First of all, it is true that history and historical truth and therefore the politics resulting from the last conflict have been defined by the victors... and not only for the Jewish question but for every other aspect. But if we want to reaffirm the "human and universal" that lies beyond adverse opinions, we need equanimity and the objective ability to consider the simple facts and the situations in which they occurred. In "legal legalism" - which is no longer justice - on the contrary, the "quibbles" win and this is significant of a path functional to "construct" the truth (which is then the one convenient for one or the other party).
And again… leaving aside any speculation about the past, in my opinion, we should also highlight how the tragedy of the Holocaust was used for economic and ideological purposes, the money collected in the name of the deportees, the political pressure to pass liberticidal laws in Europe, the creation of a new “religion” of the Holocaust, etc. At the same time, it is counterproductive to embrace the cause of freedom of thought starting from the defense or justification of denial.
While we can highlight how a truth has been structured over time “based” on the sense of guilt and on the political-economic convenience of governments that have preferred to give in to the pressure of the Holocaust industry rather than be accused of revanchist collaboration with past fascist regimes. This obviously especially in Germany and Austria and now also in Italy where the “truth of the Holocaust” has taken on almost religious and “legal” connotations.
At this moment I believe it is important to be able to investigate the veracity of the facts, establishing the truth about the Holocaust as a historical fact, solidly proving it (if you want also in an ethical sense), without quibbling about the denial or the forced affirmation but discovering "how" it happened and "why", highlighting at the same time the incongruity of speculative political-religious behaviors resulting from it. Then perhaps we will be able to move public opinion and slowly also insert other truths about the way in which the Holocaust happened, especially how in that period racism had struck in every field, against man in general, and not only in Germany but also in Russia, and also in America where the communist witch hunt had been opened and the persecution of thousands of citizens guilty of thinking differently from the power in charge. The persecution was on a global level and against man and his freedom of expression in general.
I have mentioned here the need to change the approach if we want to overcome the ideological opposition between supporters of the “Holocaust truth” and its deniers, in order to “scientifically” address the problem of “historical truth” and this process cannot be obtained “by law” otherwise the research will be clipped and flawed….
Paolo D’Arpini
P.S. For example, David Ben Gurion said during the last war: “If I knew that it was possible to save all the (Jewish) children of Germany by transferring them to England, and only half of them by transferring them to the land of Israel, I would choose the second option; because in front of us we have not only the number of these children, but the historical project of the people of Israel” (Shabtai Teveth, “Ben Gurion”, 1988,).” – Continue with other similar interventions: http://paolodarpini.blogspot.it/2015/10/la-razza-eletta-di-menachem-begin-ed.html
Testo Italiano:
Innanzi tutto è vero che la storia e la verità storica e perciò la politica conseguente all’ultimo conflitto è stata definita dai vincitori… e non solo per la questione ebraica ma per ogni altro aspetto. Ma se si vuole riaffermare “l’umano e l’universale” che sta oltre le opinioni avverse occorre equanimità e la capacità obiettiva di considerare i semplici fatti e le situazioni in cui questi sono avvenuti. Nel “legalismo giuridico” -che non è più giustizia- vincono al contrario i “cavilli” e ciò è significativo di un percorso funzionale a “costruire” la verità (che è poi quella di comodo di una o dell’altra parte).
Ed ancora… lasciando da parte ogni speculazione sul passato, secondo me, bisognerebbe evidenziare anche come sia stata utilizzata per fini economici ed ideologici la tragedia dell’olocausto, i soldi raccolti a nome dei deportati, le pressioni politiche per far approvare leggi liberticide in Europa, la creazione di una nuova “religione” dell’olocausto, etc. Allo stesso tempo è controproducente abbracciare la causa della libertà di pensiero partendo dalla difesa o giustificazione del negazionismo.
Mentre possiamo evidenziare come sia andata strutturandosi nel tempo una verità “basata” sul senso di colpa e sulla convenienza politico economica dei governi che hanno preferito cedere alle pressioni dell’industria dell’olocausto piuttosto che venir tacciati di collaborazionismo revanscista con i passati regimi fascisti. Questo ovviamente soprattutto in Germania e Austria ed ora anche in Italia dove la “verità dell’olocausto” ha assunto connotati quasi religiosi e “stabiliti per legge”.
In questo momento ritengo sia importante poter indagare sulla veridicità dei fatti, stabilendo la verità sull’olocausto come dato di fatto storico, comprovandolo solidamente (se si vuole anche in senso etico), senza cavillare sulla negazione o sull’affermazione forzosa ma scoprendo “come” sia avvenuto e “perché”, evidenziando allo stesso tempo l’incongruenza di comportamenti speculativi politico-religiosi conseguenti ad esso. Allora forse si potrà smuovere l’opinione pubblica e pian piano anche inserire altre verità sul modo in cui l’olocausto è avvenuto, soprattutto di come in quel periodo il razzismo avesse colpito in ogni campo, contro l’uomo in generale, e non solo in Germania ma anche in Russia, e anche in America dov’era stata aperta la caccia alle streghe comuniste e la persecuzioni di migliaia di cittadini colpevoli di pensarla diversamente dal potere in carica. La persecuzione è stata a livello mondiale e contro l’uomo e la sua libertà espressiva in generale.
Ho qui accennato alla necessità di cambiare impostazione se si vuole superare la contrapposizione ideologica, fra fautori della “verità olocaustale” e suoi negatori, per poter “scientificamente” affrontare il problema della “verità storica” e questo processo non può essere ottenuto “per legge” che altrimenti la ricerca risulterà tarpata e viziata….
Paolo D’Arpini
P.S. Disse -ad esempio- David Ben Gurion, durante l'ultima guerra: «Se io sapessi che è possibile salvare tutti i figli (ebrei) di Germania trasferendoli in Inghilterra, e solo metà di loro trasferendoli nella terra di Israele, sceglierei la seconda possibilità; perché di fronte a noi non abbiamo solo il numero di questi figli, ma il progetto storico del popolo di Israele» (Shabtai Teveth, «Ben Gurion», 1988,).” – Continua con altri simili interventi: http://
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