Ecology and Economy, two terms with the same prefix "eco", which means home, nature, environment. The first is interested in the study of the habitat and the second in its organization.
"The vision of an economy of "well living and living together" gives substance to ecology..." This is what Leonardo Boff, a Franciscan and supporter of a holistic theology, affirms.
In fact, the ecological economy aims to satisfy human needs (in contrast to the satisfaction of consumerist desires) by realizing the good life and coexistence, respecting the possibilities and limits of each ecosystem.
First of all we must ask ourselves about the meaning of wealth and its use. Instead of having as our objective material accumulation beyond what is necessary and decent, we must seek another type of wealth, this truly human one, such as time for family and children, for friends, to develop creativity , to enjoy the splendor of nature in enchantment, to devote oneself to meditation and free time.
The original meaning of the economy is not the accumulation of capital but the creation and re-creation of life. It is ordered to satisfy our material needs and to create the conditions for the realization of spiritual goods that are not found on the market, but come from the heart and from correct relationships with others and with nature, such as peaceful coexistence, a sense of justice, solidarity, compassion, harmonization and care for all that lives.
The first step to take is the revaluation of money as a means of exchange for goods and work and not as a "good in itself"...
Money is nothing more than a symbol of the ability of a people, but also of an individual, to be able to operate and through one's work to be able to dispose and exchange what is necessary for survival and well-being.
The key to the enormous power deriving from the activity of creating the payment instrument, the currency, also serves to understand geopolitics. We can say that the Great Game can be summed up in the question and in the private management of the issuance of means of payment.
A free society freely issues this medium of exchange, guaranteed by the workforce and by the wealth accumulated within it, whether natural, cultural or otherwise.
The sense of common belonging must be affirmed in society, coinciding with the personal good, and at which point it will be clear that interests aimed at satisfying one party to the detriment of the other can no longer stand out (in social and governmental choices).
From this point of view, it is therefore necessary to rethink also the process of production and use of money. Money was born as a means of facilitating the exchange of necessary goods, and in itself had a universally recognized value, then it gradually became a speculative means of enslavement and social inequality. Let me be clear it is not the fault of money as such if this happened but the "fault" lies in the way in which it was used and made into an asset in itself (and here I mean precisely in the speculative "utilitarian" sense).
We must therefore consider that the continuity of our society, as a human species, requires an evolutionary key, a global understanding, through which we can open our minds to the awareness of sharing life experience with the entire planet. This is the science of the inseparability of life. It follows that even the human economy can and must take this vision into account to start a progress that does not oppose but is in harmony with vital processes.
With the bioregional economy and with the production and use of money in an ecological and community sense, citizens recover the sense of "common good" and get used to feeling part of nature and its curators, we try to create, as stated by the Earth Charter, "sustainable ways of life" that are productive and bring satisfaction to people.
Cooperation and solidarity become more feasible and people get used to correct behavior with each other and with nature because it is more evident that this is part of their interests as well as those of the community.
The connection with Mother Earth and her cycles arouses an awareness of mutual belonging and an ethic of care. For example, in autumn the leaves fall but the tree prepares for further development as its roots start growing again…
Paolo D'Arpini
Testo Italiano:
Ecologia ed Economia, due termini con il medesimo prefisso “eco”, che significa casa, natura, ambiente. La prima si interessa allo studio dell’habitat e la seconda all’ordinamento dello stesso.
“La visione di un’economia del “ben vivere e convivere” dà spessore all’ecologia…” E’ quanto afferma Leonardo Boff, francescano e sostenitore di una teologia olistica.
L’economia ecologica infatti si propone di soddisfare i bisogni umani (in contrasto con la soddisfazione dei desideri consumistici) realizzando il ben vivere ed il convivere, rispettando le possibilità e i limiti di ogni eco-sistema.
Innanzitutto dobbiamo interrogarci sul senso della ricchezza e del suo uso. Invece di avere come obiettivo l’accumulazione materiale al di là di ciò che è necessario e decente, dobbiamo cercare un altro tipo di ricchezza, questa sì umana veramente, come il tempo per la famiglia e i figli, per gli amici, per sviluppare la creatività, per godersi incantati lo splendore della natura, per dedicarsi alla meditazione e al tempo libero.
Il senso originario dell’economia non è l’accumulazione di capitale ma creazione e ri-creazione della vita. Essa è ordinata a soddisfare le nostre necessità materiali e a creare le condizioni per la realizzazione dei beni spirituali che non si trovano sul mercato, ma provengono dal cuore e da corretti rapporti con gli altri e con la natura, tipo la convivenza pacifica, il senso di giustizia, di solidarietà, di compassione, di armonizzazione e di cura per tutto quello che vive.
Il primo passo da compiere è la rivalutazione del denaro in quanto mezzo di scambio per beni e lavoro e non in quanto “bene in sé”…
Il denaro non è altro che un simbolo della capacità di un popolo, ma anche di un individuo, di poter operare e attraverso la propria opera di poter disporre e scambiare quanto gli è necessario per la sopravvivenza ed il benessere.
La chiave dell’enorme potere derivante dall’attività di creazione dello strumento di pagamento, la moneta, serve anche per capire la geopolitica. Possiamo dire che il Grande Gioco si riassume nella questione e nella gestione privata dell’emissione dei mezzi di pagamento.
Una società libera emette liberamente questo mezzo di scambio, garantito dalla forza lavoro e dalle ricchezze accumulate al suo interno, che esse siano naturali, culturali o di altro genere.
Il senso della comune appartenenza deve affermarsi nella società, coincidendo col bene personale, ed a qual punto sarà chiaro che non possono più risaltare (nelle scelte sociali e di governo) interessi rivolti a soddisfare una parte a scapito dell’altra.
In questa ottica occorre perciò ripensare anche al processo di produzione e d’uso del denaro. Il denaro è nato come mezzo di facilitazione per lo scambio di beni necessari, ed in se stesso aveva un valore universalmente riconosciuto, successivamente è diventato pian piano un mezzo speculativo di asservimento e di sperequazione sociale. Sia ben chiaro non è colpa del denaro in quanto tale se ciò è avvenuto ma la “colpa” sta nel modo in cui è stato utilizzato e reso un bene in sé (e qui intendo proprio nel senso “utilitaristico” speculativo).
Dobbiamo perciò considerare che la continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede una chiave evolutiva, una comprensione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita. Questa è la scienza dell’inscindibilità della vita. Ne consegue che anche l’economia umana può e deve tener conto di questa visione per avviare un progresso che non si contrapponga ma che sia in sintonia con i processi vitali.
Con l’economia bioregionale e con la produzione e l’uso del denaro in senso ecologico e comunitario i cittadini recuperano il senso di “bene comune” e si abituano a sentirsi parte della natura e suoi curatori, si cerca di creare, come afferma la Carta della Terra, “modi sostenibili di vita” che siano produttivi e diano soddisfazione alle persone.
La cooperazione e la solidarietà diventano più realizzabili e le persone si abituano a un comportamento corretto tra di loro e con la natura perché è più evidente che questo fa parte dei suoi interessi come di quelli della comunità.
La connessione con la Madre Terra e i suoi cicli suscita una coscienza di reciproca appartenenza e di un’etica della cura. Ad esempio con l’autunno le foglie cadono ma l’albero si dispone ad un ulteriore sviluppo poiché le sue radici riprendono a crescere…
Paolo D’Arpini
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