Consciousness cannot be explained only in terms of physiological functioning and certainly has its own nature and reality. The observed is never separated from the observer, the image cannot replace substance. Mental identification of forms and names is not enough to complete the picture of life by giving it an entirety.
Therefore in search of a common matrix, in its own right and at the same time all-encompassing, I asked myself and I investigated the nature of the person who questions himself. I called this to reflect on reflection: Lay Spirituality.
My path towards the realization of the unity of life began in 1973, during a profound "spiritual" experience obtained in the presence of my Master Swami Muktananda. From that moment I learned to recognize the environment, people, everything that manifests itself in the world, as a projection of the same consciousness. Consciousness and matter are not separate. In view of this, my life took on new meaning and not seeing a division between the self and the other, my actions also conformed to this awareness.
Everything manifests itself in every single part and every part participates in the whole. Later I found that this perception also had a similarity with the descriptions of bioregional feeling and profound ecology. Putting this holistic feeling into practice is the spontaneous result of that initial experience, but it is not a path traced, it is essentially an ability to respond to different situations in the most appropriate way without having to resort to the built based on memory.
Not that memory becomes useless or harmful, indeed it acquires new meaning in consideration of the enrichment it receives with each new experience, without having to submit to the obligation of a payment with previous experiences, so that it is not a trap in which to remain entangled. Recycling of memory is the ability to recover in other forms those ways that served the satisfaction of other and different experiences and situations. Therefore not memory in the repetitiveness of the speech but in the increase of the response capacity. It is useless to try to give detailed explanations ... one could only define it: capacity for growth.
Paolo D'Arpini
My path towards the realization of the unity of life began in 1973, during a profound "spiritual" experience obtained in the presence of my Master Swami Muktananda. From that moment I learned to recognize the environment, people, everything that manifests itself in the world, as a projection of the same consciousness. Consciousness and matter are not separate. In view of this, my life took on new meaning and not seeing a division between the self and the other, my actions also conformed to this awareness.
Everything manifests itself in every single part and every part participates in the whole. Later I found that this perception also had a similarity with the descriptions of bioregional feeling and profound ecology. Putting this holistic feeling into practice is the spontaneous result of that initial experience, but it is not a path traced, it is essentially an ability to respond to different situations in the most appropriate way without having to resort to the built based on memory.
Not that memory becomes useless or harmful, indeed it acquires new meaning in consideration of the enrichment it receives with each new experience, without having to submit to the obligation of a payment with previous experiences, so that it is not a trap in which to remain entangled. Recycling of memory is the ability to recover in other forms those ways that served the satisfaction of other and different experiences and situations. Therefore not memory in the repetitiveness of the speech but in the increase of the response capacity. It is useless to try to give detailed explanations ... one could only define it: capacity for growth.
Paolo D'Arpini
Testo Italiano
La coscienza non può essere spiegata solo in termini di funzionamento fisiologico e sicuramente possiede una sua propria natura e realtà. L'osservato non è mai scisso dall'osservatore, l'immagine non può sostituirsi alla sostanza. L'individuazione mentale delle forme e dei nomi non basta a completare il quadro della vita dandogli un'interezza. Perciò alla ricerca di una matrice comune, a se stante ed allo stesso tempo onnicomprensiva, mi sono interrogato ed ho indagato sulla natura di colui che si interroga. Ho chiamato questo riflettere sulla riflessione: Spiritualità Laica.
Il mio percorso verso la realizzazione dell'unitarietà della vita è iniziato nel 1973, durante una profonda esperienza "spirituale" ottenuta alla presenza del mio Maestro Swami Muktananda. Da quel momento imparai a riconoscere l'ambiente, le persone, tutto ciò che si manifesta nel mondo, come una proiezione della stessa coscienza. Coscienza e materia non sono separati. In considerazione di ciò la mia vita assunse nuovo significato e non vedendo divisione fra l'io e l'altro anche il mio agire si uniformò a questa consapevolezza.
Tutto si manifesta in ogni singola parte e ogni parte compartecipa al tutto. In seguito trovai che questa percezione aveva una somiglianza anche con le descrizioni del sentire bioregionale e dell'ecologia profonda. Mettere in pratica questo sentire olistico è lo spontaneo risultato di quella esperienza iniziale, ma non è un sentiero tracciato, è essenzialmente una capacità di rispondere alle diverse situazioni nel modo più adeguato senza dover ricorrere al costruito basato sulla memoria.
Non che la memoria diventi inutile o dannosa, anzi acquista nuovo significato in considerazione dell'arricchimento che essa ne riceve ad ogni nuova esperienza, senza dover sottostare all'obbligo di una corresponsione con esperienze precedenti, in modo che non sia una trappola nella quale restare invischiati. Il riciclaggio della memoria è la capacità di recuperare in altre forme quei modi che servirono alla soddisfazione di altre e diverse esperienze e situazioni. Non quindi memoria nella ripetitività del discorso ma nell'accrescimento della capacità di risposta. Inutile cercare di dare dettagliate spiegazioni... si potrebbe solo definire: capacità di crescita.
Paolo D'Arpini
Il mio percorso verso la realizzazione dell'unitarietà della vita è iniziato nel 1973, durante una profonda esperienza "spirituale" ottenuta alla presenza del mio Maestro Swami Muktananda. Da quel momento imparai a riconoscere l'ambiente, le persone, tutto ciò che si manifesta nel mondo, come una proiezione della stessa coscienza. Coscienza e materia non sono separati. In considerazione di ciò la mia vita assunse nuovo significato e non vedendo divisione fra l'io e l'altro anche il mio agire si uniformò a questa consapevolezza.
Tutto si manifesta in ogni singola parte e ogni parte compartecipa al tutto. In seguito trovai che questa percezione aveva una somiglianza anche con le descrizioni del sentire bioregionale e dell'ecologia profonda. Mettere in pratica questo sentire olistico è lo spontaneo risultato di quella esperienza iniziale, ma non è un sentiero tracciato, è essenzialmente una capacità di rispondere alle diverse situazioni nel modo più adeguato senza dover ricorrere al costruito basato sulla memoria.
Non che la memoria diventi inutile o dannosa, anzi acquista nuovo significato in considerazione dell'arricchimento che essa ne riceve ad ogni nuova esperienza, senza dover sottostare all'obbligo di una corresponsione con esperienze precedenti, in modo che non sia una trappola nella quale restare invischiati. Il riciclaggio della memoria è la capacità di recuperare in altre forme quei modi che servirono alla soddisfazione di altre e diverse esperienze e situazioni. Non quindi memoria nella ripetitività del discorso ma nell'accrescimento della capacità di risposta. Inutile cercare di dare dettagliate spiegazioni... si potrebbe solo definire: capacità di crescita.
Paolo D'Arpini
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