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Hic et nunc |
“I segreti provano ad entrare nelle orecchie, non impedirli, non nasconderti. Oh Amato, non farci mancare musica e vino, non lasciarci respirare una sola volta senza essere dove Tu sei.” (Jalaluddin Rumi)
“Il tempo passa e non aspetta” disse il saggio, eppure ho tenuto la bozza del libro "Chi sei tu?" per parecchio tempo nel cassetto, per farlo decantare e renderlo quindi più solido e comprensibile. Non che abbia cambiato qualche concetto, no, il senso intimo è assolutamente lo stesso di quando l'ho lasciato lì a riposare ... ma credo che quella sosta nel limbo della memoria sia stata sufficiente per renderlo più intellegibile, soprattutto a me stesso. Dico così perché anche se i pensieri e le parole vengono percepite dalla mente le riconosco compiutamente solo nel momento in cui appaiono davanti allo "schermo", in forma di libro.
Lo scopo del libro "Chi sei tu?" è quello di mettere in chiaro alcuni concetti base su ciò che io chiamo "conoscenza di sé", non certo in forma di filosofia, assolutamente no! Semplicemente è un modo di riconoscere quella presenza che c'era già.
Per una sorta di simpatia che percepisco verso tutte le persone con le quali riesco a condividere emozioni e sentimenti ho pensato che potesse essere utile (per me e per loro) chiarire alcuni aspetti dell'auto-conoscenza che ancora si rivolgono alla persona. Poiché (comunque) dalla persona dobbiamo partire in quanto depositaria della prima scintilla di Coscienza dalla quale tutto deriva. Non voglio perciò sminuire il valore di questa persona, e come "questa" anche tutte le altre che pazientemente seguono e precedono.
Conoscere le caratteristiche incarnate, saper individuare le pulsioni che contraddistinguono la nostra persona, è sicuramente utile per non farci imbrogliare dalla mente, per non cadere nella trappola della falsa identità. Infatti tutto ciò che può essere descritto non può essere “noi” ma solo la struttura funzionale del corpo/mente (nella quale ci riconosciamo). Questo apparato psico-fisico è il risultato della commistione di forze naturali (od elementi) e di qualità psichiche (che degli elementi sono espressione) che non sono sotto il nostro diretto controllo. Nella multiforme interconnessione di queste energie gli infiniti esseri prendono forma. Anche se –in verità- non si tratta di “forze” né di “esseri” bensì di una singola forza e di un solo "essere" che assume vari aspetti durante il suo svolgersi nello spazio-tempo.
Ma qui occorre descrivere la “capacità separativa” (yin e yang) che produce l’illusione della diversità. Essa è il primo concetto che si forma nella mente (in effetti è la mente stessa).
Ai primordi della cultura umana la differenza fra Natura e “persona” era impercettibile, la speculazione filosofica non era arrivata a presupporre un io separato, in quanto fruitore privilegiato della creazione. Infatti nell'antica tradizione matristica e panteistica la Natura era vista come la Madre Universale, la quale da se stessa ed in se stessa produce tutti i fenomeni, manifestando tutte le forme. In questa visione non vi è alcuna separazione o differenza fra la Matrice e le sue emanazioni, viventi o amorfe che siano. Animali, piante, montagne, corsi d’acqua, mari, cielo stellato, luna, esseri umani… tutto compartecipa ed è espressione dell’atto creativo, parte indivisibile di un Unicum.
La creazione in questa ottica è vista come qualcosa di spontaneo e naturale, una ricorrenza ciclica che sorge dalla terra, sulla terra insiste ed alla terra ritorna, in un continuo ripetersi senza un “oltre”. Tutto è presente nell’eterno qui ed ora. Questa beata visione non si è esaurita con il trascorrere delle generazioni, essa è durata a lungo, ed ancora permane nelle menti illuminate. Il suo procedere ellittico conserva il sapore dell’eternità.
Partendo da questi presupposti ho iniziato ad esplorare quelle forme psichiche archetipali che da tempo immemorabile sono state riconosciute come presenti in tutte le espressioni rappresentative della vita.
Mi sono così imbattuto in conoscenze di molto antecedenti le religioni e la psicologia. Ho trovato ad esempio nel Libro dei Mutamenti (I Ching) e nel sistema elementale indiano interessanti spunti per risalire al senso identitario che contraddistingue l'uomo integro. Una identità sia locale, basata sulla presenza nel qui ed ora, che personale, ovvero percettiva ed emozionale.
