Eva writes: "Dear Paolo, I only need one last answer to the questions of Lorenzo Merlo that perhaps has eluded you: "Without the support of a motivation, therefore passionate, an awareness certainly remains limited to the poor intellectual sphere. We can talk about it but we will not spontaneously recreate it in everyday life. Does it mean that the ego, its interests, are necessary for evolution? - "We are only what we have the strength to demand from us". (Martin Heidegger, The essence of truth)."
"Here the use of the term" awareness "in my opinion is not appropriate, awareness is intelligence-consciousness, defined from the etymological point of view as an extremely intimate phenomenon, the root of the sense of self (as presence). It is not a superficial being informed or a simple knowledge - and it also distinguishes itself from intellectual knowledge or the capacity for discernment In this case it seems to me more appropriate to use the word "opinion". Opinion is an expression of the individual self based on identification in a set of thoughts and beliefs From the point of view of "awareness" it does not matter to strive for the position of one's opinion. Opinion is manifested as a gesture, as an automatism of the person we "incarnate." That person, a character in the comedy of life, it is normal for him to express himself but it is not necessary for him to prevail or entrust an "evolutionary" meaning to his expression. personal expression, which is immediate or the result of a cogitation, in no way conditions the unfolding of things. When one understands the complementarity of every aspect of the existent, like a foam of a wave, one does not question the value of the single bubble, one merely performs its function, in the most accurate way, without feeling either responsible or bearers of a superior message. "Opinion" is carried forward as if it were a job to do but without feeling that the results of this work belong to us. In short, a "duty" is accomplished with detachment ... As I see it, opinion is a unifying device, a mnemonic reaction of individual perception. Do you think the essay ponders or controls or judges his actions or the thoughts that arise in his mind? In truth, what does motivation mean to him? An attachment, a conditioned reflex that places us in a mental scale of values built on thought. After all, when one is centered in the Spirit, or in the Self, there is no danger of doing evil, since oneself and the whole coincide. The others are not different from us and if they are not different how could we harm them? Each of our actions is aimed at the common benefit, even if to the observer this may appear to have a personal intention in the action taken.".
Paolo D'Arpini
Testo italiano
Scrive Eva: "Gentile Paolo, mi manca solo un'ultima risposta alle domande di Lorenzo Merlo che forse le è sfuggita: "Senza il supporto di una motivazione, quindi passionale, una consapevolezza resta certamente limitata al povero ambito intellettuale. Se ne potrà parlare ma non la si ricreerà spontanea nel quotidiano. Significa che l’io, i suoi interessi sono necessari all’evoluzione? - «Noi siamo solo quello che abbiamo la forza di pretendere da noi». (Martin Heidegger, L’essenza della verità)
"Qui l'uso del termine "consapevolezza" secondo me non è appropriato, la consapevolezza è intelligenza-coscienza, definita dal punto di vista etimologico come un fenomeno estremamente intimo, la radice del senso dell'io (in quanto presenza). Non è un superficiale essere informati né un semplice sapere - e si distingue anche dalla conoscenza intellettuale o dalla capacità di discernimento. In questo caso mi sembra più consono usare la parola "opinione". L’opinione è una espressione dell'io individuale basata sull'identificazione in un set di pensieri e credenze. Dal punto di vista della "consapevolezza" non ha importanza sforzarsi per la posizione della propria opinione. Si manifesta l’opinione come un gesto, come un automatismo della persona che noi “incarniamo”. Quella persona, un personaggio nella commedia della vita, è normale che si esprima ma non è necessario che prevalga o che affidi al suo esprimersi un significato "evolutivo". Insomma l'espressione personale, che sia immediata o frutto di una cogitazione, non condiziona in alcun modo lo svolgersi delle cose. Quando si comprende la complementarietà di ogni aspetto dell’esistente, come fosse schiuma di un'onda, non ci si interroga sul valore della singola bollicina ci si limita a svolgere la propria funzione, nel modo più accurato, senza sentirsi né responsabili né portatori di un messaggio superiore. Si porta avanti “l’opinione” come se fosse un lavoro da svolgere ma senza sentire che i risultati di tale lavoro ci appartengono. Insomma si compie un “dovere” con distacco… A parer mio l’opinione è un dispositivo aggregante, una reazione mnemonica della percezione individuale. Tu ritieni che il saggio ponderi o controlli o giudichi il suo agire od i pensieri che sorgono nella sua mente? In verità cosa significa per lui motivazione? Un attaccamento, un riflesso condizionato che ci pone in una scala mentale di valori costruiti sul pensiero. In fondo, allorché si è centrati nello Spirito, ovvero nel Sé, non c’è pericolo di compiere il male, poiché se stessi e il tutto coincidono. Gli altri non sono diversi da noi e se non sono diversi come potremmo nuocer loro? Ogni nostra azione è indirizzata al beneficio comune, anche se all’osservatore può apparire che ci sia una intenzionalità personale nell’azione compiuta".
Paolo D'Arpini
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