Domanda - Il tema emblematico, il filo conduttore, che qualifica questo salone del libro di Torino del maggio 2022 è "Cuori selvaggi" ha qualche attinenza con il tuo libro "Chi sei tu?", basato sull'I Ching e sul sistema archetipale cinese con integrazioni del sistema elementale indiano?
Risposta - Nella filosofia taoista, che è una componente essenziale della cultura cinese, si dà una grande importanza alla naturalezza ed alla selvaticità. L'armonia tra l'uomo e la natura è la condizione che consente al cuore dell'uomo di battere in sintonia con tutto ciò che vive. Il taoismo, di cui la cultura cinese è imbevuta, non è una religione ma una sorta di naturalismo che affonda le sue radici nell’intuizione analogica, nelle espressioni sacre della coscienza di appartenere ad un Tutto.Le religioni tradizionali, presupponendo un dio creatore "separato", definiscono in tal modo una "differenza" tra "creatore e creato" e quindi si forma una scala gerarchica, che dal punto di vista taoista non esiste, in quanto ogni cosa è il risultato dell'unica matrice, che muta nelle forme Yin (passivo) e Yang (attivo), senza però condurre ad una scissione nelle sue manifestazioni. Ogni cosa è sempre complementare e pienamente integrata nell'Insieme, nell'intero. Questo è il senso profondo della "selvaticità" di cui anche il Libro dei Mutamenti è impregnato. Ma una precisazione rispetto al tema da lei menzionato "Cuori selvaggi" (come portatore di valori al salone del libro di quest'anno) è necessaria.
In generale "selvatico" significa che nasce vive e cresce in natura non in contatto o quasi con l'attività umana. Mentre "selvaggio" significa non adatto o adattato alla civiltà, intesa come sistema di regole di convivenza umana e funzionamento della società. Un "cuore selvatico" od un "cuore selvaggio" devono trovare una sintesi, non basata sulla ribellione o sulla inconsapevolezza bensì sulla capacità di integrare istinto e ragione.
Perciò nel mio libro cerco di indicare un percorso che va nella direzione di integrare questi due aspetti dell'intelligenza e della coscienza in modo da raggiungere un'armonia e riconoscersi in una interezza. Interezza che non è mai andata perduta ma solo dimenticata.
Domanda - Come è nata questa tua ricerca di interezza, e che attinenza ha con l'integrazione tra autoconoscenza e conoscenza del mondo?
Risposta - La mia curiosità innata di conoscere me stesso, sia dal punto di vista dell'identità personale che da quello dell'identità ambientale e sociale, mi ha sempre accompagnato e spinto all'analisi. Avendo vissuto varie esperienze -e quindi definibili dirette- in chiave di riconoscimento degli aspetti psichici e comportamentali che contraddistinguono l'uomo e il mondo dei viventi, insomma avendo cercato per quasi l'intero capitolo della mia esistenza di giungere alla conoscenza, ho percorso diverse vie e finalmente ho trovato un modo idoneo, un punto d'incontro, che unisce varie scuole e che trova conferma sia in campo analogico che logico.
Domanda - Come è nata questa tua ricerca di interezza, e che attinenza ha con l'integrazione tra autoconoscenza e conoscenza del mondo?
Risposta - La mia curiosità innata di conoscere me stesso, sia dal punto di vista dell'identità personale che da quello dell'identità ambientale e sociale, mi ha sempre accompagnato e spinto all'analisi. Avendo vissuto varie esperienze -e quindi definibili dirette- in chiave di riconoscimento degli aspetti psichici e comportamentali che contraddistinguono l'uomo e il mondo dei viventi, insomma avendo cercato per quasi l'intero capitolo della mia esistenza di giungere alla conoscenza, ho percorso diverse vie e finalmente ho trovato un modo idoneo, un punto d'incontro, che unisce varie scuole e che trova conferma sia in campo analogico che logico.