Ad esempio, integrati dal sistema elementale, fondamentalmente due sono gli indirizzi culturali della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità. Ricettacolo di questi due aspetti sociali è il Libro dei Mutamenti, cioè l’I-Ching, uno dei saggi testi più antichi dell'umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (Meditazione Buddista). All'I-Ching sono riconducibili anche i basilari archetipi psichici dello zodiaco cinese e i due aspetti dello Yin e dello Yang, il Femminile ed il Maschile, la Tenebra e la Luce, la Terra ed il Cielo.
La spontanea e naturale interazione degli opposti, in continuo movimento, descritta nell'I-Ching, è lo stesso del greco "Panta rei os potamòs" (tradotto come ‘Tutto scorre come un fiume’), il celebre aforisma attribuito ad Eraclito, vissuto contemporaneamente al saggio Lao Tze. Ma anche nel ‘Libro dei Proverbi’ di Salomone si inneggia allo sposalizio del Cielo con la Terra, alla congiunzione degli opposti ... il serpente che si morde la coda ... come miracolo delle polarità che si integrano, dei due che sono uno, della dolcezza di un cuore di donna che acquieta l'aggressività dell'uomo... E' questa l'intelligenza che guida la Natura in ciò che oggi chiamiamo ‘evoluzione’, che ha fatto dire a Leone Tolstoi: "Se un uomo vuole aiutare il mondo, non deve pensare di fuggire dal mondo. Deve imparare a conoscerlo e a vivere in esso, diventando un'oasi, un rifugio per chi è alla ricerca della propria anima".
Ed è proprio così che possiamo cercare di ritrovare la comprensione della nostra vera natura e del corretto agire nel mondo. Con l'aiuto dei principi fondamentali del Libro dei Mutamenti è possibile realizzare nella maniera più completa le facoltà interiori dell'uomo. Questa possibilità è fondata sul fatto che l'uomo ha in sé facoltà simili al Cielo e alla Terra, in quanto egli è un micro-cosmo. Poiché nel Libro dei Mutamenti sono riprodotte le leggi di Cielo e Terra esso fornisce gli strumenti per coltivare la propria natura intrinseca, cosicché le più intime qualità buone possano dispiegarsi. In particolare due cose vengono prese in considerazione: la saggezza e l'operare, l'intelletto e la volontà. Quando intelletto e volontà sono centrati nel modo giusto anche la vita emotiva giunge alla giusta armonia.
Trovo che affrontare questi temi - il 18 giugno 2022, nel campo della Bifolca di Vignola-, in prossimità del momento auspicioso del solstizio estivo, sia particolarmente consono ed opportuno. Infatti in questi giorni di metà giugno viviamo la pienezza della emanazione luminosa, che simbolicamente rappresenta non solo la luce solare ma anche l'intelligenza, il "lumen" dello spirito.
Questo momento è caratterizzato dall'esagramma Kien - il Creativo, composto da sei linee intere (yang, il cielo). In questo periodo, anche detto “il Cielo sopra il Cielo” l’energia positiva Yang è al massimo della sua espressione: corrisponde al culmine della forza primordiale luminosa, spirituale, salda, attiva.Nell'esagramma Kien è insito il concetto del tempo e quindi il movimento che perdura con forza instancabile, come ad un giorno segue un altro giorno. Questa durata nel tempo è l’immagine della forza inerente al Creativo. Il saggio ne trae modello da seguire per acquisire durevole efficacia nel suo operato. Il saggio si rende forte eliminando da sé tutto ciò che abbassa ed è volgare.
Il Cavallo è l’archetipo che ci accompagna nel solstizio d’estate, che per la tradizione cinese è l’apice, la massima espressione della stagione: fioritura e maturazione dei frutti, la crescita: l’energia diventa materia. Il cavallo è allegro, acuto, gentile con gli altri, ama l’avventura, è intuitivo e talentuoso, a volte impaziente. Questo periodo del “Cavallo”, in connubio con l’anno della Tigre in cui ci troviamo, conferirà la capacità alle anime evolute di affrontare quei cambiamenti oggi più che mai necessari per riconoscersi come parte integrante della Vita, della Natura, della Terra.
