For the purpose of an empirical understanding of the manifestation process, defined from a religious point of view as "creation", I share with you a reflection on verse 6 of Arunachala Ashtaka, by Ramana Maharshi (Talks).
In this verse the small dot = ego is analyzed.
The small dot made up of darkness = the ego consisting of latent tendencies; the observer or subject or ego that arises expands itself in the form of what is seen, the object and the internal organ of perception.
The reflected light operating in the mind must be suffused for this ego to arise. In broad daylight a rope cannot be mistaken for a snake. The rope itself cannot even be seen if there is thick darkness so that there is no possibility of mistaking it for a snake. Only in a weak or soft light can the mistake of exchanging a rope for a snake occur.
The same thing happens for the Pure and Radiant Being who emerges as an ego, this is possible only in a light surrounded by darkness. This darkness is otherwise known as Primitive Ignorance (or Original Sin).
The light that transpires through this ignorance is called "Reflected Light". This Reflected Light is known as Ishwara or God. Indeed, it is known that the manifestation of Ishwara occurs through Maya (its power of Illusion). The other name in which this Power is called is "Pure Mind", or Satva quality, this implies that there is also an "impure mind" and this is represented by the ego, which is a next step in the reflection of the Light of Consciousness. Supreme through Rajas, or active quality of the mind.
Finally, the external or material aspect of the event arises, through the Tamas quality, or inertia, which manifests itself in the form of the internal organs of perception and their external objects.
From the physiological point of view it can be said that this outsourcing process proceeds through the brain. The different states of waking, dream and deep sleep therefore originate from that original ignorance, with the mind turning to the outside (through the projective process of the inner apparatus) experiencing the waking and dream condition and retiring into deep sleep in latency.
All these obviously are only "phenomena" that appear through the Reflected Light on the Substrate of Existence and Absolute Awareness of the self-luminous Self.
So the world cannot be "independent" of its Source, and this is how the One Being becomes many. The Power that manifests this Game of Existence is really great! And the realization of one's original Nature is the joyful purpose of life.
Paolo D'Arpini
Testo italiano:
Ai fini di una comprensione empirica del processo manifestativo, definito dal punto di vista religioso "creazione", condivido con voi una riflessione sulla strofa n.6 dell’Arunachala Ashtaka, di Ramana Maharshi (Talks).
In questa strofa si analizza il piccolo punto = ego.
Il piccolo punto composto da tenebre = l’ego che consiste di tendenze latenti; l’osservatore o soggetto o ego che sorge espande se stesso nella forma di ciò che è visto, l’oggetto e l'organo interno di percezione.
La luce riflessa operante nella mente deve essere soffusa affinché tale ego possa sorgere. In pieno giorno una corda non può essere scambiata per un serpente. La corda stessa non può nemmeno essere vista se c’è tenebra fitta così ché non c’è possibilità di scambiarla per un serpente. Solo in una luce debole o soffusa può accadere l’errore di scambiare una corda per un serpente.
La stessa cosa avviene per il Puro e Radiante Essere che emerge come ego, ciò è possibile solo in una luce circonfusa da tenebra. Questa tenebra è altrimenti conosciuta come l’Ignoranza Primitiva (o Peccato Originale).
La luce che traspare attraverso questa ignoranza è chiamata “Luce Riflessa”. Tale Luce Riflessa è conosciuta come Ishwara o Dio. Infatti è noto che la manifestazione di Ishwara avviene attraverso Maya (il suo potere di Illusione). L’altro nome in cui tale Potere è chiamato è “Pura Mente”, o qualità Satva, ciò implica che ci sia anche una “mente impura” e questa è rappresentata dall’ego, che è un passo successivo nella riflessione della Luce della Consapevolezza Suprema attraverso la qualità Rajas, od attiva, della mente.
Infine sorge l’aspetto esteriore o materiale della manifestazione, attraverso la qualità Tamas, o inerzia, che si manifesta in forma degli organi interni di percezione e dei loro oggetti esterni.
Dal punto di vista fisiologico può dirsi che questo processo di esternalizzazione procede attraverso il cervello. I diversi stati di veglia, sogno e sonno profondo hanno quindi origine da quella ignoranza originale, con la mente che si rivolge all’esterno (attraverso il processo proiettivo dell’apparato interiore) sperimentando la condizione di veglia e sogno e ritirandosi nel sonno profondo in stato di latenza.
Tutti questi ovviamente sono solo “fenomeni” che appaiono attraverso la Luce Riflessa sul Substrato dell’Esistenza e Consapevolezza Assoluta dell’auto-luminoso Sé.
Quindi il mondo non può essere “indipendente” dalla sua Sorgente, ed è così che l’Unico Essere diventa molti. Il Potere che manifesta questo Gioco dell’Esistenza è davvero grande! E la realizzazione della propria originale Natura è lo scopo gioioso della vita.
Paolo D'Arpini
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