mercoledì 24 luglio 2024

Protohistory or psychohistory? The antagonism between Luni and Narce... - Protostoria o psicostoria? – L’antagonismo fra Luni e Narce...

 


The facts reported here, concerning the beginnings of Italian and European civilization, date back several thousand years ago. They are taken from the Akasha, the collective memory, and therefore do not have a certified historical basis. This does not mean that they cannot be true...

In the plans of the original plot, in the game of power mechanisms within human society, it seemed destined that Luni, which means moon, the proto city on the Mignone, would become the beacon of light of civilization for the entire old continent. Luni was born as a female project for an egalitarian society, a first social experiment in harmony between the two genders.

Consequently this city, which dates back to the late Neolithic - early Bronze Age, was conceived as an orgiastic meeting place and full expressive freedom. The resulting flowering was a fluid and flowing society, like water. And in fact the priests of Luni worshiped water and had psychic controls over this element. Things seemed to be going well and there were no worries about the expression of a great liberal civilization.

In the meantime, however, outside of any creative convention, another city had arisen, a few kilometers as the crow flies, built on the banks of a blond river, which had been the Tiber, and was now the Treja. This inconvenience, this intruder, who fit into the plans of power and social models, was called Narce, which means ark.

The proto city of Narce was the custodian of fire, the sacred rite of fire which manifests itself through customs, indications that follow an order of values.

The inhabitants of Narce were shepherds who raised altars to worship the god of fire. The continuous burning gave the priests of Narce psychic control over the fire.

Soon, when it was clear that the examples advocated were opposite, a subtle conflict began between the two cities. Narce and Luni fought each other first on an ideological level, trying to demonstrate the value and meaning of the social message evoked in their model but they were unsuccessful in this since both examples provided sufficient reasons for existence. Obviously the priests felt that a compromise was not possible, the two positions were too distant and antagonistic. Fire versus Water.

The wise men of the two cities then decided to use the powers acquired over the elements in order to condition or destroy the opposing nucleus. The wizards of Narce unleashed the maximum of feral energy on Luni, and those of Luni shocked the waters of Narce. The result was that each of the two communities had to isolate itself completely to defend itself from psychic emissions. The two communities hid from each other, becoming invisible cities. The unusual result of this struggle led to the change of the original plan of civilization.

Luni or Narce, neither being able to emerge and having even disappeared from sight, they passed their pattern to the collective unconscious and hid in their earthly niches, leaving only cryptic hidden signals thousands of years old.

In the meantime the struggle had changed hands, the scheme for future civilization had to go forward, and the destiny of man, in this part of the world, continued to weave its web. And he manifested himself -once again- in two antagonistic models: Rome and Veii.

But this time the priests and the powerful of the two cities, mindful of the disappearance of Luni and Narce due to the unleashing of the thought waves, decided to resort to other means and thus invented the war.

Paolo D'Arpini










Testo Italiano:

I fatti qui riportati, inerenti i primordi della civiltà italica ed europea, risalgono a diverse migliaia di anni fa. Sono tratti dall’Akasha, la memoria collettiva, e non hanno quindi una base storica certificata. Ciò non toglie che possano corrispondere a verità….

Nei piani della trama primigenia, nel gioco dei meccanismi di potere all’interno della società umana, pareva destino che Luni, che vuol dire luna, la proto città sul Mignone, divenisse il faro di luce della civiltà per l’intero vecchio continente. Luni era nata come progetto femminile di una società egualitaria, un primo esperimento sociale di armonia fra i due generi.

Di conseguenza questa città, che si fa risalire al tardo neolitico – prima età del bronzo, era concepita come luogo d’incontro orgiastico e di piena libertà espressiva. La fioritura conseguente fu una società fluida e scorrevole, come l’acqua. Ed infatti i sacerdoti di Luni adoravano l’acqua ed avevano controlli psichici su questo elemento. Le cose sembravano andare per il verso giusto e non sussistevano preoccupazioni per la espressione di una grande civiltà liberale.

Nel frattempo però, al di fuori da ogni convenzione creativa, era sorta un’altra città, a pochi chilometri in linea d’aria, costruita sulle sponde di un fiume biondo, che era stato il Tevere, ed ora era il Treja. Quest’incomodo, questo intruso, che si inseriva nei piani del potere e dei modelli sociali, si chiamava Narce , che vuol dire arca.

La proto città di Narce era depositaria del fuoco, il sacro rito del fuoco che si manifesta attraverso i costumi, indicazioni che seguono un ordine di valori.

Gli abitanti di Narce erano pastori che innalzavano are per adorare il dio del fuoco. Il continuo ardere dava ai sacerdoti di Narce il controllo psichico sul fuoco.

Ben presto, allorché fu chiaro che gli esempi propugnati erano opposti, iniziò un subdolo contrasto fra le due città. Narce e Luni si combatterono prima sul piano ideologico, cercando di dimostrare il valore ed il significato del messaggio sociale evocati nel loro modello ma non ebbero successo in ciò giacché entrambi gli esempi fornivano ragioni sufficienti di esistenza. Ovviamente i sacerdoti sentivano che un compromesso non era possibile, le due posizioni erano troppo distanti ed antagoniste. Fuoco contro Acqua.

I sapienti delle due città decisero allora di utilizzare i poteri acquisiti sugli elementi in modo da condizionare o distruggere il nucleo opposto. I maghi di Narce scaricarono il massimo dell’energia ferale su Luni e quelli di Luni sconvolsero le acque di Narce. Il risultato fu che ognuna delle due comunità dovette isolarsi completamente per difendersi dalle emissioni psichiche. Le due comunità si nascosero l’un l’altra divenendo città invisibili. Il risultato insolito di questa lotta portò al cambiamento del piano originario di civiltà.

Luni o Narce, nessuna delle due essendo in grado di emergere ed essendo addirittura scomparse alla vista, esse passarono il loro modello all’inconscio collettivo e si celaroro nelle loro nicchie di terra, lasciando solo criptici segnali nascosti vecchi di migliaia di anni.

Nel frattempo la lotta era passata di mano, lo schema per la civiltà futura doveva andare avanti, ed il destino dell’uomo, in questa parte del mondo, continuò a tessere la sua tela. E si manifestò -ancora una volta- in due modelli antagonisti: Roma e Veio.

Ma stavolta i sacerdoti ed i potenti delle due città, memori della scomparsa di Luni e Narce per colpa dello scatenamento delle onde pensiero, decisero di ricorrere ad altri mezzi e così s’inventarono la guerra.

Paolo D’Arpini

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