Applicato al mondo sociale questo momento designa l’azione creativa del “nobile”: questo è un periodo propizio per le persone che riusciranno a dare forma alle idee positive, la perseveranza giorno dopo giorno permetterà la realizzazione, concretizzazione dei loro progetti. L’archetipo del Cavallo che si associa all’esagramma “Kien”, conferisce forza, ma soprattutto indica che per mantenere l’armonia e ottenere riuscita è necessario, in autonomia di pensiero, dare fiducia e garantire collaborazione attiva alle persone che si pongono con noi in sintonia evolutiva.
Disse Confucio: “Ciò che concorda nel tono vibra insieme. Ciò che è affine nella sua intima essenza si ricerca. L’acqua scorre verso l’umido, il fuoco si volge verso l’asciutto. Le nubi, che sono il respiro del cielo, seguono il drago, il vento, che è il respiro della terra, segue la tigre. Così il saggio si eleva, e tutti gli altri fissano lo sguardo su di lui. Quello che è generato dal cielo si sente affine a ciò che sta in alto. Quello che è generato dalla terra si sente affine a ciò che sta in basso. Ognuno segue ciò che gli è simile”.
Il mio libro Chi sei tu? Vuole essere un contributo per affrontare il viaggio e forse potrà fornire un viatico utile nel percorso verso l'integrazione e l'autoconoscenza.
Paolo D'Arpini
Testo inglese
“Secrets try to get into your ears, don't prevent them, don't hide from you. Oh Beloved, don't let us lack music and wine, don't let us breathe once without being where You are. " (Jalaluddin Rumi)
"Time passes and does not wait" said the sage, yet I kept the draft of the book "Who are you?" for a long time in the drawer, to make it settle and therefore make it more solid and understandable. Not that I have changed any concepts, no, the intimate sense is absolutely the same as when I left it there to rest ... but I think that pause in the limbo of memory was enough to make it more intelligible, especially to myself. I say this because even if thoughts and words are perceived by the mind, I recognize them fully only when they appear in front of the "screen", in the form of a book.
The purpose of the book "Who are you?" is to clarify some basic concepts on what I call "self-knowledge", certainly not in the form of philosophy, absolutely not! It is simply a way of recognizing that presence that was already there.
Out of a kind of sympathy that I perceive towards all the people with whom I can share emotions and feelings, I thought it could be useful (for me and for them) to clarify some aspects of self-knowledge that still apply to the person. Since (in any case) we must start from the person as the depository of the first spark of Consciousness from which everything derives. Therefore I do not want to diminish the value of this person, and like "this" also all the others who patiently follow and precede.
Knowing the embodied characteristics, knowing how to identify the drives that distinguish our person, is certainly useful in order not to be fooled by the mind, in order not to fall into the trap of false identity. In fact, everything that can be described cannot be "us" but only the functional structure of the body / mind (in which we recognize ourselves). This psycho-physical apparatus is the result of the mixture of natural forces (or elements) and psychic qualities (which elements are expressions) that are not under our direct control. In the multiform interconnection of these energies, infinite beings take shape. Even if - in truth - they are not "forces" or "beings" but a single force and a single "being" that takes on various aspects during its unfolding in space-time.
But here it is necessary to describe the "separative capacity" (yin and yang) that produces the illusion of diversity. It is the first concept that is formed in the mind (in fact it is the mind itself).
At the beginning of human culture the difference between Nature and "person" was imperceptible, philosophical speculation had not come to presuppose a separate ego, as a privileged user of creation. In fact, in the ancient matristic and pantheistic tradition, Nature was seen as the Universal Mother, who by herself and in herself produces all phenomena, manifesting all forms. In this view there is no separation or difference between the Matrix and its emanations of it, whether living or amorphous. Animals, plants, mountains, waterways, seas, starry skies, the moon, human beings ... everything shares and is an expression of the creative act, an indivisible part of a Unicum.
In this perspective, creation is seen as something spontaneous and natural, a cyclical recurrence that arises from the earth, insists on earth and returns to the earth, in a continuous repetition without an "beyond". Everything is present in the eternal here and now. This blissful vision did not end with the passing of generations, it lasted a long time, and still lingers in enlightened minds. Its elliptical progression preserves the flavor of eternity.
Starting from these assumptions, I began to explore those archetypal psychic forms which from time immemorial have been recognized as present in all representative expressions of life.
I thus came across knowledge of much antecedent religions and psychology. I found, for example, in the Book of Changes (I Ching) and in the Indian elemental system, interesting ideas to go back to the sense of identity that distinguishes the whole man. An identity that is both local, based on presence in the here and now, and personal, that is, perceptive and emotional.