Forse la mia tendenza innata alla laicità mi ha portato a lasciar da parte tutto ciò che è basato su un "credo", privilegiando il metodo delle esperienze vissute. Il momento cruciale della mia ricerca risale all'età di 29 anni, in cui miracolosamente la mia energia psicofisica e spirituale fu risvegliata dal mio maestro Muktananda, attraverso Shaktipat (risveglio dell'energia Kundalini). Da allora spontaneamente -come una crescita naturale- proseguii nel riconoscimento della "verità" che si manifesta all'interno ed all'esterno di noi. Questo progressivo riconoscimento mi ha messo nella condizione di poter ricevere e dare risposte condivisibili, poiché l'esperienza della vita è comune ad ogni essere pur nelle diverse funzioni, partendo dalla conoscenza della persona incarnata. Mi ritrovai così -dopo una analisi comparata di vari metodi di autoconoscenza- ad adottare (come base di condivisione esperienziale) gli archetipi del Libro dei Mutamenti, integrandoli al sistema zodiacale cinese ed al sistema elementale indiano e ad altri aspetti psicoanalitici. Questo metodo, da me testato in centinaia (o migliaia) di analisi archetipali compiute su persone sconosciute, mi è stato confermato nella sua accuratezza.
Attenzione però questo è solo un passaggio per la conoscenza della "persona", cioè l'identità del soggetto empirico (ego), un ulteriore passo avanti va poi compiuto per riconoscere l'identità suprema (il Sé). Ed anche di questo, in alcuni capitoli, se ne parla nel libro "Chi sei tu?"
Domanda - Nel tuo libro si fa riferimento ad alcuni ricercatori maceratesi che ti hanno preceduto nella indagine da te perseguita, in particolare a Matteo Ricci e Giuseppe Tucci. Perché ritieni che vi siano delle attinenze con questi personaggi?
Risposta - Credo che un filone di ricerca abbia le sue origini attraverso le spinte sincroniche che l'hanno messo in atto. Non sono nativo di Macerata ma una parte della mia esperienza è radicata nel maceratese. Mio padre morì ed stato sepolto a Macerata, da dodici anni mi sono trasferito a Treia, una cittadina del maceratese, la casa editrice Ephemeria è di Macerata ed è gestita da un maceratese, Antonello Andreani, ed è per la sua insistenza che ho infine messo nero su bianco la mia esperienza con la stesura di questo libro, che per tanti anni era rimasto "nel cassetto".
Debbo dire perciò che ho trovato molto significativa la ricerca di chi mi ha preceduto, ovvero i due insigni maceratesi, Matteo Ricci e Giuseppe Tucci, attraverso i quali ho ricevuto una sorta di incentivo a scrivere questo libro, pieno di premonizioni psichiche e di riflessioni filosofiche, utili alla “conoscenza di sé”.
Nel riconoscere l’importanza di chi mi ha preceduto nella conoscenza culturale dell’estremo oriente vorrei descrivere alcuni aspetti dell'investigazione di questi due precursori maceratesi…
Il primo fu il gesuita Matteo Ricci (1552/1610), che soggiornò lungamente presso la corte imperiale cinese scrivendo diversi libri in Mandarino (la lingua dotta); la sua più importante composizione fu il Grande Mappamondo, la cui sesta edizione fu fatta ristampare su ordine dell’imperatore stesso. Egli cercò di integrare la cultura cinese con quella occidentale in una sintesi più apprezzata in Cina, ove morì a Pechino, che presso la chiesa cattolica che lo aveva inviato in Cina come "missionario“.
L’altro grande indagatore fu il professor Giuseppe Tucci (1894/1984), fondatore e curatore dell’ISMEO, l’istituto italiano per lo studio della cultura orientale che ha sede nel museo di Via Merulana a Roma. Io ebbi la fortuna di visitare quel museo e fui toccato dal rispetto con il quale le reliquie di religioni esterne alla nostra cultura avessero trovato ospitalità e idonea spiegazione. In particolare apprezzai l'interesse dimostrato da Tucci nei confronti della cultura nepalese e tibetana estremamente affini all’antica matrice cinese rivolta al benessere dello stato e del popolo. In particolare Giuseppe Tucci è stato in grado di offrire un quadro suggestivo dei due indirizzi culturali originari della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità, successivamente integrati dal buddismo. e perfettamente evidenti anche nel Libro dei Mutamenti
Domanda - Date queste premesse chi ritieni possa essere interessato a leggere il libro "Chi sei tu?"
