I miei interessi spirituali si estrinsecano in chiave laica (od anche atea). Ovvero riconosco nella Coscienza la matrice universale. La coscienza è come il profumo di un fiore, la materia si organizza in vita organica e la coscienza è la sua espressione. Ma si potrebbe anche affermare che la Coscienza è alla base della materia ed attraverso di essa prende vita ed assume identità L'identità, dal punto di vista della Coscienza astratta, è come la forma ed il nome per gli organismi viventi, semplice manifestazione senza reale sostanza autonoma. Da un caleidoscopio, con cinque vetrini colorati (i cinque elementi) e tre specchietti (le tre qualità), si manifestano innumerevoli figure. Il moto è la chiave. E la coscienza è la capacità di riconoscimento. Spirito = coscienza e intelligenza.
Ricordo parecchi anni fa un momento magico vissuto a Calcata, nelle grotte di Jorgen, dove fu messa in scena una commedia mitologica e misterica: Il Risveglio di Titania.
Titania è una splendida creatura fatata che se ne va in giro per i boschi col suo fedele corteo di spiritelli. Shakespeare ha scritto del loro litigio e della vendetta del suo legittimo sposo Oberon, dopo che Titania non ha voluto vendergli il suo prezioso paggio indiano, motivo delle gelosie di Oberon.
Così Oberon sorprende Titania addormentata e le spreme sugli occhi il succo della viola del pensiero, fiore fatato capace di far innamorare chiunque della prima cosa che vedrà. Così, al suo risveglio, Titania si innamora di Bottom, un orribile uomo dotato di una testa d'asino. La storia ha comunque un lieto fine, i due sposi magici si riconciliano superando i concetti restrittivi di gelosia, invidia, etica e morale.
Questa storia, come tutti i racconti di Shakespeare, evoca diversi significati. L'addormentarsi di Titania è come la morte ed il risveglio è in verità il sogno che noi prendiamo per realtà. In esso godiamo dell'illusione dei sensi ed amiamo ciò che non possiamo riconoscere. La riconciliazione è il momento del ritorno alla libertà, il superamento delle illusioni e della schiavitù dei sentimenti imposti.
Etica e morale, due pensieri cangianti e relativi, i cinesi antichi avevano la faccia tosta di ammettere che queste due qualità fossero solo una convenienza sociale. Nel Taoismo erano considerate due forme ipocrite di asservimento alle consuetudini. La morale e l’etica sono state usate da tutte le religioni monoteiste come bandierine simboliche per giustificare il bene programmato a sistema, mentre l’amoralità e il “difetto” di contegno sono indicati come grave carenza sociale e religiosa. Ma ora lasciamo da parte questi aspetti che riguardano specificatamente il comportamento ed i costumi nella società attuale.
In fondo l'esempio di Titania è alquanto leggero e ludico, il risveglio "vero" avviene attraverso l'amore, che purifica gli occhi e rende chiaro l'intelletto. Ben diverso il caso in altre storie mitologiche in cui la sofferenza volontaria od espiativa degli eroi viene descritta in termini di emancipazione, come nella storia di Odino o Prometeo.
Cristo e Dioniso anch’essi morirono volontariamente per la salvezza altrui… Insomma nella morale e nell’etica si accetta tranquillamente che il sacrificio di sé sia un bene supremo se rivolto ad una causa ritenuta nobile e degna… ma dal punto di vista della vita dov’è la differenza fra un suicida per disperazione ed un esaltato religioso?
Scriveva Elemire Zolla, in Discesa all'Ade e resurrezione: "Senza l’Essere l’ente non sussiste: infatti ne promana e ne fa parte. Ma l’essere non si restringe a spazio e tempo. Senza lo spazio non spaziale del luogo efficiente, suscitatore, dove si figura il punto, non nasce la geometria del mondo in divenire. Come designare questa fonte eterna? In latino proporrei “februare”, che Semeraro fa derivare dall’accadico “haburu”, germoglio, dal dio agrario Ha-ab-bu-ru; Servio informa che “februm” era un tratto di pelle lupesca, salata; nelle cerimonie februanti si celebrava il dio dell’impulso primaverile, Lupercus, e i luperci erano giovani coribanteschi che animavano, flagellandole, le donne, con fruste di pelle lupesca, i “febri”. Le potenze generatrici « non avvennero mai, ma sono sempre: l’intelligenza le vede tutte insieme in un istante, la parola le percorre e le espone in successione» diceva l’osservatore platonico alla conclusione del mondo antico"
Ben diversa questa morale senza morale dalla moralità religiosa e bacchettona dei nostri "santi padri" che predicavano e praticavano l'autoflagellazione, la misoginia, l'allontanamento dalla natura, la menzogna etica e religiosa, evidentemente anche mal-interpretando il messaggio del Cristo (ove quest'ultimo fosse realmente esistito...).
