mercoledì 28 marzo 2018

The middle way is in lay spirituality - La via di mezzo è nella spiritualità laica



Our true spiritual nature, if listened with respect, is beyond dualism. Unfortunately, the mental scheme of religions, superimposed to the spontaneous revelation of the human in us, continues to obscure the simple consciousness of existing, of belonging to an inseparable whole of which we are an integral part.

Even before we become Christians, Mohammedans or Buddhists, we are conscience but this awareness is so obscured that our intrinsic qualities are overwhelmed by a plethora of ideas, constrictions and structurations pre-constituted by various religious beliefs. An enclosure that prevents expressive freedom in terms of the natural spirituality of man.

Suffice it to see the improper use of the term lay by the Catholic religion, implying that it is a person not belonging to the priestly class but a member of religion. What absurd from the etymological and glottological point of view. But this misuse is blatantly carried forward in the mentions made by the Vatican in reference to the so-called lay believers of the church (meaning common people, heads of families or others not ordained in the priestly caste but belonging to religion). 

This lexical fraud helps to mystify and differentiate what is absolutely indivisible: the spirit.From birth to death we remain in a cage and get out of it seems almost impossible. Gradually man is recognizing himself more and more inhabitant of the Earth and not particularly of a religion or ethnic group. This tendency towards unity must be helped through the awareness of a true natural and  lay spirituality, which brings back the personal freedom of man to his original manifestation.

The children, the newborns, are the first exploited, in an ideological and religious sense, forced by their own parents and by the social obligations (now consolidated) to submit to religious exploitation. Even before I could understand what religion means, an innocent child is forced to a religious path, completely unconsciously, beginning with baptism, then confirmation and then again communion. 

The innocent child is linked to the rites and to a faith that does not know and is not old enough to understand whether it is good or bad.In this way free spiritual expression is not helped, but society is enclosed in a prison of thought, and this applies to both religions and ideologies.I invite the good and sincere people to become aware of this, at the same time I invite the religious (or the hypocrites cheaters) to stop this massacre of human intelligence.

Paolo D'Arpini




Testo italiano

La nostra vera natura spirituale, se ascoltata con rispetto, è aldilà  del dualismo. Purtroppo lo schema mentale delle religioni, sovrimposto alla spontanea rivelazione dell’ umano in noi, continua ad offuscare la semplice coscienza di esistere, di appartenere ad un tutto inscindibile di cui siamo parte integrante.

Prima ancora di essere cristiani, maomettani o buddisti, noi siamo coscienza ma tale consapevolezza e' talmente offuscata che le nostre intrinseche qualità vengono sommerse da una pletora di idee, costrizioni e strutturazioni precostituite da vari credo religiosi. Un recinto che impedisce la libertà espressiva in termini di spiritualità naturale dell' uomo.

Basti vedere l'uso improprio che viene fatto del termine laico dalla religione cattolica, sottintendendo si tratti di persona non appartenente alla classe sacerdotale ma membro della religione. Cosa assurda dal punto di vista etimologico e glottologico. Ma questo misuso viene portato sfacciatamente avanti nelle menzioni fatte dal vaticano in riferimento ai cosiddetti credenti laici della chiesa (intendendo persone comuni, capifamiglia od altro non ordinati nella casta sacerdotale ma appartenenti alla religione). Questo imbroglio lessicale contribuisce a mistificare e differenziare quel che è assolutamente indivisibile: lo spirito.

Dalla nascita alla morte restiamo in una gabbia ed uscirne sembra quasi impossibile. Pian piano l’uomo si sta riconoscendo sempre più abitante della Terra e non particolarmente di una religione od etnia. Questa tendenza alla unità va aiutata attraverso la coscienza di una vera spiritualità naturale e laica, che riporti la libertà personale dell’uomo alla sua originaria manifestazione.

I bambini, i neonati, sono i primi sfruttati, in senso ideologico e religioso, obbligati dai loro stessi genitori e dagli obblighi sociali (ormai consolidati) a sottostare alle strumentalizzazioni religiose. Prima ancora che abbia potuto capire cosa significhi religione, un bambino innocente viene obbligato ad un percorso religioso, del tutto inconsapevolmente, cominciando con il battesimo, poi la cresima e poi ancora la comunione. Il bambino incolpevole viene legato ai riti e ad una fede che non conosce e non ha l’età per capire se sia buona o cattiva.

In tal modo non si aiuta la libera espressione spirituale ma si rinchiude la società in una prigione di pensieri, e ciò vale sia per le religioni che per le ideologie.

Invito le persone per bene e sincere a divenire consapevoli di ciò, contemporaneamente invito i religiosi (ovvero gli ipocriti imbroglioni) a smetterla con questo massacro dell'intelligenza umana.

Paolo D'Arpini

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