Risposta - La risposta sta nella domanda stessa. Chiunque sia interessato a conoscere se stesso può trarre giovamento dalla lettura di questo testo, che non è pedante o di difficile comprensione, bensì basato su esempi concreti e buoni consigli. Una sorta di mappa utile al viaggio verso l'autoconoscenza. Sempre considerando però che la mappa non è il territorio e che quindi la vera conoscenza subentra allorché si intraprende il viaggio. Nel concludere questa presentazione del mio libro debbo confermare che la fonte primaria degli aspetti trattati è l' I Ching, forse il testo di saggezza più antico dell’umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (meditazione Buddista), oltre alle considerazioni di Jung e di altri studiosi della psiche collettiva. All’I Ching, sono riconducibili anche gli archetipi psichici basilari dello zodiaco cinese. La mia pluridecennale ricerca, compiuta sia attraverso contatti personali con vari insegnanti che su testi originali di matrice cinese e indiana (come ad esempio Il Potere del Serpente di Arthur Avalon), mi ha portato a elaborare un sistema archetipale integrato, basato sugli esagrammi radice dell’I Ching, sui cinque elementi indiani e su altri aspetti. Ed ora, grazie alla fiducia dimostratami dall'editore del libro, posso trasmettere i miei studi e le mie sperimentazioni nella speranza che possano ispirare il lettore verso la conoscenza di sé, anche in senso spirituale…
Disse un saggio: "Il cuore dovrebbe essere il capo, allora tutto si sistemerebbe spontaneamente. Se riesci a fidarti della natura, a poco a poco diventerai quieto, silenzioso, felice, gioioso, festoso, perché la natura è in festa. La natura è una festa...”
Domanda - Nel tuo libro si fa riferimento ad alcuni ricercatori maceratesi che ti hanno preceduto nella indagine da te perseguita, in particolare a Matteo Ricci e Giuseppe Tucci. Perché ritieni che vi siano delle attinenze con questi personaggi?
Risposta - Credo che un filone di ricerca abbia le sue origini attraverso le spinte sincroniche che l'hanno messo in atto. Non sono nativo di Macerata ma una parte della mia esperienza è radicata nel maceratese. Mio padre morì ed stato sepolto a Macerata, da dodici anni mi sono trasferito a Treia, una cittadina del maceratese, la casa editrice Ephemeria è di Macerata ed è gestita da un maceratese, Antonello Andreani, ed è per la sua insistenza che ho infine messo nero su bianco la mia esperienza con la stesura di questo libro, che per tanti anni era rimasto "nel cassetto".
Debbo dire perciò che ho trovato molto significativa la ricerca di chi mi ha preceduto, ovvero i due insigni maceratesi, Matteo Ricci e Giuseppe Tucci, attraverso i quali ho ricevuto una sorta di incentivo a scrivere questo libro, pieno di premonizioni psichiche e di riflessioni filosofiche, utili alla “conoscenza di sé”.
Nel riconoscere l’importanza di chi mi ha preceduto nella conoscenza culturale dell’estremo oriente vorrei descrivere alcuni aspetti dell'investigazione di questi due precursori maceratesi…
Il primo fu il gesuita Matteo Ricci (1552/1610), che soggiornò lungamente presso la corte imperiale cinese scrivendo diversi libri in Mandarino (la lingua dotta); la sua più importante composizione fu il Grande Mappamondo, la cui sesta edizione fu fatta ristampare su ordine dell’imperatore stesso. Egli cercò di integrare la cultura cinese con quella occidentale in una sintesi più apprezzata in Cina, ove morì a Pechino, che presso la chiesa cattolica che lo aveva inviato in Cina come "missionario“.
L’altro grande indagatore fu il professor Giuseppe Tucci (1894/1984), fondatore e curatore dell’ISMEO, l’istituto italiano per lo studio della cultura orientale che ha sede nel museo di Via Merulana a Roma. Io ebbi la fortuna di visitare quel museo e fui toccato dal rispetto con il quale le reliquie di religioni esterne alla nostra cultura avessero trovato ospitalità e idonea spiegazione. In particolare apprezzai l'interesse dimostrato da Tucci nei confronti della cultura nepalese e tibetana estremamente affini all’antica matrice cinese rivolta al benessere dello stato e del popolo. In particolare Giuseppe Tucci è stato in grado di offrire un quadro suggestivo dei due indirizzi culturali originari della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità, successivamente integrati dal buddismo. e perfettamente evidenti anche nel Libro dei Mutamenti
Domanda - Date queste premesse chi ritieni possa essere interessato a leggere il libro "Chi sei tu?"
