mercoledì 26 giugno 2024

Implementation of a bioregional community... - Attuazione di una comunità bioregionale...

 


A subversion of values ​​is necessary for the understanding of what is really useful for developing intelligence and quality of life in an ideal community.

It is necessary to go beyond the "quail leap" and venture onto the impervious peaks, imitating the flight of the eagle which observes the territory from above and makes it its own. The eagle sees everything while the quail flies low, very low indeed, and only sees its small portion of land.

At the same time, from a bioregional deep ecology point of view, we can say that both visions are necessary, neither one nor the other can be neglected. But if we neglected the vision of the eagle it would be as if we believed we knew the world by being inside the well, as that little frog did in the Zen story (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/06/14/settarismo-religious- the-limited-vision-of-the-frog-in-the-well/)

Translated into practical terms, this means that we cannot be mature in ecological and social conscience only if we take care of our little field, the goat in the sheepfold, the chicken in the farmyard, the stream that flows behind the house and the plants that grow in the vase on the terrace... or of the thousand problems of the market, of the condominium, of structural priorities, of hierarchical squabbles, etc.

The far and the near must be taken into account for integration in our living in a specific place, while remaining aware of the common belonging to life, in every place.

We must be aware of the inseparability of life, starting from the family context in which we live, observing things with the eye of deep ecology, in the habitat, in society and in the institutional and administrative context.

In short, we need spirituality and reason, culture and its varied expressions of thought but also of sensations, perceptions, intuitions, feelings.

Otherwise our society will only be a sterile functional and bureaucratic machine, our battle will only be a continuous search for external adjustments with new laws and little rules. How can we be part of a "human" and socially intact context if we do not also consider - perhaps in this historical moment I would say "above all" - the needs of maintaining human dignity, of the rediscovery of moral and spiritual values?

We need an intellectual and loving shake-up in our attitude, we need to start a bio-reasoning within ourselves. We should be active in the social context in which we live and fulfill the duty to manifest “bioregionalism”, “deep ecology” and “secular spirituality” in our community.

Paolo D'Arpini




Testo Italiano: 

Un sovvertimento di valori è necessario per la comprensione di ciò che realmente è utile  per sviluppare intelligenza e  qualità della vita in una comunità ideale. 

Occorre andare oltre il “salto della quaglia” ed avventurarsi sulle cime impervie, imitando il volo dell’aquila che dall’alto osserva il territorio e lo fa proprio. L’aquila tutto scorge mentre la quaglia vola basso, anzi bassissimo, e vede solo la sua piccola porzione di terra.

Allo stesso tempo, da un punto di vista dell’ecologia profonda bioregionale, possiamo dire che entrambe le visioni sono necessarie, non si può trascurare né l’una né l’altra. Ma se trascurassimo la visione dell’aquila sarebbe come se credessimo di conoscere il mondo stando dentro al pozzo, come fece quella piccola rana nella storia zen (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/06/14/settarismo-religioso-la-visione-limitata-della-rana-nel-pozzo/)

Tradotto in termini pratici questo significa che non si può essere maturi nella coscienza ecologica e sociale solo se ci si occupa del nostro campiello, della capretta nell’ovile, del pollo nell’aia, del ruscello che scorre dietro casa e delle piantine che crescono nel vaso sul terrazzo… o delle mille noie di mercato, del condominio, di precedenze strutturali, di beghe gerarchiche, etc.

Del lontano e del vicino va tenuto conto per un integrazione nel nostro abitare in un determinato luogo, pur restando coscienti della comune appartenenza alla vita, in ogni luogo.

Dobbiamo essere consapevoli dell’inscindibilità della vita, partendo dal contesto familiare  in cui viviamo, osservando le cose con l’occhio dell’ecologia profonda, nell'habitat, nella società e nell’ambito istituzionale ed amministrativo.

Insomma abbiamo bisogno della spiritualità e della ragione, della cultura e delle sue variegate espressioni di pensiero ma anche di sensazioni, percezioni, intuizioni, sentimenti.

Altrimenti la nostra società sarà solo una sterile macchinetta funzionale e burocratica, la nostra battaglia sarà solo una continua ricerca di aggiustamenti esteriori con nuove leggi e leggine. Come possiamo far parte di un contesto “umano” e socialmente integro se non consideriamo anche –forse in questo momento storico direi “soprattutto”- le necessità del mantenimento delle dignità umane, della riscoperta dei valori morali e spirituali?

Ci vuole uno scossone intellettuale ed amorevole nella nostra attitudine, occorre avviare un bio-ragionamento al nostro interno. Dovremmo  essere attivi nel contesto sociale in cui viviamo ed ottemperare al dovere di manifestare il “bioregionalismo”, “l’ecologia profonda” e la “spiritualità laica”  nella nostra comunità.  

Paolo D'Arpini


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