lunedì 19 aprile 2021

Bioregionalism: "Proposition for an ecological economy ..." - Bioregionalismo: “Proposizione per una economia ecologica…”



The true implementation of bioregionalism lies in the implementation of the ecological economy and this is achieved here, among us, in this very society! Ecological economics does not hypothesize a return to primitivism but identifies the opportunity for a rebalancing in the current conditions of advanced society.

The continuity of our society, as a species, requires an evolutionary key, a global vision, by means of which we can open our minds to the awareness of sharing the life experience with the entire planet. This vision corresponds to the ecology of the depths, the science of the inseparability of life.

It follows that the human economy can and must take ecology into account to initiate technological and ethical progress that is not opposed to life and that is in tune with the life processes of the planet. Science and technology in every field of application will have to answer the question: "Is this environmentally compatible?"

Machinery, energy sources, disposal of by-products, use of resources, etc. they will have to be realized in terms of ecological sustainability. A rapid process of industrial and agricultural reconversion and requalification will be launched, which in itself will be able to support the economy. In fact, the reconversion alone will favor overcoming the current state of enpasse by imparting great input to economic and social development. A great human revolution including our making peace with the "global" life of the planet. 

After more than half a century of uncertainty, we can declare that the time interval called "post-war" and "cold war" is over. Thus we close the moment that began with Yalta (of precarious balances in terms of "right & left") to arrive at a dawn of genuine human and ecological values ​​based on mutual respect for existing forms.

This also happens through the acquisition of an ancient / new way of thinking that refers to the basic law of life. that is: live and let live.

The possibility that the present system of consumer civilization leads to an enpasse and the fall of any vital value is increasingly evident by observing the backwardness with which our rulers and administrators deal with social and environmental problems. The evolutionary key proposed by us lies in the radical change of vision, passing from the "right-left" criterion (now overtaken by the situation) to a consciousness of coexistence and sharing of the vital context, a consciousness devoid of hypocrisy and cunning, aimed at deepening of the values ​​of life (in society and in the habitat).

This vision is an alternative to the old superficial system that takes into account only appearance and consumption. In fact, by abandoning the now obsolete concept of "right-left" we can easily enter the world of "belonging and sharing". The awareness of being an integral part of the whole is the only way out of the vortex of a repetitive and ruinous barbarism.

Paolo D’Arpini, Italian Bioregional Network

bioregionalismo.treia@gmail.com - Tel. 0733/216293




Testo Italiano:

La vera attuazione del bioregionalismo risiede nella messa in pratica dell’economia  ecologica e ciò   si realizza qui,  in mezzo a noi, in questa stessa società! L’economia ecologica non ipotizza il ritorno al primitivismo bensì individua nelle attuali condizioni della società avanzata l’occasione di un riequilibrio.

La continuità della nostra società, in quanto specie, richiede una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita. Questa visione  corrisponde all”ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.
 
Ne consegue che l’economia umana può e deve tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico ed etico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: “E’ ciò ecologicamente compatibile?”
 
I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, l’utilizzo delle risorse, etc. dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica. Verrà avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse impartendo grande input allo sviluppo economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita “globale” del pianeta.
 
Dopo oltre mezzo secolo di incertezze possiamo dichiarare concluso quell’intermezzo temporale chiamato “dopo-guerra” e “guerra fredda”. Chiudiamo così il momento iniziato con Yalta (di equilibri precari in termini di “destra & sinistra”) per approdare ad un’alba di genuini valori umani ed ecologici basati sul reciproco rispetto delle forme esistenti.
 
Ciò avviene anche attraverso l’acquisizione di un antico/nuovo modo di pensare che fa riferimento alla basilare legge della vita. ovvero: vivi e lascia vivere.

La possibilità che il presente sistema di civilizzazione consumista porti ad un enpasse ed alla caduta di ogni valore vitale è sempre più evidente osservando l’arretratezza con cui i nostri governanti ed amministratori affrontano le problematiche sociali ed ambientali. La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di “destra-sinistra” (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat).
 
Questa visione è alternativa al vecchio sistema superficiale che tien conto solo dell’apparire e del consumo. Infatti abbandonando il concetto ormai obsoleto di “destra-sinistra” possiamo tranquillamente entrare nel mondo “dell’appartenenza e condivisione”. La consapevolezza di essere parte integrante del tutto è l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.

Paolo D’Arpini,  Rete Bioregionale Italiana
bioregionalismo.treia@gmail.com – Tel. 0733/216293


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