The evolutionist hypothesis is based on the observation of the transformative process of matter and life resulting from the modification or expansion in space / time. This theory must in any case take account of a "beginning" and therefore it is close to the other theory of the progressive creation of the world, based on the presence of a creator God from whom the universe is created.
According to the Big Bang hypothesis, the beginning of the creative moment is placed in the primordial explosion of the original core of matter, following which the manifestative process of life begins slowly.
In fact, the religious greatly appreciate the Big Bang theory as a "demonstration" of God's creative will and consequently they are forced to accept (at least up to a certain point, to be consistent with their beliefs) also the evolutionary process of the various vital forms prefigured by Darwin and his successors.
In the vision of the "One Reality" without a cause the existent apparently undergoes a "progressive unfolding" but only from the dualistic empirical point of view, in that it unfolds in the flow of time space, but - as Nisargadatta also pointed out - the temporal space existence is purely figurative, it has no real substance being a relative configuration of events constructed and projected in the mind.
Therefore in the vision of the absolute Existence-Consciousness the creation is a simple "apparition", which manifests simultaneously to the observer, even if considered by the observer himself (because of the perceptual illusion) consequent to the passage of time in space.Creation is in fact a simple reflection (image) in the mind of the perceiver who succeeds in capturing it "stopping" it in the consciousness, through the triple temporal division (past present future), a similar process also takes place in the dream.
Thus it happens that a single frame of the total manifestation, always present in its entirety, is illuminated by the individual consciousness, seen in the mind, interpreted and elaborated in the form of cause and effect, and rolled out in the spatio-temporal context calling it "process of becoming".
Paolo D'Arpini
Testo italiano
L’ipotesi evoluzionista si fonda sull’osservazione del processo trasformativo della materia e della vita conseguente alla modificazione od espansione nello spazio/tempo. Questa teoria deve in ogni caso tener conto di un “inizio” e pertanto è vicina all’altra teoria della creazione progressiva del mondo, basata sulla presenza di un Dio creatore da cui l’universo viene creato.
Secondo l’ipotesi del Big Bang l’inizio del momento creativo viene posto nell’esplosione primordiale del nucleo originario della materia, in seguito alla quale incomincia pian piano il processo manifestativo della vita. Infatti i religiosi apprezzano molto la teoria del Big Bang come “dimostrazione” della volontà creatrice di Dio e di conseguenza sono costretti ad accettare (almeno sino ad un certo punto, per essere coerenti con i loro credo) anche il processo evoluzionistico delle varie forme vitali prefigurato da Darwin e dai suoi successori.
Nella visione dell’Unica Realtà a/causale l’esistente apparentemente subisce uno “svolgimento progressivo” ma solo dal punto di vista empirico dualistico, in quanto svolgentesi nel flusso dello spazio tempo, ma -come evidenziò anche Nosargadatta- l’esistenza spazio temporale è puramente figurativa, non ha cioè vera sostanza essendo un relativo configurarsi di eventi costruiti e proiettati nella mente. Perciò nella visione della assoluta Esistenza-Coscienza la creazione è una semplice “apparizione”, che si manifesta simultaneamente all’osservatore, sia pur considerata dall’osservatore stesso (a causa dell’illusione percettiva) conseguente allo scorrere del tempo nello spazio.
La creazione è di fatto un semplice riflesso (immagine) nella mente del percepente il quale riesce a captarla “fermandola” nella coscienza, per mezzo della triplice ripartizione temporale (passato presente futuro), un simile processo avviene anche nel sogno. Così avviene che un singolo fotogramma della totale manifestazione, sempre presente nella sua interezza, viene illuminato dalla coscienza individuale, visto nella mente, interpretato ed elaborato in forma di causa ed effetto, e srotolato nel contesto spazio-temporale denominandolo “processo del divenire”.
Paolo D’Arpini
Paolo D’Arpini
Post scriptum - “La legge di causa-effetto sicuramente ha un valore nell'osservazione degli eventi consequenziali che si sviluppano nello spazio-tempo. Infatti qui non è negato il valore di causa ed effetto nella percezione empirica. Anche un sogno, che viene considerato irreale dal punto di vista dello stato di veglia, ha una sua realtà finché dura... e la sete del sogno è altrettanto sentita della sete nelle stato di veglia, e così dicasi per ogni altra percezione. Infatti se così non fosse non potremmo sperimentare l'esistenza nel mondo del divenire. "Vivi e lascia vivere, senza attaccamenti"... questa la regola d'oro per non inciampare nella legge della causalità. Paolo D'Arpini
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RispondiEliminaPost scriptum - "The law of cause and effect certainly has a value in the observation of the consequential events that develop in space-time. In fact here the value of cause and effect in the empirical perception is not denied. Even a dream, which is considered unreal from the standpoint of the waking state, has its own reality as long as it lasts ... and the thirst of the dream is likewise felt by the thirst in the waking state, and so for every other perception. In fact, if this were not so, we could not experience existence in the world of becoming. "Live and let live, without attachments" ... this is the golden rule for not stumbling into the law of causality." (Paolo D'Arpini)