martedì 23 gennaio 2018

Mental evolution in male and female - Evoluzione intellettiva nei due generi

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The mental evolution of our species, as Ramana Maharshi said, has never ended. Attention is referred to as "mind" not of "pure awareness". The individual mind and also the collective mind are constantly in a process of knowledge - becoming - so the path is unlimited and perfectible, while the "pure awareness" (the Self) is beyond time space and can not be measured in any way. In China it is called Tao, in India they call it Atman, we lay spiritualists know it as Spirit.

Returning to the mind, we say that at some point in our history the process of intellectual maturation had allowed the woman (first of all) to assume the psychophysical self-awareness and therefore to become aware of the I, a stage that all zoologists know good when they analyze the behavior of animals, to see if they are able to recognize themselves in the mirror, for example.

Obviously it is not a question of self-awareness of the Self (in the higher and universal sense) but of the consciousness of representing a specific name form, that is the mind and the body ... in short, it is the ego. But the ego is an important milestone for the development of consciousness. In any case, intellectual growth must start from the ego.

So when this stage was reached by a hypothetical "first woman" (the Eve that scientists define the mother of all mothers, based on the message mitochondrial DNA contained in the female spinal cord), arose the problem of how to elevate in humans (meaning the male) the state of self-consciousness and judgment.

To do this it was possible only by the genetic way, that of the transmission of certain characteristics considered evolved. But in ancient matriarchal societies man could not exercise (because he was not able) roles of social responsibility, or he could do it very limitedly, so it became necessary in the game of the evolution of the species that man, in the sense of male,  assumed on himself the conduction of human society. Hence the birth of the patriarchy, with the good and the evil that ensues. The good is the reason brought to its heights, abstract thought, philosophy, etc. evil is dominance and "utilitarian" exploitation not only of women but also of other species and natural resources.

Today we have reached the point where man (the male) has taken the necessary steps to equalize his level of self-consciousness and intelligence to that of women. Therefore it is no longer necessary to maintain patriarchy, which was nevertheless useful in the global development plan of the human species - as was previously the matriarchy.

Now the masculine and the feminine can walk side by side using both mental abilities in unison. Analogic (feminine) and logical (masculine) ability. The integration of these two forms of intelligence will allow - as also the psychologist Michele Trimarchi affirms - to the human species to carry out the next evolutionary step ... towards a more mature "spiritual" (lay) consciousness.

Paolo D'Arpini




Testo italiano

L'evoluzione mentale della nostra specie, come diceva lo stesso Ramana Maharshi, non ha mai fine.. Attenzione si parla di "mente" non di " pura consapevolezza". La mente individuale ed anche quella   collettiva sono  costantemente in un processo di conoscenza -in divenire-, quindi il  percorso è illimitato e perfettibile, mentre la "pura consapevolezza" (il Sé) è al di là dello spazio tempo e non può essere misurata in alcun modo.  In Cina viene definita Tao, in India la chiamano Atman, noi  spiritualisti laici la conosciamo come  Spirito. 

Tornando alla mente, diciamo  che ad un certo punto della nostra storia  il processo di maturazione intellettiva aveva consentito alla donna (in primis) di assumere l'auto-consapevolezza psicofisica e quindi di prendere coscienza dell'io, uno stadio che tutti gli zoologi conoscono bene quando analizzano i comportamenti degli animali, per vedere se essi sono in grado di riconoscersi allo specchio, ad esempio.  

Ovviamente non si tratta dell'auto-consapevolezza del Sé (nel senso superiore ed universale) ma della coscienza di rappresentare uno specifico nome forma, ovvero la mente ed il corpo... insomma si tratta dell'ego. Ma l'ego è una pietra miliare importante per lo sviluppo della coscienza. In ogni caso la crescita intellettuale deve partire dall'ego. 

Quindi allorché questo stadio venne raggiunto da un'ipotetica "prima donna" (quella Eva che gli scienziati definiscono la madre di tutte le madri, sulla base del  messaggio DNA mitocondriale contenuto nel midollo spinale femminile), sorse il problema di come elevare nell'uomo (s'intende il maschio) lo stato di autocoscienza e giudizio.

Per far ciò era possibile la sola via genetica, quella della trasmissione di certe caratteristiche ritenute evolute. Però nelle società matriarcali antiche l'uomo non poteva esercitare (perché non in grado) ruoli di responsabilità sociale, o poteva farlo molto limitatamente, per cui si rese necessario nel gioco dell'evoluzione della specie che l'uomo assumesse su di sé la conduzione della società umana. Da qui la nascita del patriarcato, con il bene ed il male che ne consegue. Il bene è la ragione portata alle sue vette, il pensiero astratto, la filosofia, etc. il male è la dominanza e lo sfruttamento "utilitaristico" non solo delle donne ma anche delle altre specie e delle risorse naturali.

Oggi siamo arrivati al punto in cui l'uomo (il maschio) ha compiuto i passi necessari per pareggiare il suo livello di autocoscienza ed intelligenza a quello della donna. Pertanto non è più necessario il mantenimento del patriarcato, che è stato comunque utile nel  piano di sviluppo globale della specie umana -come lo fu il matriarcato precedentemente.  

Ora il maschile ed il femminile  possono camminare fianco a fianco utilizzando entrambe le  capacità mentali all'unisono. La capacità analogica (femminile) e quella logica (maschile). L'integrazione di queste due forme d'intelligenza consentirà -come anche afferma lo psicologo Michele Trimarchi- alla specie umana di compiere il successivo passo evolutivo.. verso una più matura coscienza "spirituale" (laica).

Paolo D'Arpini


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