mercoledì 31 marzo 2021

Religious dogmatism or freedom of thought? The middle way is in lay spirituality - Dogmatismo religioso o libertà di pensiero? La via di mezzo è nella spiritualità laica


Dipinto di Franco Farina

La nostra vera natura spirituale, se ascoltata con rispetto, è aldilà  del dualismo. Purtroppo lo schema mentale delle religioni, sovrimposto alla spontanea rivelazione dell’ umano in noi, continua ad offuscare la semplice coscienza di esistere, di appartenere ad un tutto inscindibile di cui siamo parte integrante.


Prima ancora di essere cristiani, maomettani o buddisti, noi siamo coscienza ma tale consapevolezza e' talmente offuscata che le nostre intrinseche qualità vengono sommerse da una pletora di idee, costrizioni e strutturazioni precostituite da vari credo religiosi. Un recinto che impedisce la libertà espressiva in termini di spiritualità naturale dell' uomo.

Basti vedere l'uso improprio che viene fatto del termine laico dalla religione cattolica, sottintendendo si tratti di persona non appartenente alla classe sacerdotale ma membro della religione. Cosa assurda dal punto di vista etimologico e glottologico. Ma questo misuso viene portato sfacciatamente avanti nelle menzioni fatte dal vaticano in riferimento ai cosiddetti credenti laici della chiesa (intendendo persone comuni, capifamiglia od altro non ordinati nella casta sacerdotale ma appartenenti alla religione). Questo imbroglio lessicale contribuisce a mistificare e differenziare quel che è assolutamente indivisibile: lo spirito.

Dalla nascita alla morte restiamo in una gabbia ed uscirne sembra quasi impossibile. Pian piano l’uomo si sta riconoscendo sempre più abitante della Terra e non particolarmente di una religione od etnia. Questa tendenza alla unità va aiutata attraverso la coscienza di una vera spiritualità naturale e laica, che riporti la libertà personale dell’uomo alla sua originaria manifestazione.

I bambini, i neonati, sono i primi sfruttati, in senso ideologico e religioso, obbligati dai loro stessi genitori e dagli obblighi sociali (ormai consolidati) a sottostare alle strumentalizzazioni religiose. Prima ancora che abbia potuto capire cosa significhi religione, un bambino innocente viene obbligato ad un percorso religioso, del tutto inconsapevolmente, cominciando con il battesimo, poi la cresima e poi ancora la comunione. Il bambino incolpevole viene legato ai riti e ad una fede che non conosce e non ha l’età per capire se sia buona o cattiva.

In tal modo non si aiuta la libera espressione spirituale ma si rinchiude la società in una prigione di pensieri, e ciò vale sia per le religioni che per le ideologie.

Invito le persone per bene e sincere a divenire consapevoli di ciò, contemporaneamente invito i religiosi (ovvero gli ipocriti imbroglioni) a smetterla con questo massacro dell'intelligenza umana.


Paolo D'Arpini












English reddition:

Our true spiritual nature, when listened to with respect, is beyond dualism. Unfortunately, the mental scheme of religions, superimposed on the spontaneous revelation of the human in us, continues to cloud the simple awareness of existing, of belonging to an inseparable whole of which we are an integral part.


Even before being Christians, Mohammedans or Buddhists, we are conscience but this awareness is so clouded that our intrinsic qualities are submerged by a plethora of ideas, constraints and structures pre-established by various religious beliefs. A fence that prevents freedom of expression in terms of man's natural spirituality.

Suffice it to see the improper use that is made of the term layman by the Catholic religion, implying that it is a person not belonging to the priestly class but a member of the religion. This is absurd from an etymological and glottological point of view. But this misuse is brazenly carried forward in the mentions made by the Vatican in reference to the so-called lay believers of the church (meaning ordinary people, heads of families or other not ordained in the priestly caste but belonging to the religion). This lexical fraud contributes to mystify and differentiate what is absolutely indivisible: the spirit.

From birth to death we remain in a cage and getting out of it seems almost impossible. Little by little, man is increasingly recognizing himself as an inhabitant of the Earth and not particularly of a religion or ethnicity. This tendency to unity must be helped through the awareness of a true natural and lay spirituality, which brings man's personal freedom back to the original manifestation of him.

Children, infants, are the first exploited, in an ideological and religious sense, forced by their own parents and social obligations (by now consolidated) to submit to religious exploitation. Even before he has been able to understand what religion means, an innocent child is forced to a religious path, completely unconsciously, starting with baptism, then confirmation and then communion again. The innocent child is tied to rites and a faith that he does not know and is not old enough to understand if she is good or bad.

In this way, free spiritual expression is not helped but society is locked up in a prison of thoughts, and this is true for both religions and ideologies.

I invite decent and sincere people to become aware of this, at the same time I invite the religious (ie the hypocritical cheaters) to stop with this slaughter of human intelligence.

Paolo D'Arpini

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