mercoledì 22 novembre 2023

How and when was Zionism born? Come e quando è nato il sionismo...?



It is usually believed that zionism originated from a line of thought that arose within the Jewish community towards the beginning of the last century (or at the end of the previous one) and found its first concrete implementation in the founding of Israel. This fact was, however, accompanied by a strong growth in the influence of a certain Jewish "class" in the world economic and financial field. The nest in which this influence was able to develop is found in the USA, the heart of America, and partly also in England. It was precisely following this strong influence that England agreed to the cession of Palestine, at the end of the Second World War, so that the Jews (victims of persecution and extermination) could found (or re-found) their homeland. The famous "promised land"... And the return to that ideal home occurred with a rapid penetration and occupation of the Palestinian territory, considered "their own".

It is the birth of Israel, the necessary cornerstone to create a precedent and establish a future path, effectively sanctioning the implementation of Zionism. A land is like a temple, if you own a temple the religion is sanctified otherwise it is just a hypothesis. And the Zionist identity had and needs precisely this: a temple symbolizing the fulfillment of the promises of the god Yahweh. A return to the mother house after the diaspora caused by the destruction of the temple by Titus.

But be careful, the Jewish diaspora was not actually caused specifically by the destruction of Jerusalem. This military event only contributed to increasing a process that had already occurred and had been underway for centuries. The diaspora, or nomadism, of the Jews was a component of their culture. The pastoral Semitic origin of this patriarchal tribe and the tendency to wander in search of new pastures was well rooted in Jewish DNA. The Jewish people, divided into various families, were already scattered throughout the known world when some of their representatives began to settle in Palestine, opposing and subjugating the native farmers, those who had built the first cities of antiquity (remember the story of Jericho ?).

This expansionist push and the consideration of having a right, guaranteed by their god, to appropriate that land, and furthermore the religious "distinction" that made the Jews different from any other people meant that the belief was established in their culture, a creed, which placed the chosen people above every other human being. I'm not making this up, just read the Bible and the Torah to realize it. But now this has nothing to do with my speech... let's return to the main topic. However, let me make one last comment. For the Jews, the fact that they considered themselves belonging to a "single" culture, shared through genetic transmission, meant that the religious bond was strong enough to maintain the sense of nation and community, despite not living in the same land. And this is a salient point. But this ancestral attachment to one's ethnic roots is not yet the original cause of Zionism... Far from it! In fact, for true Jews, those born and lived according to tradition, Zionism is seen as a sort of deviance, a heresy. As was the Christian and Mohammedan heresy. In fact we know well that these two religions arose as variants of Judaism.

But what and who do I mean by “real Jews”? I do not intend to refer simplistically to those Orthodox, with tramps and black cloaks, who complain at the Wailing Wall, I am referring in general to the entire "gens" of Jewish origin, both those before and after the "diaspora" (of the 1970s A.D.). They are the descendants of the Jews scattered throughout the known world of antiquity, from Persia to Greece, from Egypt to Italy, etc. but all these Jews, or rather: their descendants, are today a small minority in the international Zionist "Jewish" community.

In truth, these “original” Jews are among the fiercest opponents of Zionism today. And the reason is simple: Zionism was born from non-Jewish elements. Zionism arises in a racial context different from the Jewish one, it is the result of a historical revenge on the part of "conversi" of Turkmen origin, who embraced the "faith" of the chosen people in 740 AD (under the Khagan Bulan) ( due to an unfortunate mistake by some rabbis), simply for political convenience, for questions of power, to maintain a differentiation between the two "religious" blocks that were then competing for dominion over the earth: the Muslims and the Christians.

These "converts", an entire people, the Khazars (or Cazars), formed the Jewish component of Eastern Europe. Zionism begins with them, even if it was not yet clear as a model. In fact, we know that the last will be the first and that the new adherents of a creed often become the most fanatical, also because they know they don't really have the right to it and therefore they gain it with repeated zealots and hatred both towards the original opponents, the Christians and Muslims, and against their "big brothers" the original Jews. They are the successors of these self-styled Jews (which is contrary to Jewish law), who today make up the ranks of bankers and financiers who direct politics and the economy and who have created the Zionist hub in Israel and who have become the "majority" of chosen people….

Just to clarify…

Paolo D'Arpini




Testo Italiano:

Come e quando è nato il sionismo?  Solitamente si ritiene che esso sia originato da un filone di pensiero, sorto all’interno della comunità ebraica, verso i primi anni del secolo scorso (od alla fine del precedente) ed abbia trovato una sua prima attuazione concreta nella fondazione di Israele. Questo fatto è stato comunque accompagnato da una forte crescita dell’influenza di un certo “ceto” ebraico nel campo economico e della finanza mondiale. Il nido in cui tale influenza ha potuto svilupparsi si trova negli USA, il cuore dell’America, ed in parte anche in Inghilterra. Fu proprio in seguito a questa forte influenza che l’Inghilterra acconsentì alla cessione della Palestina, al termine del secondo conflitto mondiale, affinché gli ebrei (vittime di persecuzioni e sterminio) potessero fondare (o rifondare) una loro patria. La famosa “terra promessa”… Ed il ritorno in quella casa ideale avvenne con una celere penetrazione e occupazione del territorio palestinese, considerato “proprio”.

