Man in this last century has become the greatest weight for the planet Earth, we are too many and pollute tremendously and steal space to the wild. All this is undeniably true, but I can not propose final solutions and hope in the Armageddon, as many deluded do, to solve the problem of maintaining a human civilization worthy of the name.
In deep ecology the present condition is always indicated as the starting point for the subsequent change or repair .... I consider, however, that this society will not last long and it is good that there are "niches" of survival, from which to start with new paradigms of civilization in which to maintain a balance between man-nature-animals (says a poem: or they save themselves or they get lost together).
At these levels of "brute" survival I mean when I speak of the bioregional experiment, where all the evil and all the possible good are present in equal measure.
Whatever the place we live in, in the middle of nature and the wild or in a city of the consumerist society. With the presence of all the elements of fiction and truth, as in any self-respecting alchemical experiment. Even if it is not our job to "save the world", I feel that it is right to work for this purpose. We are on the razor's edge and only life can show us the direction at the right time. Idealism is useless! We are not members of a new religion, we are simple human beings who have understood that they are part of the whole ...
We are the last of the Mohicans and the first forerunners, without rules or commandments to be respected, our decisions are simple adjustments to visual navigation, in an attempt to find ways out of the suspension in which we find ourselves. In fact, what is the use of "principles" in daily life, in the daily survival of the day by day, saving the salvable without renouncing one's own nature?
Idealism as an end in itself is a cage like any other ideology, for this reason it is said "fulfill your dharma without expecting results", detachment if accompanied by honesty sincerity and perseverance helps the cause. Idealism understood as adherence to one's own intimate feeling, is the natural predisposition of sincere and persevering honest people who pursue the right "end", or the common cause.
In bioregionalism there are different provisions that contribute all in alll to formulating responses to environmental and social situations. Therefore there may be differences as well as divisions and separations in the type of answers. The bioregional response is never univocal but takes into account all the possible facets and differences of the existing forms. A little like what happens in alchemical experiments where the presence of elements that are not harmonic in themselves find an arrangement. From one to two and from two to three.
Paolo D'Arpini
Testo italiano
L’uomo in questo ultimo secolo è divenuto il peso più grande per il pianeta Terra, siamo troppi ed inquiniamo tremendamente e rubiamo spazio al selvatico. Tutto ciò è innegabilmente vero, non posso però proporre soluzioni finali e sperare nell’armageddon, come molti illusi fanno, per risolvere il problema del mantenimento di una civiltà umana degna di questo nome.
Nell’ecologia profonda si indica sempre la condizione presente come base di partenza per il successivo cambiamento o riparazione…. considero però che questa società non potrà durare a lungo ed è bene che vi siano delle “nicchie” di sopravvivenza, dalle quali ripartire con nuovi paradigmi di civiltà in cui mantenere un equilibrio fra uomo-natura-animali (dice una poesia: o si salvano o si perdono insieme).
A questi livelli di sopravvivenza “bruta” mi riferisco quando parlo dell’esperimento bioregionale, dove tutto il male e tutto il possibile bene sono presenti in egual misura.
Qualsiasi sia il luogo in cui viviamo, in mezzo alla natura ed al selvatico o dentro una città della società consumista. Con la presenza di tutti gli elementi della finzione e della verità, come in ogni esperimento alchemico che si rispetti. Anche se non è il nostro compito quello “di salvare il mondo” sento che è giusto lavorare a questo scopo. Siamo sul filo del rasoio e solo la vita potrà indicarci la direzione, al momento opportuno. L’idealismo non serve a nulla! Non siamo membri di una nuova religione, siamo semplici esseri umani che hanno capito di far parte del tutto…
Siamo gli ultimi dei moicani ed i primi precursori, senza regole o comandamenti da rispettare, le nostre decisioni sono semplici aggiustamenti di una navigazione a vista, nel tentativo di individuare vie di uscita dall’enpasse in cui ci troviamo. Infatti a che servono i “principi” nella vita quotidiana, nella sopravvivenza quotidiana del giorno per giorno, salvando il salvabile senza rinunciare alla propria natura?
L'idealismo fine a se stesso è una gabbia come ogni altra ideologia, per questa ragione è detto "compi il tuo dharma senza aspettarti risultati", il distacco se accompagnato da onestà sincerità e perseveranza aiuta la causa. L'idealismo inteso come aderenza al proprio intimo sentire, è la naturale predisposizione delle persone oneste sincere e perseveranti che perseguono il giusto "fine", ovvero la causa comune.
Nel bioregionalismo esistono disposizioni diverse che contribuiscono nel complesso a formulare le risposte alle situazioni ambientali e sociali. Pertanto possono esserci differenze nonché divisioni e separazioni nel tipo di risposta. La risposta bioregionale non è mai univoca ma tiene conto di tutte le possibili sfaccettature e differenze delle forme esistenti. Un po' come succede negli esperimenti alchemici ove la presenza di elementi in sé non armonici trovano una sistemazione. Dall'uno al due e dal due al tre.
Paolo D'Arpini
Commento di Giampaolo Fanfani: “Cambiare una sola delle nostre abitudini potrebbe evitare la desertificazione dell'Amazzonia, l'esodo dall'Africa, la scomparsa delle specie ittiche, l'inquinamento delle acque a livello globale, l'aumento del metano e CO2. Ma soprattutto può cambiare il nostro livello di coscienza: da predatore competitivo a essere umano evoluto. Evita il consumo di carne e derivati. Semplice ma troppi interessi ci sono in gioco. Eppure tutti lo sanno...”
RispondiElimina