sé di manifestarsi nelle infinite forme (Maya o Shakti. - Tempo spazio energia). 

Siccome il riflesso delle immagini manifestate ha come substrato il Sé, si può dire -come diceva Shankaracharya- che il mondo è irreale se visto come separato dal Sé, ma diviene reale se visto come il Sé. Il realizzato non è quindi una persona ma è il Sé, Come un qualsiasi personaggio del sogno al momento del risveglio smette di esistere in quanto "individuo del sogno" e si risveglia come il soggetto sognatore.  Anche questa  similitudine è tuttavia  imperfetta... come detto sopra... 

Realizzazione quindi non è altro che risvegliarsi alla propria vera natura, essendo sempre stati quel Sé.


Paolo D'Arpini

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