| Olive di San Francesco a Treia |
Fra le proposte fatte dal Circolo vegetariano VV.TT., andate a buon fine, ci fu quella di dichiarare “monumenti naturali” gli alberi centenari che crescono nella nostra penisola. Questa proposta, avanzata verso la fine degli anni ’80 del secolo scorso, fu poi ripresa dai Verdi e tramutata in "Giornata Nazionale degli Alberi" del 21 novembre.
La comunione con gli alberi per noi bioregionalisti è sempre stata una necessità inderogabile. Proprio stanotte ho fatto un sogno sulla sofferenza degli alberi, che sono a tutti gli effetti esseri viventi, bistrattati, sfruttati e mal considerati dall’uomo… Anche gli alberi soffrono… come gli animali, e come noi umani, a causa del sistema industriale e consumista che cancella ogni comunione con la natura e trasforma l’uomo in un demone divoratore, simile a quel mago Saruman che distruggeva gli alberi bruciandoli per trasformarli in demoni (Il Signore degli Anelli, libro II).
Il primo cibo dell’uomo venne dagli alberi e questi esseri gentili, gli alberi, ancora donano diversi frutti, quelli freschi da mangiare a maturazione o da seccare e quelli indeiscenti nella loro buccia dura, come le noci e le nocchie, che essendo a lunga conservazione vengono consumate soprattutto durante l’inverno.
Nel nostro orticello di Treia anche noi abbiamo i nostri alberi sacri… 4 olivi abbastanza in buona salute, sperando che l’anno prossimo non siano attaccati dalla mosca, il bagolaro che sta ricrescendo, un corbezzolo, un marusticano… ed altri arbusti.
Paolo D’Arpini - Rete Bioregionale Italiana
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