E’  la nascita d’Israele, il necessario caposaldo per creare un precedente e stabilire un percorso futuro, sancì di fatto l’attuazione del sionismo. Una terra è come un tempio, se si possiede un tempio la religione viene santificata altrimenti è solo un’ipotesi. E l’identità sionista aveva ed ha bisogno proprio di questo: un tempio simbolo dell’avverarsi delle promesse del dio Jawè. Un ritorno alla casa madre dopo la diaspora provocata dalla distruzione del tempio ad opera di Tito.

Ma attenzione la diaspora ebraica in realtà non fu causata specificatamente dalla distruzione di Gerusalemme. Questo fatto militare contribuì soltanto ad incrementare un processo che era già avvenuto ed era in corso da secoli. La diaspora, od il nomadismo, degli ebrei era una componente della loro cultura, L’origine semitica pastorale di questa tribù patriarcale e la tendenza a vagare cercando nuovi pascoli era ben radicata nel dna ebraico. Il popolo ebraico, suddiviso in varie famiglie, era già sparso in tutto il mondo conosciuto allorché alcuni suoi rappresentanti presero ad insediarsi in Palestina, contrastando e sottomettendo gli agricoltori autoctoni, quelli che avevano costruito le prime città dell’antichità (ricordate la storia di Gerico?).

Questa spinta espansionistica e la considerazione di avere un diritto, garantito dal loro dio, di appropriarsi di quella terra, ed inoltre la “distinzione” religiosa che rendeva gli ebrei diversi da ogni altro popolo fece sì che nella loro cultura si affermasse la convinzione, un credo, che poneva il popolo eletto ad di sopra di ogni altro essere umano. Non me lo sto inventando, basterà leggere la bibbia e la torah per rendersene conto. Ma questo ora non c’entra con il mio discorso.. ritorniamo al tema principale. Comunque un’ultima considerazione mi sia consentita. Per gli ebrei il fatto di considerasi appartenenti ad una “unica” cultura, condivisa per trasmissione genetica, fece sì che il legante religioso fosse abbastanza forte da mantenere il senso della nazione e della comunità, pur non vivendo nella stessa terra. E questo è un punto saliente. Ma questo attaccamento ancestrale alle proprie radici etniche non è ancora la causa originaria del sionismo… Tutt’altro! Infatti per i veri ebrei, quelli nati e vissuti secondo la tradizione, il sionismo viene visto come una sorta di devianza, una eresia. Come lo fu l’eresia cristiana e maomettana. Infatti sappiamo bene che queste due religioni sorsero come varianti dell’ebraismo.

Ma cosa e chi intendo per “ebrei veri”? Non intendo riferirmi semplicisticamente a quegli ortodossi, con barboni e palandrane nere, che  si lamentano al muro del pianto, mi riferisco in generale a tutta la “gens” di origine ebraica, sia quella antecedente che quella successiva alla “diaspora” (del ‘70 d.C.). Sono i discendenti degli ebrei sparpagliati in tutto il mondo conosciuto dell’antichità, dalla Persia alla Grecia, dall’Egitto all’Italia, etc. ma tutti questi ebrei, meglio: i loro discendenti, sono oggi una minoranza ristretta nella comunità internazionale “giudea” sionista.

In verità questi ebrei “originali” sono oggi fra i più accaniti oppositori del sionismo. Ed il motivo è semplice: il sionismo nasce da elementi non ebraici. Il sionismo sorge in un contesto razziale diverso da quello ebraico, è il risultato di una rivalsa storica da parte di “conversi” di origine  turcomanna, che abbracciarono nel 740 della nostra era (sotto il Khagan Bulan) la “fede” del popolo eletto (per un malaugurato errore di alcuni rabbini), semplicemente per convenienza politica, per questioni di potere, per mantenere una differenziazione fra i due blocchi “religiosi” che allora si contendevano il dominio della terra: i musulmani ed i cristiani.

Questi “conversi”, un intero popolo, i khazari (o cazari), formarono la componente ebraica dell’Europa orientale. Il sionismo comincia da loro, anche se non era ancora chiaro come modello. Infatti si sa che gli ultimi saranno i primi e che i nuovi aderenti ad un credo divengono spesso i più fanatici, anche perché sanno di non averne realmente diritto e quindi se lo conquistano con un reiterato zelotismo ed odio sia nei confronti degli opponenti originari, i cristiani ed i musulmani, sia contro i loro “fratelli maggiori” gli ebrei originari. Sono i successori di questi sedicenti ebrei (cosa contraria alla legge giudaica), che oggi compongono la schiera dei banchieri e finanzieri che dirigono la politica e l’economia e che hanno creato il fulcro sionista in Israele e che sono diventati la “maggioranza” del popolo eletto….

Tanto per fare chiarezza…

 Paolo D'Arpini


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.