giovedì 14 agosto 2025

Looking in the mirror is useless (to know oneself)... - Guardarsi allo specchio non serve (per conoscere se stessi)


"Nothing can be observed for what it is, much less captured in a description. Looking at oneself in the mirror and believing oneself to be one thing rather than another is already identification in itself. Outside and inside are illusions of those who see themselves in the mirror." (F.D'A.)



According to a school of Buddhist or Taoist thought, there is only one psychic mass that contains all the mental tendencies experienced or capable of being experienced during the existence of all sentient beings. This single spark is called an incarnation. Upon a person's death, individual energy merges with the universal. But the innate, unfulfilled tendencies aggregate into a lump (program) that draws the consciousness toward new incarnations.

In short, it is not the same soul that reincarnates... but psychic impulses that seek new evolutionary solutions. The problem is that during life, the soul, meaning individual consciousness, identifies with the body-mind and consequently believes that the evolutionary process experienced belongs to it. On the contrary, this process of appearance in the manifest is completely automatic (cause and effect).

The so-called "others" are merely semblances of ourselves reflected in our mental mirror. In any case, such "lucubrations" have no value from the perspective of absolute nondual awareness, but by discussing them in the relative context, they can help us detach our consciousness from the process of becoming...

The individual self (soul) is the reflection of that awareness in the mind. And here we ask, what is the individual mind or soul? It is that power of reflection that allows the Self to manifest in infinite forms (Time, Space, Energy). Since the reflection of manifested images has the Self (absolute awareness) as its substratum, it can be said that the world is unreal if seen as separate from the Self, but becomes real if seen as the Self.

Like any character in a dream, upon awakening, they cease to exist as "individuals of the dream" and awaken as the dreaming subject.

Paolo D'Arpini - Committee for Lay Spirituality




Testo Italiano:

 "Nulla può essere osservato per ciò che è,  tanto meno fermato in una descrizione. Osservarsi allo specchio e credere di essere qualcosa piuttosto che qualcos'altro è già di per sé identificazione. Fuori e dentro sono illusioni di chi si vede allo specchio." (F.D'A.)

Secondo un filone di pensiero buddista o taoista esiste solo una massa psichica che contiene tutte le tendenze mentali vissute o vivibili durante l’esistenza da tutti gli esseri senzienti. La scintilla singola si definisce incarnazione. Alla morte della persona l’energia individuale si fonde con l’universale. Ma le tendenze innate incompiute si aggregano in un grumo (programma) che attira la coscienza verso nuove incarnazioni. 

Insomma non è la stessa anima che si reincarna… ma le pulsioni psichiche che cercano nuove soluzioni evolutive. Il problema è che durante la vita l’anima, intendendo la coscienza individuale, si identifica con il corpo mente e di conseguenza ritiene che il processo evolutivo vissuto le appartenga, al contrario tale processo di apparizione nel manifesto è del tutto automatico (causa effetto). 

I cosiddetti “altri” sono solo sembianze di noi stessi riflesse nel nostro specchio mentale. In ogni caso tali “elucubrazioni” non hanno valore dal punto di vista della consapevolezza non duale assoluta, ma disquisendo nell’ambito relativo possono aiutarci a distaccare la nostra coscienza dal processo del divenire… 

Il sé individuale (anima) è il riflesso nella mente di quella consapevolezza. E qui si chiede cosa è la mente o anima individuale? E’ quel potere di riflessione che consente al Sé di manifestarsi nelle infinite forme (Tempo spazio energia). Siccome il riflesso delle immagini manifestate ha come substrato il Sé (l'assoluta consapevolezza), si può dire che il mondo è irreale se visto come separato dal Sé, ma diviene reale se visto come il Sé. 

Come un qualsiasi personaggio del sogno al momento del risveglio smette di esistere in quanto “individuo del sogno” e si risveglia come il soggetto sognatore.


Paolo D'Arpini  - Comitato per la Spiritualità Laica


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