Risposta - La risposta sta nella domanda stessa. Chiunque sia interessato a conoscere se stesso può trarre giovamento dalla lettura di questo testo, che non è pedante o di difficile comprensione, bensì basato su esempi concreti e buoni consigli. Una sorta di mappa utile al viaggio verso l'autoconoscenza. Sempre considerando però che la mappa non è il territorio e che quindi la vera conoscenza subentra allorché si intraprende il viaggio. Nel concludere questa presentazione del mio libro debbo confermare che la fonte primaria degli aspetti trattati è l' I Ching, forse il testo di saggezza più antico dell’umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (meditazione Buddista), oltre alle considerazioni di Jung e di altri studiosi della psiche collettiva. All’I Ching, sono riconducibili anche gli archetipi psichici basilari dello zodiaco cinese. La mia pluridecennale ricerca, compiuta sia attraverso contatti personali con vari insegnanti che su testi originali di matrice cinese e indiana (come ad esempio Il Potere del Serpente di Arthur Avalon), mi ha portato a elaborare un sistema archetipale integrato, basato sugli esagrammi radice dell’I Ching, sui cinque elementi indiani e su altri aspetti. Ed ora, grazie alla fiducia dimostratami dall'editore del libro, posso trasmettere i miei studi e le mie sperimentazioni nella speranza che possano ispirare il lettore verso la conoscenza di sé, anche in senso spirituale…
Disse un saggio: "Il cuore dovrebbe essere il capo, allora tutto si sistemerebbe spontaneamente. Se riesci a fidarti della natura, a poco a poco diventerai quieto, silenzioso, felice, gioioso, festoso, perché la natura è in festa. La natura è una festa...”
Salone del Libro di Torino, 22 maggio 2022 - Alvin Crescini e Antonello Andreani in studio e Paolo D'Arpini in remoto
Testo inglese:
Question - The emblematic theme, the leitmotif, which qualifies this Turin book fair of May 2022 is "Wild Hearts" has some bearing on your book "Who are you?", Based on the I Ching and the Chinese archetypal system with additions to the Indian elemental system?
Answer - In Taoist philosophy, which is an essential component of Chinese culture, great importance is given to naturalness and wildness. The harmony between man and nature is the condition that allows man's heart to beat in harmony with everything he lives. Taosim, which Chinese culture is imbued with, is not a religion but a sort of naturalism that has its roots in analogical intuition, in the sacred expressions of the consciousness of belonging to a Whole.
Traditional religions, assuming a "separate" creator god, thus define a "difference" between "creator and created" and thus a hierarchical scale is formed, which from the Taoist point of view does not exist, since everything is the result of the one matrix, which changes into the forms Yin (passive) and Yang (active), without however leading to a split in its manifestations. Everything is always complementary and fully integrated in the Whole, in the Whole. This is the profound sense of the "wildness" with which the Book of Changes is also impregnated. But a clarification with respect to the theme you mentioned "Wild Hearts" (as the bearer of values at this year's book fair) is necessary.
In general, "wild" means that it is born, lives and grows in nature not in contact or almost with human activity. While "wild" means not suitable or adapted to civilization, understood as a system of rules of human coexistence and the functioning of society. A "wild heart" or a "wild heart" must find a synthesis, not based on rebellion or unawareness but on the ability to integrate instinct and reason.
Therefore in my book I try to indicate a path that goes in the direction of integrating these two aspects of intelligence and consciousness in order to achieve harmony and recognize each other in wholeness. Wholeness that has never been lost but only forgotten.
Question - How did your search for wholeness come about, and what connection does it have with the integration between self-knowledge and knowledge of the world?
Answer - My innate curiosity to know myself, both from the point of view of personal identity and from that of environmental and social identity, has always accompanied me and pushed me to analysis. Having lived various experiences - and therefore definable direct - in the key of recognition of the psychic and behavioral aspects that distinguish man and the world of the living, in short, having tried for almost the entire chapter of my existence to reach knowledge, I have traveled different vie and finally I found a suitable way, a meeting point, which unites various schools and which is confirmed both in the analogical and logical fields.