Paolo D'Arpini
Testo inglese:
My spiritual interests are expressed in a secular (or even atheist) key. That is, I recognize the universal matrix in Consciousness. Consciousness is like the perfume of a flower, matter is organized into organic life and consciousness is its expression. But it could also be said that Consciousness is at the basis of matter and through it it takes on life and assumes identity.Identity, from the point of view of abstract Consciousness, is like the form and name for living organisms, a simple manifestation without reality. autonomous substance. From a kaleidoscope, with five colored slides (the five elements) and three mirrors (the three qualities), innumerable figures appear. Motion is the key. And consciousness is the ability to recognize. Spirit = conscience and intelligence.
I remember several years ago a magical moment I experienced in Calcata, in the Jorgen caves, where a mythological and mystery comedy was staged: The Awakening of Titania.
Titania is a splendid fairy creature who goes around the woods with her faithful procession of sprites. Shakespeare wrote of their quarrel and the revenge of her rightful husband Oberon, after Titania refused to sell him her precious Indian page, the reason for Oberon's jealousies.
So Oberon surprises sleeping Titania and squeezes the juice of the pansy into her eyes, a fairy flower capable of making anyone fall in love with the first thing she sees. Thus, upon awakening her, Titania falls in love with Bottom, a hideous man with a donkey's head. The story, however, has a happy ending, the two magical spouses are reconciled by overcoming the restrictive concepts of jealousy, envy, ethics and morals.
This story, like all Shakespeare's tales, evokes several meanings. Titania's falling asleep is like death and awakening is actually the dream we take for reality. In it we enjoy the illusion of the senses and love what we cannot recognize. Reconciliation is the moment of the return to freedom, the overcoming of illusions and the slavery of imposed feelings.
Ethics and morals, two changing and relative thoughts, the ancient Chinese had the nerve to admit that these two qualities were only a social convenience. In Taoism they were considered two hypocritical forms of enslavement to customs. Morals and ethics have been used by all monotheistic religions as symbolic flags to justify the good programmed into the system, while amorality and the "defect" of demeanor are indicated as a serious social and religious deficiency. But now we leave aside these aspects that specifically concern behavior and customs in today's society.
After all, Titania's example is quite light and playful, the "real" awakening takes place through love, which purifies the eyes and makes the intellect clear. The case is quite different in other mythological stories in which the voluntary or expiative suffering of the heroes is described in terms of emancipation, as in the story of Odin or Prometheus.
Christ and Dionysus also died voluntarily for the salvation of others .... In short, in morality and ethics it is easily accepted that self-sacrifice is a supreme good if addressed to a cause considered noble and worthy ... but from the point of view of life where is the difference between a suicide out of desperation and an exalted religious ?
Elemire Zolla wrote, in Descent into Hades and resurrection: "Without Being, the entity does not exist: in fact it emanates from it and is part of it. But being is not restricted to space and time. Without the non-spatial space of the efficient, arousing place, where the point is figured, the geometry of the world in the making is not born. How to designate this eternal source? In Latin I would propose "februare", which Semeraro derives from the Akkadian "haburu", sprout, from the agrarian god Ha-ab-bu-ru; Servius informs that "februm" was a stretch of salty wolf skin; in the februating ceremonies, the god of spring impulse, Lupercus, was celebrated, and the wolves were young coribantesque who animated, whipping them, the women, with whips of wolf skin, the "fevers". The generating powers "never happened, but they always are: intelligence sees them all together in an instant, the word runs through them and exposes them in succession", said the Platonic observer at the conclusion of the ancient world"
This morality without morality is quite different from the religious and bigoted morality of our "holy fathers" who preached and practiced self-flagellation, misogyny, estrangement from nature, ethical and religious lie, evidently also misinterpreting the message of Christ (if the latter had really existed ...).
Paolo D'Arpini
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