For instance, integrated by the elemental system, there are basically two cultural orientations of China, Confucianism and Taoism, the way of correctness and the way of spontaneity. Receptacle of these two social aspects is the Book of Changes, that is the I-Ching, one of the most ancient wise texts of humanity. It incorporates several comments by Confucius and Lao Tze, as well as later considerations of a Chan matrix (Buddhist Meditation). Also attributable to the I-Ching are the basic psychic archetypes of the Chinese zodiac and the two aspects of Yin and Yang, the Feminine and the Masculine, Darkness and Light, Earth and Sky.
The spontaneous and natural interaction of opposites, in continuous movement, described in the I-Ching, is the same as the Greek "Panta rei os potamòs" (translated as 'Everything flows like a river'), the famous aphorism attributed to Heraclitus, lived at the same time as the sage Lao Tze. But also in the 'Book of Proverbs' of Solomon there is praise of the marriage of Heaven with the Earth, of the conjunction of opposites ... the serpent that bites its own tail ... as a miracle of the polarities that integrate, of the two that are one , of the sweetness of a woman's heart that calms the aggression of man ... This is the intelligence that guides Nature in what we now call 'evolution', which made Leo Tolstoi say: "If a man he wants to help the world, he doesn't have to think about running away from the world. He has to learn to know it and to live in it, becoming an oasis, a refuge for those in search of their soul".
And it is precisely in this way that we can try to find an understanding of our true nature and correct action in the world. With the help of the fundamental principles of the Book of Changes it is possible to realize in the most complete way the inner faculties of man. This possibility is based on the fact that man has in himself faculties similar to Heaven and Earth, as he is a micro-cosmos. Since the laws of Heaven and Earth are reproduced in the Book of Changes it provides the tools to cultivate one's intrinsic nature so that the innermost good qualities can unfold. In particular, two things are taken into consideration: wisdom and work, the intellect and the will. When intellect and will are centered in the right way, the emotional life also comes to the right harmony.
I find that addressing these issues today -18 June 2022, in the Bifolca di Vignola field-, near the auspicious moment of the summer solstice, is particularly appropriate and opportune. In fact, in these days of mid-June we experience the fullness of the luminous emanation, which symbolically represents not only sunlight but also intelligence, the "lumen" of the spirit.
This moment is characterized by the hexagram Kien - the Creative, made up of six solid lines (yang, the sky). In this period, also called "Heaven above Heaven", the positive Yang energy is at its maximum expression: it corresponds to the peak of the luminous, spiritual, steady, active primordial force.
The concept of time is inherent in the Kien hexagram and therefore the movement that persists with tireless strength, as one day follows another day. This duration in time is the image of the strength inherent in the Creative. The sage draws from it a model to follow in order to acquire lasting efficacy in his work. The wise man makes himself strong by eliminating from himself all that lowers and is vulgar.
The Horse is the archetype that accompanies us in the summer solstice, which for the Chinese tradition is the apex, the maximum expression of the season: flowering and ripening of the fruits, growth: energy becomes matter. The horse is cheerful, sharp, kind to others, loves adventure, is intuitive and talented, sometimes impatient. This period of the "Horse", in conjunction with the year of the Tiger in which we find ourselves, will give the evolved souls the ability to face those changes that are now more than ever necessary to recognize themselves as an integral part of Life, Nature, and the Earth.
Applied to the social world, this moment designates the creative action of the "noble": this is a propitious period for people who will be able to give shape to positive ideas, perseverance day after day will allow the realization and realization of their projects. The archetype of the Horse that is associated with the hexagram "Kien" gives strength, but above all it indicates that to maintain harmony and achieve success it is necessary, in autonomy of thought, to trust and guarantee active collaboration to the people who place themselves with us in evolutionary harmony.
Confucius said: “What agrees in tone vibrates together. What is similar in its intimate essence is sought. The water flows towards the humid, the fire turns towards the dry. The clouds, which are the breath of heaven, follow the dragon, the wind, which is the breath of the earth, follow the tiger. Thus the sage rises, and all the others fix their gaze on him. What is generated from heaven feels akin to what is above. What is generated from the earth feels akin to what is below. Everyone follows what is similar to him ".
My book Who are you? It wants to be a contribution to face the journey and perhaps it will be able to provide a useful viaticum on the path towards integration and self-knowledge.
Paolo D'Arpini