Perhaps my innate tendency to secularism has led me to leave aside everything that is based on a "creed", favoring the method of lived experiences. The crucial moment of my research dates back to the age of 29, when my psychophysical and spiritual energy was miraculously awakened by my master Muktananda, through Shaktipat (awakening of the Kundalini energy). Since then spontaneously - as a natural growth - I continued in the recognition of the "truth" that manifests itself inside and outside of us. This progressive recognition has put me in the condition of being able to receive and give shareable answers, since the experience of life is common to every being even in the different functions, starting from the knowledge of the incarnate person. Thus I found myself - after a comparative analysis of various methods of self-knowledge - to adopt (as a basis for experiential sharing) the archetypes of the Book of Changes, integrating them with the Chinese zodiac system and the Indian elemental system and other psychoanalytic aspects. This method, which I have tested in hundreds (or thousands) of archetypal analyzes performed on unknown people, has been confirmed to me in its accuracy.
Attention, however, this is only a step for the knowledge of the "person", that is the identity of the empirical subject (ego), a further step must then be taken to recognize the supreme identity (the Self). And even this, in some chapters, is mentioned in the book "Who are you?"
Question - In your book reference is made to some researchers from Macerata who preceded you in the investigation you pursued, in particular to Matteo Ricci and Giuseppe Tucci. Why do you think there are some connections with these characters?
Answer - I believe that a line of research has its origins through the synchronic forces that have put it into action. I am not a native of Macerata but part of my experience is rooted in the Macerata area. My father died and was buried in Macerata, for twelve years I moved to Treia, a town in the Macerata area, the Ephemeria publishing house is from Macerata and is managed by a Macerata artist, Antonello Andreani, and it is for his insistence that I finally put black on white my experience with the writing of this book, which for many years had remained "in the drawer".
I must therefore say that I found the research of those who preceded me, namely the two distinguished Macerata, Matteo Ricci and Giuseppe Tucci, very significant, through whom I received a sort of incentive to write this book, full of psychic premonitions and philosophical reflections , useful for "self-knowledge".
In recognizing the importance of those who preceded me in the cultural knowledge of the Far East, I would like to describe some aspects of the investigation of these two Macerata precursors ...
The first was the Jesuit Matteo Ricci (1552/1610), who spent a long time at the Chinese imperial court writing several books in Mandarin (the learned language); his most important composition was the Great Globe, whose sixth edition was reprinted by order of the emperor himself. He tried to integrate Chinese culture with Western culture in a synthesis more appreciated in China, where he died in Beijing, than at the Catholic church that had sent him to China as a "missionary".
The other great investigator was Professor Giuseppe Tucci (1894/1984), founder and curator of ISMEO, the Italian institute for the study of oriental culture based in the museum in Via Merulana in Rome. I was lucky enough to visit that museum and was touched by the respect with which the relics of religions outside our culture had found hospitality and suitable explanation. In particular, I appreciated the interest shown by Tucci in Nepalese and Tibetan culture, extremely similar to the ancient Chinese matrix aimed at the well-being of the state and the people. In particular, Giuseppe Tucci was able to offer an evocative picture of the two original cultural addresses of China, Confucianism and Taoism, the way of correctness and the way of spontaneity, subsequently integrated by Buddhism. and perfectly evident also in the Book of Changes
Question - Given these premises, who do you think might be interested in reading the book "Who are you?"
Answer - The answer lies in the question itself. Anyone interested in knowing himself can benefit from reading this text, which is not pedantic or difficult to understand, but based on concrete examples and good advice. A sort of map useful for the journey towards self-knowledge. Always considering, however, that the map is not the territory and that therefore true knowledge takes over when the journey is undertaken. In concluding this presentation of my book, I must confirm that the primary source of the aspects dealt with is the I Ching, perhaps humanity's oldest text of wisdom. It integrates several comments by Confucius and Lao Tze, as well as later considerations of a Chan matrix (Buddhist meditation), in addition to the considerations of Jung and other scholars of the collective psyche. The basic psychic archetypes of the Chinese zodiac can also be traced back to the I Ching. My decades-long research, carried out both through personal contacts with various teachers and on original Chinese and Indian texts (such as Arthur Avalon's The Power of the Serpent), led me to develop an integrated archetypal system, based on the root hexagrams of the 'I Ching, on the five Indian elements and on other aspects. And now, thanks to the trust shown to me by the publisher of the book, I can pass on my studies and my experiments in the hope that they can inspire the reader towards self-knowledge, even in a spiritual sense ...
A wise man said: "The heart should be the boss, then everything would settle spontaneously. If you can trust nature, you will gradually become quiet, silent, happy, joyful, festive, because nature is celebrating. Nature is. a party..."
Turin Book Fair, 22 May 2022 - Alvin Crescini and Antonello Andreani in the studio and Paolo D'Arpini remotely
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